La Corte di Cassazione ha stabilito che spetta ai singoli regolamenti condominiali decidere il decoro architettonico e gli stessi regolamenti possono contenere norme a tutela del decoro architettonico dello stabile, limitando il potere della proprietà personale ed esclusiva dei singoli condomini.
Il decoro architettonico di un edificio, un palazzo, uno stabile condominiale, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, rappresenta linee e struttura che definiscono l'estetica di un determinato edificio e che conferiscono allo stesso una fisionomia armonica e una specifica identità, elementi che non si riferiscono solo ad edifici di particolare pregio storico-artistico ma ad ogni fabbricato.
Non esiste nel Codice Civile una definizione di decoro architettonico, ma si parla solo di innovazioni che non possono alterarlo. Ma chi decide il decoro architettonico di un edificio?
Così come è stata la Cassazione a dare una definizione di decoro architettonico come l’insieme di linee che definiscono una specifica struttura architettonica, la stessa Corte di Cassazione ha stabilito che decidere il decoro architettonico spetta ai singoli regolamenti condominiali, che possono contenere norme a tutela del decoro architettonico dello stabile, limitando il potere della proprietà personale ed esclusiva dei singoli condomini.
Anche per quanto riguarda particolari lavori e installazione di impianti ulteriori che sarebbero visibili, come impianti di ricezione televisiva o di fonti di energia da fonti rinnovabili, i condomini sono liberi di installarli con il limite e a condizione che la realizzazione degli stessi impianti non arrechi pregiudizio alle parti comuni e alle proprietà individuali e preservi o il decoro architettonico dell’edificio.
Non si possono, dunque, mai eseguire lavori e alterazioni che ledono il decoro architettonico dell’edificio del condominio, anche se si tratta di lavori su parti di proprietà esclusiva. Sono quindi vietate non solo le innovazioni a parti comuni dell’edificio che possano arrecare danno al decoro condominiale, ma anche quelle riguardanti le singole proprietà di un condomino.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, il decoro architettonico di un condominio inteso come insieme di linee e strutture che definiscono l’armonica specificità di un edificio viene sempre rispettato quando non si trasgrediscono le regole per la sua stessa tutela, vale a dire quando non se ne altera l’originaria definizione.
Non viene, invece, rispettato il decoro architettonico quando si eseguono lavori e alterazioni che ledono e alterano in maniera sostanziale l’armonia dell’edificio condominiale. Nessun condomino può decidere in piena autonomia di effettuare modifiche sul proprio appartamento soprattutto se intacca l’estetica dell’edificio nel suo insieme.
Se, per esempio, la facciata esterna di un edificio condominiale è di colore marrone, un singolo condominio non può decidere di pittare l’esterno dell’edificio nella parte relativo alla sua proprietà, cioè quella circoscritta del suo balcone, per esempio, di giallo o bianco, perché altererebbe il decoro architettonico dell’edificio.
Altri casi di mancato rispetto del decoro architettonico sono, per esempio, installazione di antenne paraboliche agganciate ai parapetti dei poggioli o sulla muratura senza approvazione da parte dell’assemblea, o installazione di infissi diversi tra i diversi condomini e piani.
Spetta ai regolamenti condominiali decidere il decoro architettonico: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti