Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022, decidere l’abitabilità di una casa vecchia spetta al Comune o ad un professionista specializzato, come un geometra, un architetto, un ingegnere.
Chi decide l’abitabilità per una casa vecchia? L’abitabilità di una casa vecchia è condizione essenziale per permettere di viverci e solo una volta avuto il certificato di abitabilità è possibile usare l’immobile, per se vecchio, ad uso residenziale. Per le case vecchie, ancor più che per quelle nuove, il certificato di abitabilità risulta decisamente importante. Vediamo allora a chi spetta secondo le leggi in vigore decidere se una casa vecchia è abitabile o no.
Le leggi 2022 in vigore sono piuttosto chiare su significato e importanza di abitabilità di una casa: secondo le leggi attuali, una casa può essere considerata abitabile solo ed esclusivamente se rispetta tutte le norme igieniche e in tema di sicurezza e di risparmio energetico previste dal ordinamento e regolamento edilizio e tali da poter accogliere persone e garantirne una vita dignitosa.
Avere idoneità all'abitabilità, e relativo certificato, di una casa vecchia è importante per permettere di vivere all’interno della casa o di comprare, vendere o affittare la casa o un locale commerciale, o per avere il ricongiungimento familiare.
L’idoneità all’abitabilità viene accertata attraverso apposito certificato di abitabilità che viene dato solo se la casa vecchia soddisfa specifici requisiti come:
Secondo quanto stabilito dalle leggi 2022, decidere l’abitabilità di una casa vecchia spetta al Comune o ad un professionista specializzato, come un geometra, un architetto, un ingegnere.
Comune o professionista specializzato che decidono se una casa vecchia è abitabile devono poi rilasciare relativo certificato di abitabilità in cui dichiarano che la casa pur se vecchia è conforme alle norme igieniche, di sicurezza e di risparmio energetico. Una volta ottenuto, è bene sapere che il certificato di abitabilità deve essere sempre conservato dal proprietario di casa.