Durante l'unione matrimoniale, i coniugi solitamente considerano tutto come di proprietà comune, includendo guadagni, rendite e la ripartizione dei debiti. Questo avviene indipendentemente dal regime patrimoniale adottato e dalle questioni fiscali, ma si basa sulla semplice condivisione della vita matrimoniale.
A essere spesso sottovalutati sono i debiti contratti dai coniugi, sia separatamente che congiuntamente, e che devono ancora essere saldati. Per comprendere come avvenga la divisione dei debiti in caso di separazione o divorzio occorre acquisire informazioni su tre elementi: il regime patrimoniale adottato dai coniugi, chi ha sottoscritto il contratto e le ragioni che ne hanno determinato la stipula. Vediamo allora:
Debiti in caso di divorzio, come si dividono in base leggi 2024
La differenza tra separazione e comunione dei beni sui debiti
I debiti contratti dai coniugi impattano su entrambi, indipendentemente dal fatto che siano stati contratti da uno o dall'altro coniuge e a quale scopo. Questo perché marito e moglie contribuiscono alle spese familiari e un aumento delle spese di uno dei coniugi si riflette sulla diminuzione del reddito familiare, anche quando il debito è strettamente personale.
Questa è una conseguenza pratica, ma non implica automaticamente che i debiti siano responsabilità di entrambi i coniugi. La legge stabilisce che la persona che contrae un debito è tenuta a rispondere dell'obbligazione con il proprio patrimonio presente e futuro.
Dopo il divorzio o la separazione, questa regola è chiara: ciascun coniuge deve assumersi la responsabilità dei propri debiti, senza alcun obbligo riguardo ai debiti dell'ex coniuge. L'unico possibile obbligo di natura patrimoniale dopo la separazione è rappresentato dall'assegno di mantenimento, che non implica alcuna responsabilità per i debiti.
Durante il matrimonio, è comune che i coniugi assumano debiti in modo congiunto. In questi casi, entrambi sono responsabili, anche dopo la separazione o il divorzio.
Nel caso in cui gli sposi abbiano optato per il regime di separazione dei beni, la gestione dei debiti durante la separazione risulta particolarmente agevole. In questo contesto, ciascun coniuge è responsabile dei debiti contratti individualmente, indipendentemente dalla finalità dell'obbligazione. Sia i debiti personali che quelli destinati a soddisfare le esigenze familiari ricadono sul coniuge che ha sottoscritto il contratto, senza possibilità per i creditori di avanzare richieste nei confronti dell'altro coniuge o del suo patrimonio.
Con il regime di separazione dei beni, i debiti sono condivisi solo quando marito e moglie si sono assunti l'obbligazione congiuntamente, ad esempio firmando per un mutuo bancario e mettendo in garanzia il patrimonio di entrambi.
Quanto detto sui debiti contratti durante il matrimonio si applica anche nel caso in cui i coniugi abbiano adottato la comunione dei beni, con alcune eccezioni in base al regime patrimoniale.
In questo contesto, poiché i beni sono in comunione, entrambi i coniugi sono responsabili dei debiti, anche quando l'obbligazione è stata contratta da uno solo. Questo perché i beni aggredibili sono in comunione e possono essere aggrediti dal creditore del coniuge entro la misura del 50%.
Se il debito è stato contratto per esigenze familiari, la responsabilità dell'altro coniuge può essere superiore. La giurisprudenza ha riconosciuto la responsabilità solidale tra i coniugi in questi casi. Il debito è stato contratto per interessi essenziali della famiglia, come le prestazioni sanitarie per i figli. Si può presumere che i coniugi volessero condividere il debito, che l'uno l'abbia contratto per l'altro o lo abbiano fatto credere al creditore.
In queste circostanze, il debito condiviso durante il matrimonio mantiene tale caratteristica anche dopo la separazione, obbligando entrambi i coniugi all'adempimento completo, con la possibilità di richiedere all'altro un rimborso del 50%.