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Chi deve fornire e pagare le scarpe antinfortunistiche e ogni quanto vanno cambiate in base normativa 2025

Le scarpe antifortunistiche sono un elemento molto importante per la sicurezza sul lavoro. Cerchiamo di capire chi le deve fornire al lavoratore, pagare e in quali casi vanno sostituite, ma non solo.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Chi deve fornire e pagare le scarpe anti

Le scarpe antinfortunistiche rappresentano un elemento essenziale nella sicurezza sul lavoro, ma spesso sorgono dubbi riguardo alla responsabilità della loro fornitura e ai tempi di sostituzione.

Chi deve fornire e pagare le scarpe antinfortunistiche in base normativa e CCNL 2025?

Secondo la normativa sulla sicurezza sul lavoro, spetta esclusivamente al datore di lavoro fornire e pagare le scarpe antinfortunistiche a ciascun lavoratore. Il Decreto Legislativo 81/2008, che regola la materia della sicurezza sul lavoro in Italia, è molto chiaro su questo punto: il datore di lavoro ha l'obbligo di dotare i dipendenti di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari, compresi quelli per la protezione dei piedi.

Non tutte le attività espongono il lavoratore ai medesimi rischi, pertanto il datore deve mettere a disposizione modelli specifici di calzature in base alle mansioni svolte. L'iter corretto prevede:

  • Un'analisi preliminare dei rischi specifici presenti sul posto di lavoro
  • L'individuazione delle caratteristiche necessarie per le calzature antinfortunistiche
  • La scelta dei modelli più adatti alla protezione dai rischi identificati
  • La redazione delle procedure di utilizzo delle calzature
  • La previsione di eventuali cambiamenti nell'ambiente lavorativo che potrebbero richiedere una modifica delle calzature

In caso di variazioni delle mansioni del lavoratore o dell'ambiente di lavoro, sarà necessario valutare se le calzature antinfortunistiche fornite sono ancora adeguate o se occorre sostituirle con modelli più appropriati ai nuovi rischi.

Casi particolari nella fornitura delle calzature antinfortunistiche

Esistono situazioni specifiche che richiedono un approccio personalizzato nella scelta delle calzature di sicurezza. Ad esempio, quando un lavoratore presenta problemi fisici particolari o esigenze specifiche che non gli permettono di utilizzare le scarpe standard fornite dall'azienda.

In questi casi, il datore di lavoro deve comunque garantire la protezione del dipendente attraverso calzature adeguate alle sue necessità. Un caso tipico è quello del lavoratore che necessita di un plantare ortopedico. In questa situazione, il datore di lavoro è tenuto a coprire anche i costi di questo accessorio, poiché considerato parte integrante del DPI necessario per garantire la sicurezza del lavoratore.

A supporto di questa tesi, possiamo considerare quanto previsto dall'articolo 74 del D.Lgs 81/08, che definisce come DPI: "qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo dai rischi per la sicurezza e la salute, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo". Il plantare, quindi, rientra nella categoria di accessorio del DPI.

Inoltre, l'articolo 76 dello stesso decreto stabilisce che i DPI devono "tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore" e "poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità".

Una prassi comune in questi casi è che il datore di lavoro indirizza il lavoratore verso un negozio specializzato o un fornitore, per trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze specifiche, sostenendone i costi.

Classificazione e tipologie di calzature antinfortunistiche

Le scarpe antinfortunistiche sono classificate secondo specifiche normative europee che ne determinano il livello di protezione. La normativa di riferimento attualmente in vigore è la EN ISO 20345:2024, recentemente aggiornata rispetto alle versioni precedenti.

Le principali categorie di calzature antinfortunistiche sono:

  • SB (Safety Basic): Requisiti base con puntale resistente a impatti fino a 200 joule e protezione antiscivolo su superfici in ceramica con detergente
  • S1: Include i requisiti SB più proprietà antistatiche, assorbimento di energia nel tallone e zona del tallone chiusa
  • S2: Come S1, con l'aggiunta della resistenza all'acqua del materiale della tomaia
  • S3: Come S2, più resistenza alla perforazione della suola e suola con rilievi
  • S4: Per stivali in gomma o materiali polimerici, con proprietà antistatiche e assorbimento di energia nel tallone
  • S5: Come S4, ma con resistenza alla perforazione e suola con rilievi

Le normative 2025 hanno introdotto anche le categorie S6 (base S2 più totale impermeabilità) e S7 (base S3 più totale impermeabilità), che offrono protezioni ancora più avanzate in ambienti particolarmente umidi.

Oltre alla classe principale, le calzature possono avere specifiche aggiuntive indicate da lettere, come:

  • P: Resistenza alla perforazione con inserto metallico
  • PS: Resistenza alla perforazione con inserto non metallico contro chiodi di piccolo diametro (3 mm)
  • PL: Resistenza alla perforazione con inserto non metallico contro chiodi di grande diametro (4,5 mm)
  • SR: Resistenza allo scivolamento avanzata
  • WR: Resistenza all'acqua dell'intera calzatura
  • HI: Isolamento dal calore
  • CI: Isolamento dal freddo

Ogni quanto vanno sostituite le scarpe antinfortunistiche?

Una domanda frequente riguarda la tempistica di sostituzione delle calzature antinfortunistiche. Non esiste una legge che fissi con precisione il momento in cui devono essere cambiate, ma sono presenti linee guida e best practice da seguire.

In linea generale, si consiglia di sostituire le scarpe antinfortunistiche ogni 6-12 mesi, anche se apparentemente sembrano ancora in buono stato. Questo perché, con l'uso quotidiano e prolungato, alcuni materiali possono deteriorarsi e perdere le loro proprietà protettive senza che ciò sia visibile esternamente.

La durata effettiva delle calzature dipende da diversi fattori:

  • La frequenza e l'intensità di utilizzo
  • Le condizioni ambientali di lavoro (umidità, calore, presenza di agenti chimici)
  • La qualità dei materiali con cui sono realizzate
  • La manutenzione e pulizia regolare
  • Gli eventuali incidenti o traumi subiti dalla calzatura

È importante sottolineare che, secondo le normative più recenti del 2025, le calzature antinfortunistiche possono avere una durata massima di 36 mesi (3 anni) dal momento della fabbricazione, indipendentemente dal loro stato apparente. Questo limite è indicato dai produttori e deve essere rispettato per garantire la sicurezza del lavoratore.

Quando è necessario sostituire immediatamente le scarpe antinfortunistiche

Ci sono situazioni in cui le calzature antinfortunistiche devono essere sostituite immediatamente, a prescindere dalla loro data di acquisto:

  • Dopo aver subito un incidente significativo, come lo schiacciamento del puntale o la perforazione della suola
  • Quando presentano crepe profonde che interessano metà dello spessore del materiale della tomaia
  • In caso di forte abrasione del materiale della tomaia, soprattutto se il puntale è esposto
  • Quando si notano deformazioni o cuciture rotte
  • Se la suola presenta crepe di lunghezza superiore a 10 mm e profondità maggiore di 3 mm
  • Quando si verifica una separazione tra tomaia e suola superiore a 15 mm di lunghezza e 5 mm di profondità
  • Se l'altezza dei rilievi della suola in qualsiasi punto è inferiore a 1,5 mm

In questi casi, la calzatura ha esaurito la sua funzione protettiva e deve essere sostituita per non compromettere la sicurezza del lavoratore.

Novità normative per le scarpe antinfortunistiche nel 2025

Il quadro normativo sulle calzature antinfortunistiche è stato recentemente aggiornato con l'introduzione delle norme EN ISO 20345:2024 e EN ISO 20347:2024, che hanno sostituito le precedenti versioni. Questi aggiornamenti hanno portato diverse novità significative per migliorare la sicurezza e il comfort dei lavoratori.

Tra le principali novità introdotte nel 2025 troviamo:

  • L'introduzione delle nuove categorie S6 e S7 per ambienti particolarmente umidi
  • Una distinzione più precisa nella resistenza alla perforazione, con le sigle P (inserto metallico), PL (inserto non metallico per chiodi grandi) e PS (inserto non metallico per chiodi piccoli)
  • Nuovi metodi di test per la resistenza allo scivolamento, con la sostituzione delle vecchie sigle SRA, SRB e SRC con un nuovo sistema di certificazione base e il requisito addizionale SR
  • Test specifici per la resistenza all'abrasione della punta (SC - Scuff Cap) con 8.000 cicli di prova
  • Regole più precise per la protezione del malleolo e del metatarso

Queste modifiche hanno l'obiettivo di garantire una maggiore sicurezza per i lavoratori e una scelta più consapevole delle calzature antinfortunistiche in base ai rischi specifici presenti nell'ambiente di lavoro.

Obblighi e responsabilità del datore di lavoro

La sicurezza sul luogo di lavoro è una responsabilità condivisa, ma il datore di lavoro ha specifici obblighi legali in merito alla fornitura e gestione dei DPI, incluse le calzature antinfortunistiche.

Secondo le normative vigenti nel 2025, il datore di lavoro deve:

  • Fornire gratuitamente le calzature antinfortunistiche appropriate ai rischi specifici
  • Sostituire le calzature quando mostrano segni di usura o quando hanno raggiunto la loro scadenza
  • Garantire la manutenzione e, se necessario, la sostituzione dei DPI danneggiati
  • Verificare che i lavoratori utilizzino correttamente le calzature fornite
  • Informare e formare i lavoratori sui rischi dai quali le calzature li proteggono e sulle modalità corrette di utilizzo
  • Adattare la scelta delle calzature alle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore

In caso di mancata fornitura dei DPI necessari, incluse le scarpe antinfortunistiche, il datore di lavoro può incorrere in sanzioni significative secondo quanto previsto dal Testo Unico Sicurezza sul Lavoro e dalle sue successive modifiche. Tali sanzioni sono state aggiornate nel 2025 e possono includere multe e, nei casi più gravi, conseguenze penali.

Responsabilità e doveri del lavoratore

Anche il lavoratore ha delle responsabilità ben precise in merito all'utilizzo delle calzature antinfortunistiche. Secondo le normative vigenti, i lavoratori devono:

  • Utilizzare correttamente le calzature fornite, seguendo le indicazioni ricevute durante la formazione
  • Prendersi cura dell'igiene e della manutenzione delle proprie scarpe
  • Non modificare di propria iniziativa le calzature antinfortunistiche
  • Seguire le procedure stabilite dall'azienda per la riconsegna delle calzature usurate
  • Segnalare immediatamente al datore di lavoro eventuali difetti o problematiche riscontrate nelle calzature

La mancata osservanza di questi obblighi da parte del lavoratore può comportare sanzioni disciplinari secondo quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) e, in casi estremi, può configurare una violazione degli obblighi contrattuali.

Formazione e sensibilizzazione sull'uso delle calzature antinfortunistiche

Un aspetto fondamentale per garantire l'efficacia delle calzature antinfortunistiche è la corretta formazione dei lavoratori. Nel 2025, i programmi di formazione sulla sicurezza sul lavoro hanno posto particolare enfasi sull'importanza dell'uso corretto dei DPI, incluse le calzature.

La formazione deve includere:

  • Informazioni sui rischi specifici dai quali le calzature proteggono
  • Istruzioni sul corretto utilizzo e sulla manutenzione delle calzature
  • Sensibilizzazione sull'importanza di indossare sempre le calzature nelle aree a rischio
  • Procedure da seguire in caso di danneggiamento o usura delle calzature

Una formazione efficace contribuisce a creare una cultura della sicurezza che va oltre il semplice rispetto delle normative, promuovendo comportamenti responsabili che proteggono la salute e il benessere di tutti i lavoratori.

Come scegliere le calzature antinfortunistiche più adatte

La scelta delle calzature antinfortunistiche più appropriate dipende da diversi fattori, che includono il tipo di rischio presente nell'ambiente di lavoro, le condizioni ambientali e le esigenze specifiche del lavoratore.

Ecco alcuni elementi da considerare nella scelta delle calzature:

  • Tipo di rischio: Valutare se è necessaria protezione contro impatti, perforazione, scivolamento, agenti chimici o elettricità
  • Ambiente di lavoro: Considerare se l'ambiente è umido, caldo, freddo o presenta superfici particolarmente scivolose
  • Durata del lavoro: Per lavori che richiedono molte ore in piedi, il comfort diventa un fattore cruciale
  • Caratteristiche del lavoratore: Tenere conto di eventuali problemi ai piedi o esigenze specifiche
  • Conformità alle normative: Assicurarsi che le calzature rispettino gli standard richiesti per il settore specifico

Nel 2025, i produttori di calzature antinfortunistiche hanno sviluppato modelli sempre più specializzati per rispondere alle esigenze specifiche dei diversi settori industriali, combinando sicurezza, comfort e design ergonomico.

Manutenzione e cura delle calzature antinfortunistiche

Una corretta manutenzione delle calzature antinfortunistiche è essenziale per garantirne l'efficacia e prolungarne la durata. Ecco alcune linee guida per la cura delle scarpe di sicurezza:

  • Pulizia regolare: Rimuovere lo sporco e i detriti dalla superficie delle scarpe, prestando particolare attenzione alla suola
  • Asciugatura appropriata: In caso di umidità, lasciare asciugare le scarpe naturalmente, lontano da fonti di calore dirette che potrebbero danneggiare i materiali
  • Trattamenti specifici: Applicare prodotti adeguati per mantenere la flessibilità della pelle e la resistenza all'acqua, seguendo le indicazioni del produttore
  • Controlli periodici: Ispezionare regolarmente le scarpe per individuare eventuali segni di usura o danneggiamento
  • Sostituzione dei lacci: Cambiare i lacci quando mostrano segni di usura, per garantire una chiusura sicura

Una manutenzione adeguata non solo prolunga la vita utile delle calzature, ma garantisce anche che mantengano le loro proprietà protettive per tutta la durata prevista.

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