Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, possono sottoscrivere un contratto di convivenza in piena libertà due persone unite da legame affettivo che desiderano sancire e ufficializzare la loro unione e che siano maggiorenni e abbiano la stessa dimora abituale nello stesso Comune.
Chi e come deve fare un contratto di convivenza e cosa può regolare? Il contratto di convivenza è la specifica forma di contratto che permette a due conviventi, non coniugati né uniti civilmente, di disciplinare gli aspetti patrimoniali della loro vita di coppia. Vediamo di seguito quali sono le regole che lo disciplinano.
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, possono sottoscrivere un contratto di convivenza in piena libertà due persone unite da legame affettivo che desiderano sancire e ufficializzare la loro unione e che soddisfino le seguenti condizioni:
Un contratto di convivenza nel 2023 per essere valido e legale deve essere stipulato in forma scritta o tramite atto pubblico fatto presso un notaio o tramite scrittura privata che deve però essere autenticata da un notaio o da un avvocato.
Se, dunque, per formalizzare solo una convivenza di fatto basta effettuare una dichiarazione all'anagrafe del Comune di residenza, in cui i due conviventi dichiarano, appunto, di costituire una coppia di fatto e di coabitare nella stessa casa, il contratto di convivenza per essere valido presuppone il riconoscimento legale con atto pubblico formale e non basta una semplice dichiarazione resa.
Il contratto di convivenza regola specifici aspetti della vita a due, non solo relativi alla residenza della coppia, ma soprattutto patrimoniali e relativi anche agli impegni cui entrambe le parti devono assolvere per la vita comunque.
In particolare, il contratto di convivenza deve riportare:
La stipula di un contratto di convivenza può regolare anche specifica obbligazione di mantenimento reciproca o di un convivente a favore dell’altro ed eventuale inadempimento di tale obbligo riportando:
Precisiamo, infine, che è per legge possibile recedere da un contratto di convivenza quando si vuole: secondo le leggi in vigore, infatti, se un convivente vuole cessare la relazione e la convivenza, può allo stesso sciogliere gli effetti del contratto di convivenza fornendo una dichiarazione unilaterale sempre al notaio o all’avvocato.