Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, se un cittadino ha pagato la Tari sbagliata, non dovuta o più alta di quanto avrebbe dovuto essere, può richiedere il rimborso allo stesso Comune dove ha versato l'imposta. Alla richiesta, l'Ente deve rispondere entro un tempo massimo di 60 giorni lavorativi.
Chi e come può richiedere rimborso se Tari pagata e versata è sbagliata? Può capitare di pagare le imposte sugli immobili in maniera sbagliata. Si tratta di una eventualità che può verificarsi per qualsiasi pagamento, compreso quello per la Tari sui rifiuti. Vediamo allora come si possono avere i rimborsi per aver pagato la Tari sbagliata.
Il testo unico dell’Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ‘Rifiuti: nuovi standard di qualità tecnici e contrattuali omogenei nel Paese’, ha modificato le regole per ottenere i rimborsi in caso di rettifica degli importi dovuti.
E' stato deciso, infatti, che se un cittadino si rende conto di aver pagato l'imposta sui rifiuti per un importo sbagliato, versando una cifra più alta del dovuto, ha la possibilità di richiedere il rimborso.
Per richiedere il rimborso della Tari, bisogna rivolgersi direttamente al Comune di competenza dove è stato effettuato il pagamento.
La richiesta deve essere presentata in forma scritta sull’apposito modulo predisposto dall'Ufficio Tributi, a cui allegare la copia delle ricevute di versamento.
Il rimborso può essere richiesto entro il termine di 5 anni dal giorno del pagamento.
Il Comune, dal canto suo, ha un massimo di 60 giorni lavorativi per rispondere alla richiesta ed effettuare il rimborso spettante.
Insieme alla possibilità di chiedere i rimborsi per pagamenti della Tari sbagliati, c'è anche quella di rateizzarne il pagamento.