Quando si subisce un infortunio a causa di una buca o di un ostacolo su una via o un marciapiede pubblico è inevitabile chiedersi quando spetta il risarcimento danni per strada dissestata. Il diritto al risarcimento sorge nel momento in cui è possibile dimostrare che la caduta è stata causata dalle condizioni disastrose del suolo pubblico. In pratica l'ente responsabile della manutenzione della strada o del marciapiede non ha adempiuto ai suoi doveri di vigilanza e riparazione.
Intanto le città italiane si preparano a una rivoluzione nella gestione delle infrastrutture stradali, con l'introduzione dei nuovi Criteri ambientali minimi (Cam) per la progettazione, costruzione e manutenzione delle strade. Questi criteri, allineati con le norme europee, puntano a rendere le strade più ecologiche, sicure e durature, con una resistenza prevista fino a venti anni, anche di fronte a eventi climatici avversi. Le nuove regole, obbligatorie per l’aggiudicazione degli appalti pubblici, entreranno in vigore quattro mesi dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Gli obiettivi sono la riduzione delle emissioni inquinanti e il miglioramento dei materiali utilizzati, sia per la grande viabilità che per le strade cittadine. I progetti stradali dovranno essere preceduti da un’analisi costi-benefici che consideri anche gli impatti ambientali e sociali. I nuovi criteri prevedono l'implementazione di sistemi per ridurre l'inquinamento dell'aria, delle acque e del suolo, come drenaggi e fasce verdi per proteggere le aree agricole vicine. Entriamo nei dettagli:
Norme sul risarcimento per buche stradali o dissesti
Buche stradali o dissesti, quando si può chiedere il risarcimento
In Italia, il Codice Civile prevede che i comuni e gli enti gestori siano responsabili della manutenzione delle strade e delle aree pubbliche, e possano essere chiamati a rispondere dei danni causati dalla loro negligenza.
Per ottenere il risarcimento bisogna raccogliere prove sufficienti a dimostrare la dinamica dell'incidente e le condizioni della strada. Pensiamo alle fotografie del luogo dell'incidente, alle testimonianze di persone presenti al momento della caduta e ai referti medici che attestino le lesioni subite. Meglio sporgere denuncia immediatamente dopo l'incidente, affinché le autorità competenti possano intervenire e verificare lo stato dei luoghi.
Una volta raccolte tutte le prove necessarie, il passo successivo è quello di presentare una richiesta di risarcimento danni all'ente responsabile. Se l'ente riconosce la propria responsabilità, il risarcimento può essere concordato in via stragiudiziale. In caso contrario bisogna avviare un'azione legale.
La cura delle infrastrutture pubbliche è un compito delineato dalla legge, affidato alle rispettive amministrazioni comunali, provinciali e regionali. Non è raro che la scarsa manutenzione da parte di questi enti porti alla formazione di buche, crepe e dislivelli su strade e marciapiedi, percorsi quotidianamente da centinaia di persone.
Quando i dissesti causano infortuni ai pedoni, la responsabilità ricade sulla pubblica amministrazione o sull'ente incaricato della manutenzione. L'articolo 2051 del Codice Civile stabilisce infatti che "ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito". In caso di incidente dovuto a una strada dissestata, è possibile richiedere un risarcimento danni all'ente responsabile, a meno che quest'ultimo non dimostri che il dissesto sia stato causato da un evento imprevedibile e inevitabile, il cosiddetto caso fortuito.
Il concetto di caso fortuito si riferisce a situazioni in cui il danno è causato da eventi straordinari che non potevano essere previsti né prevenuti dall'ente manutentore, anche con la massima diligenza. Ad esempio, se una strada si danneggia a causa di un terremoto, l'ente responsabile potrebbe non essere ritenuto colpevole.
Al di là delle responsabilità degli enti pubblici, i pedoni sono tenuti a prestare la massima attenzione agli ostacoli presenti sul suolo. La giurisprudenza indica che il risarcimento è dovuto solo se il dissesto che ha causato l'infortunio è considerato un effetto trappola o trabocchetto ovvero un ostacolo non facilmente individuabile.
Per ottenere un risarcimento danni, devono essere soddisfatti alcuni criteri: l'infortunato deve aver subito un danno, deve esserci stato un comportamento scorretto o illegittimo da parte di qualcuno, deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito, e infine, questo nesso causale deve essere dimostrabile.