Chi e quando può andare prima in pensione con quota 100 e opzione donna (vecchio sistema) ancora ora nel 2023

Quali sono possibilità e condizioni per andare ancora quest’anno 2023 con quota 100 e opzione donna con vecchi requisiti: chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Chi e quando può andare prima in pension

Chi può andare prima in pensione con quota 100 e opzione donna (vecchio sistema) ancora ora nel 2023?

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, possono andare prima in pensione con quota 100 e opzione donna (vecchio sistema) ancora ora nel 2023 coloro che hanno maturato i requisiti entro l'anno in cui erano in vigore tali sistemi di forme pensionistiche anticipate e per cui è stato cristallizato il diritto alla pensione anticipata con quota 100 o opzione donna con i requisiti precedenti.
 

Chi e quando può andare prima in pensione con quota 100 e opzione donna (vecchio sistema) ancora ora nel 2023? Sono in vigore da quest’anno nuove, possiamo dire, forme di uscita anticipata: a parte, infatti, la confermata ape social senza modifiche, la quota 102 per uscire prima è stata sostituita dalla quota 103 e opzione donna per permettere alle lavoratrici, pubbliche e private, di andare in pensione anticipata è stata modificata rispetto allo scorso anno. 

  • Chi può ancora andare in pensione con quota 100 e quando nel 2023
  • Chi e come può andare in pensione nel 2023 con opzione donna con i vecchi requisiti

Chi può ancora andare in pensione con quota 100 e quando nel 2023

Nonostante la quota 100 non sia più una forma di uscita anticipata in vigore da due anni ormai, prima sostituita dalla quota 102 lo scorso anno e ora dalla quota 103, per andare in pensione a 62 anni di età e con 41 anni di contributi maturati, chi ha raggiunto i requisiti per andare in pensione con quota 100, vale a dire 62 anni e 38 anni di contributi, entro il 31 dicembre 2021 può, comunque, presentare domanda di pensionamento anche nel 2023.

Ciò è possibile per il principio della cristallizzazione della pensione, che consiste nel diritto di usufruire della quota 100 per andare in pensione anche dopo il 2021, cioè dopo che la misura sperimentale si è esaurita. Per effetto della cristallizzazione della pensione, pur essendosi esaurita il 31 dicembre 2021 la possibilità di lasciare il lavoro con quota 100, chi ha comunque raggiunto 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi può comunque presentare domanda per andare in pensione con la quota 100 quest’anno 2023 ma anche il prossimo anno e oltre.

La cristallizzazione del diritto di andare in pensione con quota 100 dopo il 2021 è, in realtà, scattato automaticamente per coloro che hanno raggiunto i requisiti quando ancora la forma pensionistica di uscita anticipata era in vigore e la domanda per andare in pensione ancora con quota 100 si può presentare all’Inps, seguendo la procedura prevista, in qualsiasi momento, considerando però che per l’uscita effettiva con quota 100 bisogna considerare due finestre:

  • una di tre mesi per dipendenti privati:
  • una di sei mesi per dipendenti pubblici.

Chi e come può andare in pensione nel 2023 con opzione donna con i vecchi requisiti

Stesso discorso della quota 100 valida anche nel 2023 vale anche per opzione donna per le lavoratrici che hanno maturato il diritto a tale forma di uscita con il vecchio sistema. Per quest’anno 2023, infatti, il governo Meloni ha modificato i requisiti per andare in pensione prima con opzione donna, prevedendo tale facoltà per le lavoratrici con 60 anni di età, sia per le lavoratrici dipendenti e sia per le lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi raggiunti entro il 31 dicembre 2022 ma solo se rientrano in specifiche categorie di persone che sono: 

  • caregivers;
  • persone con una invalidità civile riconosciuta almeno del 74%; 
  • lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d'impresa.

E', inoltre, previsto uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio entro un massimo di due anni, mentre per le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale il requisito anagrafico di uscita è fissato, invece, a 58 anni a prescindere dal numero dei figli.

E’ stata modificata quest’anno, dunque, l’opzione donna rispetto a quanto prima previsto, quando si trattava di una forma di pensione anticipata valida per lavoratrici dipendenti, sia private che pubbliche, e per lavoratrici autonome, con requisito anagrafico, rispettivamente, dii 58 e 59 anni di età e che avessero maturato almeno 35 anni di contributi. 

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, le donne lavoratrici che hanno maturato tali requisiti nel 2021 e 2022 possono ancora andare in pensione con il vecchio sistema di opzione donna anche nel 2023 e anche in questo, come per la quota 100, per effetto della cristallizzazione del diritto alla pensione anticipata con opzione donna 2021-2021, che permette a tutte le donne lavoratrici andare ancora quest’anno 2023 in pensione prima, rispettivamente, a 58 anni e 59 anni di età avendo maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2020.

Maturati i requisiti richiesti, infatti, la legge permette di presentare relativa domanda di pensione con opzione donna anche successivamente al termine della misura, vale a dire anche nel 2023, e oltre.

Per effetto, dunque, della cristallizzazione del diritto alla pensione con opzione donna, tutte le lavoratrici che entro il 2021 e 2022 hanno maturato i requisiti richiesto per opzione donna con vecchio sistema possono usufruirne anche quest’anno e sempre considerando che per l’uscita effettiva con opzione donna bisogna calcolare le due finestre mobili previste, di 12 mesi per lavoratrici dipendenti e 18 mesi per lavoratrici autonome.

La domanda di pensione con opzione donna si può presentare sempre dunque, anche quest’anno, e sempre accettando, però, il calcolo della pensione finale esclusivamente con sistema contributivo.