Sono diverse le categorie di persone che possono avere il diritto di pagare l’affitto di casa nel 2023, ma in ogni caso si tratta sempre di persone singole o famiglie che dimostrano di ritrovarsi a vivere in condizioni economiche critiche.
Chi ha diritto a pagare meno l'affitto di una casa e richiedere riduzione al proprietario nel 2023? La crisi economica che sta colpendo molte persone e famiglie sin dallo scoppio della pandemia a causa del Covid-19 non sembra arrestarsi e, anzi, nell’ultimo anno la situazione è anche peggiorata a causa dell’inflazione alle stelle dovuta allo scoppio del conflitto ucraino, cosa che ha portato anche i prezzi di prima necessità a salire notevolmente.
Ed ecco che in tanti si sono ritrovati e si ritrovano in difficoltà a pagare regolarmente i canoni di affitto stabiliti. Per andare incontro a tali persone in difficoltà vi sono soluzioni legali cui si può ricorrere per pagare meno l’affitto di casa. Vediamo quali sono.
Tra le principali soluzioni disponibili per pagare meno l’affitto di casa nel 2023 c’è la rinnovata disponibilità di accedere al bonus affitti 2023. Si tratta di un contributo economico erogato da ogni singolo Comune a specifiche categorie di persone che soddisfino determinate condizioni e abbiano un determinato valore Isee oltre il quale non si può accedere alla misura.
L’importo del bonus affitto 2023 non è fisso e uguale per tutti ma può cambiare da Comune a Comune. Per richiederlo, gli interessati devono presentare domanda sulla pagina istituzionale del proprio Comune di residenza. Verrà poi stilata una graduatoria in base ai punteggi assegnati ad ogni richiedente per poi arrivare alla definitiva erogazione del contributo che serve per il pagamento di qualche mensilità di affitto e che viene alla fine corrisposto direttamente ai proprietari di casa.
Altra soluzione per pagare legalmente meno un affitto di casa nel 2023 è chiedere una riduzione del canone di affitto direttamente al proprietario. Stando alle leggi in vigore, l'inquilino di una casa in affitto ha la possibilità di chiedere una riduzione del canone direttamente al proprietario se si trova in difficoltà economiche, per esempio se perde il lavoro, o se viene messo cassa integrazione, o se subisce una riduzione dell’attività lavorativa.
In tal caso, proprietario di casa e inquilino possono concordare una riduzione dell’importo del canone di locazione pattuito al momento della stipula del contratto di affitto e registrarlo con scrittura privata e l’accordo dovrebbe riportare sia la nuova cifra relativa all’affitto da pagare sia il periodo di validità della riduzione del canone di affitto.
Una volta fatta sottoscritta la scrittura privata che riporta l’accordo tra proprietario e inquilino, deve essere registrata e da quel momento l’Agenzia delle Entrate considera il reddito reale percepito dal proprietario, calcolando le imposte sulla nuova cifra percepita.
Altra soluzione per pagare meno l’affitto di casa nel 2023 è il fondo morosità incolpevole, che permette di avere un contributo massimo di aiuto per il pagamento dell’affitto fino a 8.000 euro all’anno e vale non solo per chi ha già ricevuto il provvedimento di sfratto ma anche a chi ha perso più del 25% del reddito rispetto al 2020 anche senza provvedimento di sfratto.
Tale agevolazione può essere richiesta da chi una un Isee entro i 26mila euro mentre gli altri requisiti che bisogna soddisfare per accedere al contributivo del Fondo morosità incolpevole, che deve essere richiesto al proprio comune di residenza, sono:
Sono esclusi dalla misura coloro che hanno già beneficiato di un contributo per la prevenzione degli sfratti per morosità.
Esistono tre diversi scenari in base ai quali si determina il calcolo dell’importo del fondo morosità incolpevole nel 2023 e che sono: