Chi ha diritto al riposo compensativo sul lavoro secondo CCNL e leggi 2023

L'orario di lavoro deve poter essere controllato, il datore di lavoro deve determinarli e quindi individuare i diritti acquisiti con il riposo compensativo.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Chi ha diritto al riposo compensativo su

Riposo compensativo, che ne ha diritto?

Il riposo compensativo spetta al dipendente che ha prestato attività lavorativa per 7 giorni consecutivi ovvero senza aver fruito della pausa di 24 ore consecutive dopo un periodo di lavoro senza soste di 6 giorni.

Quando il lavoratore deve lavorare la domenica, nei giorni festivi ovvero in quelli di riposo obbligatorio, riceve un riposo compensativo che è variabile in base al Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato tra terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici. Approfondiamo meglio questo istituto del lavoro:

  • Riposo compensativo, che ne ha diritto

  • Cambiamenti nel tempo del riposo compensativo

Riposo compensativo, che ne ha diritto

Il riposo compensativo consiste nell'assegnare il tempo di pausa dall'attività a un dipendente a causa dello straordinario che ha svolto a beneficio del suo datore di lavoro. Il riposo compensativo differisce dal congedo retribuito poiché può essere concesso solo a determinate condizioni.

Le condizioni e le procedure per l'attuazione del riposo compensativo obbligatorio sono previste dal contratto collettivo. Se il contratto di lavoro del lavoratore termina prima che abbia potuto beneficiare del riposo compensativo obbligatorio cui ha diritto o prima che abbia acquisito diritti sufficienti per poter usufruire di tale riposo, gli viene corrisposta un'indennità in denaro per un importo corrispondente al diritti.

Entrando del dettaglio del riposo compensativo ovvero dei destinatari, spetta al dipendente che ha prestato attività lavorativa per 7 giorni consecutivi ovvero senza aver fruito della pausa di 24 ore consecutive dopo un periodo di lavoro senza soste di 6 giorni. Il compenso per il lavoro straordinario viene determinato con il calcolo di una maggiorazione di retribuzione con riferimento alla retribuzione ordinaria, che viene determinata in base alle disposizioni contenute nella contrattazione collettiva.

Gli straordinari prestati da un dipendente devono essere retribuiti. In alcuni casi, possono essere sostituiti da un riposo compensativo, ma deve essere previsto nel contratto collettivo o in quello individuale. Il lavoro straordinario che dà diritto a un riposo sostitutivo aggiuntivo non viene conteggiato nella quota annuale di lavoro straordinario.

L'orario di lavoro deve poter essere controllato, il datore di lavoro deve determinarli e quindi individuare i diritti acquisiti con il riposo compensativo. Un accordo o un contratto collettivo può prevedere modalità specifiche di conteggio dell'orario di lavoro in sostituzione delle norme di legge.

Il diritto del lavoro prevede un periodo di riposo che consente di compensare il lavoro straordinario che il lavoratore può essere tenuto a svolgere in aggiunta alla sua quota annuale. I giorni di riposo sono pagati come giorni lavorati. Il datore di lavoro non può offrire, in luogo del riposo, un'indennità compensativa se non in caso di risoluzione del contratto di lavoro o di morte del lavoratore.

Cambiamenti nel tempo del riposo compensativo

A proposito di riposo compensativo, per la Corte di Giustizia dell'Unione europea, la possibilità di effettuare una riduzione del periodo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive, mediante un servizio di guardia che si somma all'orario di lavoro normale, è legata alla condizione che ai lavoratori interessati vengano concessi equivalenti periodi di riposo compensativo immediatamente dopo i periodi di lavoro corrispondenti.

Per la Cassazione, le ore di lavoro prestate in un giorno destinato a riposo compensativo devono essere pagate come straordinario feriale e non festivo. Secondo gli Ermellini, le ore di lavoro prestate in un giorno destinato a riposo compensativo debbono essere retribuite come straordinario feriale e non festivo.

In linea generale rientrano nella retribuzione paga base, indennità di contingenza, scatti di anzianità; la maggiorazione per lavoro a turni; i ratei delle mensilità aggiuntive in godimento del lavoratore; il premio di produzione, se dovuto e corrisposto; indennità varie corrisposte in forma continuativa, se considerate nel calcolo della retribuzione dalla contrattazione collettiva.

Non sono computabili la maggiorazione per lavoro domenicale; l'indennità percepite in forma non continuativa, se non sono considerate nella retribuzione dalla contrattazione collettiva; i rimborsi forfettari o a piè di lista per trasferte fuori sede.

L'orario di lavoro deve essere controllato. Il datore di lavoro deve determinarlo e specificare i diritti concessi con il risarcimento.

L'orario di lavoro deve poter essere controllato, il datore di lavoro deve determinarli e quindi individuare i diritti acquisiti con il riposo compensativo.

Concetti chiave

  • Riposo compensativo e a chi spetta
  • Cambiamenti nel tempo del riposo compensativo
  • Destinatari e periodo di lavoro straordinario
  • Retribuzione e computabilità del riposo compensativo