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Chi paga la Tari del defunto per casa ricevuta in eredità e successione

A chi spetta il pagamento dell'imposta sui rifiuti per una casa ereditata: ecco chi paga secondo le norme e leggi attualmente in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Chi paga la Tari del defunto per casa ri

Ricevere una casa in eredità porta con sé una serie di obblighi amministrativi e fiscali. Tra i principali oneri a cui è tenuto chi subentra nella proprietà di un immobile figura il pagamento della Tari, la tassa comunale relativa alla gestione dei rifiuti urbani.

Cos'è la Tari e chi è tenuto al pagamento nell'ambito dell'eredità

La Tari (Tassa sui Rifiuti) è prevista dall'art. 1, commi 639-668, della legge n. 147/2013, e si applica a tutti coloro che detengono o posseggono, anche temporaneamente, abitazioni o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di decesso del proprietario di un immobile e successiva apertura della successione, gli obblighi fiscali relativi alla Tari si trasferiscono agli eredi. Tale obbligo sorge dal momento in cui l’erede acquisisce la disponibilità materiale dell’immobile, ovvero dal decesso del titolare. Gli eredi sono tenuti al versamento della Tari in proporzione alle rispettive quote ereditarie o, qualora la casa sia indivisa, possono essere chiamati al pagamento in solido dal Comune, fino alla divisione formale della proprietà.

Responsabilità degli eredi per il pagamento della Tari pregressa e attuale

Gli eredi rispondono della Tari maturata sia prima sia dopo il decesso del defunto, ma con modalità differenti. Per le situazioni maturate prima del decesso, ciascun erede sarà chiamato a corrispondere il tributo solo per la quota di propria competenza (ai sensi dell’art. 752 c.c.). Dopo l'accettazione dell’eredità, per i periodi successivi alla morte, tutti i comproprietari sono invece solidalmente responsabili nei confronti dell’amministrazione fiscale. Ciò significa che il Comune può pretendere l’intero tributo anche da uno solo degli eredi, salvo diritto di regresso tra gli stessi. È importante precisare che le sanzioni e gli interessi per ritardati pagamenti maturati quando il de cuius era in vita non sono trasmissibili agli eredi.

Esenzione dal pagamento della Tari su casa ereditata: casi e modalità

L’esenzione dal pagamento della Tari per un immobile ereditato non scatta automaticamente, neppure se l’appartamento è vuoto o inutilizzato. Secondo la normativa e la prassi consolidata, è necessario che:

  • l'immobile sia completamente privo di arredi che ne consentano l’abitabilità;
  • tutte le utenze (energia elettrica, acqua, gas) risultino disattivate;
  • venga presentata apposita denuncia di cessazione o domanda al servizio tributi del Comune con la relativa documentazione comprovante la perdita di requisiti d’uso.

L’esenzione ha effetto dal momento in cui la procedura di cessazione è stata formalmente conclusa e accolta dal Comune competente. È importante verificare comunque eventuali deroghe o particolarità introdotte dai regolamenti comunali, in quanto la disciplina può variare tra diversi territori.

Rinuncia all’eredità e accettazione con beneficio di inventario

Gli eredi possono scegliere di rinunciare all’eredità. In tal caso, non acquisiscono diritti né obblighi relativi ai beni ereditari, inclusi i debiti tributari (come la Tari maturata). Se invece si accetta con beneficio di inventario, la responsabilità per il pagamento di debiti, incluse le imposte comunali, si limita esclusivamente al valore dei beni ricevuti. Questo istituto, normato dagli articoli 490 e seguenti del codice civile, tutela il patrimonio personale dell’erede da eventuali debiti eccedenti il valore dell’eredità stessa.

Denuncia di successione e obblighi dichiarativi

La dichiarazione di successione rappresenta un adempimento imprescindibile per poter trasferire la proprietà degli immobili ereditati e regolarizzare la posizione fiscale. Bisogna presentare la dichiarazione entro dodici mesi dal decesso all’Agenzia delle Entrate, indicando i beni, la loro ubicazione, il valore e i soggetti subentranti. Solo dopo questo passaggio si potranno disporre pienamente dei beni (ad esempio per vendere la casa) e regolarizzare la posizione a fini tributari e anagrafici, compresa la corretta intestazione della Tari.

Modalità operativa per regolarizzare la Tari su casa ereditata

Per regolarizzare la situazione Tari dopo aver ricevuto una casa in successione, occorrono alcuni adempimenti:

  • Presentare comunicazione di variazione intestazione o inizio occupazione tramite modulo predisposto dal Comune;
  • In caso di richiesta di cessazione, allegare documentazione che attesti la disattivazione delle utenze e la rimozione degli arredi essenziali;
  • In presenza di più eredi, specificare la suddivisione delle quote e degli obblighi di pagamento;
  • Verificare nel regolamento comunale eventuali scadenze, modalità di pagamento rateale e documentazione aggiuntiva richiesta.

Alcuni Comuni aggiornano d’ufficio l’intestazione della Tari in presenza di atti pubblici che attribuiscono la proprietà (come la dichiarazione di successione registrata o la domanda di voltura catastale).

Contenziosi e cartelle esattoriali: responsabilità, sanzioni e richiesta di sgravio

In caso di cartelle esattoriali o accertamenti riferiti a Tari non pagata dal defunto, gli eredi sono tenuti al pagamento solo dell’imposta maturata e non delle sanzioni collegate a omissioni precedenti al decesso. È consigliabile verificare con attenzione tutti gli avvisi inviati dal Comune e, laddove compaiano sanzioni non dovute, inviare tempestivamente richiesta di sgravio allegando la documentazione successoria e la ripartizione ereditaria. Ulteriori informazioni utili possono essere reperite tramite i servizi di alcune associazioni di consumatori specializzate in tributi locali.

Ulteriori obblighi fiscali e dichiarativi dopo la successione: redditi, IMU e altri tributi

Oltre alla Tari, gli eredi potrebbero essere chiamati a:

  • Presentare la dichiarazione dei redditi per conto del defunto e indicare i redditi derivanti dagli immobili ereditati;
  • Pagare l’IMU laddove dovuta (ad esempio per seconde case, immobili non adibiti a abitazione principale e categorie di pregio);
  • Verificare la corretta registrazione catastale dell’immobile;
  • Gestire eventuali altre imposte correlate alla successione, come l’imposta ipotecaria e catastale.

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