Chi può controllare uso legittimo permessi e benefici fiscali legge 104 nel 2022

La concessione dei benefici fiscali sulla base della legge 104 è legata al rispetto di rigidi requisiti. Ma chi controlla che tutto sia sempre in regola?

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Chi può controllare uso legittimo permes

Permessi e benefici fiscali legge 104, chi controlla l'uso?

I controlli sull'uso legittimo dei permessi e benefici fiscali legge 104 nel 2022 possono essere eseguiti dal datore di lavoro e dall'Inps. Quest'ultimo nelle vesti dell'ente pubblico che rappresenta gli interessi della collettività.

Le disposizioni in vigore della legge 104 prevedono il diritto a usufruire di 3 giorni di permesso mensili retribuiti, in favore di lavoratori dipendenti che prestino assistenza al coniuge, a parenti o ad affini entro il secondo grado e con possibilità di estensione fino al terzo grado, riconosciuti in situazione di disabilità grave. Ma non si tratta della sola agevolazione prevista da questa normativa.

Altri bonus da mettere in conto sono le agevolazioni per spese mediche generiche e delle spese di assistenza specifica; le detrazioni dei costi di assistenza al 19%; le detrazioni delle spese sanitarie per i disabili: del 19% per l'acquisto di poltrone per inabili e minorati, mezzi d'ausilio alla deambulazione, apparecchi correttivi; le detrazioni per acquisto di PC e altre apparecchiature: del 19% dei costi dall'Irpef e Iva agevolata al 4%; le detrazioni per acquisto di un'auto: del 19% del costo della vettura, Iva al 4%, esenzione del bollo auto e dell'imposta sui passaggi di proprietà; le detrazioni per figli a carico. Approfondiamo in questo articolo:

  • Permessi e benefici fiscali legge 104, chi controlla l'uso

  • Quali reati per uso illegittimo benefici fiscali legge 104

Permessi e benefici fiscali legge 104, chi controlla l'uso

Il diritto a usufruire dei permessi per assistere il disabile in situazione di gravità può essere concesso anche al coniuge, alla parte dell'unione civile, al convivente di fatto, al parente o all'affine entro il secondo grado. Ma anche a parenti o affini di terzo grado qualora i genitori o il coniuge o la parte dell'unione civile o il convivente di fatto della persona con disabilità in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

L'Inps fissa un ordine di priorità sul congedo. In prima battuta il coniuge convivente (o la parte dell'unione civile convivente) della persona disabile in situazione di gravità; il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente (o la parte dell'unione civile convivente). Quindi uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente (o la parte dell'unione civile convivente) ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Poi uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente (o la parte dell'unione civile convivente), entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Dopodiché un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente (o la parte dell'unione civile convivente), entrambi i genitori, i conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

I controlli sull'uso legittimo dei permessi e benefici fiscali legge 104 nel 2022 possono essere eseguiti dal datore di lavoro e dall'Inps. Quest'ultimo nelle vesti dell'ente pubblico che rappresenta gli interessi della collettività. Il datore di lavoro può raccogliere le prove sull'uso dei benefici in base alla legge 104, anche assegnando questo compito a un investigatore privato.

La documentazione raccolta può costituire prova nel corso del processo per il licenziamento se non viene contestata dal dipendente. Da una parte segnaliamo quindi che il datore di lavoro può denunciare l'illegittimità ai carabinieri. L'Inps può quindi procedere a una segnalazione alla Procura della Repubblica.

Quali reati per uso illegittimo benefici fiscali legge 104

Disposizioni alla mano, a meno che il fatto costituisca il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, chiunque mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

Se la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a 3.999,96 euro si applica solo la sanzione amministrativa da 5.164 euro a 25.822 euro. In ogni caso non può superare il triplo del beneficio conseguito.