Chi può emettere una fattura proforma nel 2022 e a cosa serve

Dal punto di vista formale, sono fondamentali tre passaggi. Innanzitutto che la fattura contenga in modo chiaro ed esplicito la dicitura proforma nella sua intestazione.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Chi può emettere una fattura proforma ne

Fattura proforma 2012, chi può emetterla?

A poter emettere la fattura proforma sono tutti quei lavoratori autonomi o professionisti con partita Iva che svolgono attività di prestazione di servizi. Pensiamo ad esempio a commercialisti e architetti, avvocati e ingegneri o ai consulenti.

Si chiama fattura proforma ed è quel documento che ricalca la fattura finale che il professionista o il lavoratore autonomo presenterebbe al cliente nel caso in cui non ci siano modifiche da effettuare.

Sebbene non abbia valore fiscale, si tratta comunque di uno strumento utile sia per chi la emette e sia per chi la riceve in quanto permette di apportare cambiamenti, senza dimenticare l'opzione di non dovere anticipare l'Iva sui compensi che non sono stati ancora riscossi.

Ecco quindi che diventa interessante fare un passo in più ovvero capire a chi è concessa la possibilità della fattura proforma, chiamata anche avviso di parcella o progetto di notula, che dal punto di vista formale si presenta come una normale fattura. Approfondiamo in questo articolo:

  • Fattura proforma 2022, chi può emetterla
  • A cosa serve la fattura proforma 2022

Fattura proforma 2022, chi può emetterla

Sono evidentemente numerosi i benefici che derivano dall'utilizzo di una fattura proforma prima di quella definitiva, anche se è priva di valore dal punto di vista strettamente fiscale. In particolare segnaliamo la possibilità di evitare pagamenti di tasse prima di aver ricevuto il pagamento dal cliente e posticipare l'esigibilità dell'Iva al momento del pagamento del corrispettivo da parte del cliente. Ma anche l'opzione di emettere la fattura definitiva successivamente al pagamento del cliente.

Ecco quindi l'opportunità di correggere eventuali errori evitando l'emissione di note di credito per stornare la fattura precedente. Quest'ultima è la situazione tipica che avviene nel caso di emissione della fattura fiscale vera e propria.

A poter emettere la fattura proforma sono tutti quei lavoratori autonomi o professionisti con partita Iva che svolgono attività di prestazione di servizi. Pensiamo ad esempio a commercialisti e architetti, avvocati e ingegneri o ai consulenti.

Tutti loro possono così emettere fattura definitiva solo quando il cliente procede al pagamento. Possono evitare di pagare la imposte prima di aver ricevuto il corrispettivo dal cliente, fondamentale nel caso di applicazione del principio di cassa anziché quello di competenza. In caso di errori o omissioni, possono cambiare il documento senza ripercussioni sulla tenuta della contabilità.

Possono controllare la correttezza dei dati nella parte descrittiva e in quella relativa al prezzo, agli importi e al servizio offerto. Non possono invece emettere la fattura proforma i soggetti che sono invece obbligati all'emissione della fattura finale per la consegna di un bene, come ad esempio accade dei negozi fisici o online.

A cosa serve la fattura proforma 2022

Dal punto di vista formale, sono fondamentali tre passaggi. Innanzitutto che la fattura contenga in modo chiaro ed esplicito la dicitura proforma nella sua intestazione. Dopodiché è fondamentale il numero progressivo di fattura proforma e non conta il progressivo utilizzato per le fatture fiscali.

Infine, ma non di minore importanza, le normative fiscali in vigore prevedono l'inserimento di una formula standard a piè di pagina: "Il presente documento non costituisce fattura valida ai fini del Dpr 633 26/10/1972 e successive modifiche. La fattura definitiva verrà emessa all'atto del pagamento del corrispettivo (articolo 6, comma 3, Dpr 633/72)". Proprio secondo quest'ultimo decreto, le prestazioni di servizi si considerano effettuate all'atto del pagamento del corrispettivo. Si considerano effettuate al momento in cui sono rese ovvero se di carattere periodico o continuativo, nel mese successivo a quello in cui sono rese.

Vale la pena ricordare un importante chiarimento dell'Agenzia delle entrate, secondo cui è possibile emettere fatture differite per le prestazioni di servizi. Un documento come la fattura proforma, contenente la descrizione dell'operazione, la data di effettuazione e gli identificativi delle parti contraenti- precisa il fisco in risposta al dubbio di un contribuente - può essere idoneo a supportare il differimento dell'emissione della fattura elettronica.

da un punto di vista formale Tre passaggi sono importanti: in primo luogo, è importante indicare chiaramente e chiaramente nella fattura che nel titolo è presente un testo virtuale.