L’indennità di disoccupazione Naspi viene erogata, per legge, per un massimo di 24 mesi, cioè due anni, a condizione di soddisfare determinati requisiti ma, in generale, la durata di erogazione della Naspi dipende da diversi criteri da valutare nel momento in cui il soggetto interessato presenta relativa domanda. Per allungare la Naspi concessa nel 2022 è possibile o procedere alla sospensione della indennità per lavoro temporaneo, o passare al reddito di emergenza, o usufruire delle proroghe concesso per l’emergenza coronavirus.
Come allungare al massimo la Naspi nel 2022? La Naspi, indennità di disoccupazione, che viene erogata a coloro che si ritrovano in totale stato di disoccupazione e che soddisfano specifiche condizioni cambia con Decreto Sostegni perché è stato cancellato il requisito dell’aver effettuato almeno 30 giornate di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi.
Si tratta di una novità valida temporaneamente fino al 31 dicembre 2022 per cui chi presenta domanda di Naspi a partire dal 1 gennaio 2022 dovrà nuovamente soddisfare anche il requisito delle 30 giornate di lavoro prestate nei 12 mesi precedenti la richiesta di Naspi. Vediamo di seguito quali sono i casi in cui è possibile, e come, allungare al massimo la Naspi per la disoccupazione.
La domanda per avere l’indennità di disoccupazione Naspi nel 2022 deve essere presentata all’Inps dal soggetto che resta senza lavoro e che deve soddisfare una serie di condizioni per poter usufruire della indennità.
Le regole in vigore prevedono che la Naspi per la disoccupazione abbia una durata di 24 mesi, cioè due anni, ma si tratta di un periodo che in quest’ultimo anno è stato anche prorogato in generale, un po' per tutti, a causa dell’emergenza coronavirus che ha portato alla proroga della indennità di disoccupazione per un ulteriore periodo dal termine della fruizione stabilita per le difficoltà create, anche a livello economico ed occupazionale, dalla pandemia da covid-19.
Ci sono, però, altri casi in cui è possibile allungare al massimo la Naspi nel 2022. Stando, infatti, a quanto previsto dalle norme in vigore, è possibile sospendere la Naspi e averne così proroga del termine di fruizione dell’indennità nel caso, per esempio, in cui si trovi una nuova occupazione ma la sospensione e ripresa della Naspi vale solo se il lavoro ha una durata massima di sei mesi.
I disoccupati precettori di Naspi possono, infatti, iniziare un nuovo lavoro subordinato a condizione, però, di percepire un reddito entro gli 8.000 euro annui e che la durata del contratto non sia superiore a sei mesi. Se il contratto ha una durata superiore ai sei mesi la Naspi non viene sospesa ma decade totalmente.
Quindi, per allungare al massimo la Naspi si può sospendere nel caso si trovi una occupazione temporanea e poi riprendere.
Altro caso in cui è possibile allungare la Naspi è quello che prevede che i precettori di Naspi che abbiano terminato di fruire della indennità ricevano il reddito di emergenza.
Il Decreto Sostegni ha, infatti, previsto per i beneficiari della Naspi scaduta di poter allungare al massimo l’indennità ricevendo 3 mensilità del reddito di emergenza per la quota spettante al nucleo familiare composto da un unico membro, cioè per l’importo di 400 euro al mese. Consideriamo, inoltre, che la Naspi si può allungare anche per effetto delle proroghe della indennità di disoccupazione stabilite dagli scorsi decreti varati per l’emergenza coronavirus.
A prescindere dalla durata che poi viene definita in base a diversi criteri, la Naspi per la disoccupazione si può avere solo a condizione di soddisfare determinati requisiti. Se il requisito delle giornate di lavoro effettivamente prestate negli ultimi 12 mesi precedenti la richiesta di Naspi non è più di 30, ma solo fino a fine anno, le altre condizioni da soddisfare per poter fare domanda di Naspi all’Inps non cambiano e prevedono:
Sospensione dell'indennità e indennizzo emergenziale: quali sono i casi possibili e come espandere Naspi per disoccupazione?