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Come aprire un distributore automatico di bevande e snack in proprio o franchising

In proprio, in franchising, permessi e costi: come si apre un distributore di bevande e snack, procedure e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
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Cosa fare per aprire un distributore automatico di bevande e snack?

Per aprire un distributore automatico di bevande e snack nel 2024 bisogna innanzitutto decidere se aprirlo in proprio o in franchising e quindi avviare le dovute procedure per l’avvio dell’attività, con relativi permessi previsti dai Comuni e definizione dei costi da sostenere per avvio e gestione dell’attività.
 

I negozi automatici 24h rappresentano una soluzione moderna e innovativa nel panorama commerciale. Si tratta di spazi attrezzati con distributori automatici che permettono l'acquisto di vari prodotti in qualsiasi momento del giorno e della notte. Questo metodo di vendita è diventato sempre più popolare, grazie alla sua capacità di fornire un servizio continuativo e senza personale. Tra i settori più esplorati, troviamo quelli di snack, bevande e persino prodotti elettronici e souvenir.

Requisiti e procedure per l'apertura di un distributore automatico di bevande e snack

Per aprire un distributore automatico di bevande e snack, è fondamentale seguire specifiche procedure amministrative e burocratiche. Approfondiamo nei prossimi paragrafi I'iter burocratico da seguire e le normative igienico-sanitarie da rispettare.

Licenze e permessi necessari

In primo luogo, occorre registrarsi presso il Registro delle Imprese, un obbligo per tutte le attività commerciali in Italia. Inoltre, è indispensabile presentare la SCIA, comunicando al Comune l'intenzione di avviare l'attività. Questo permette di operare legalmente dal momento della presentazione.

Se l'attività coinvolge la vendita di alimenti e bevande, bisogna rispettare le normative sanitarie.

Per i distributori che vendono tabacchi o alcolici, occorre ottenere licenze specifiche dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La vendita di tali prodotti richiede controlli aggiuntivi e un’attenta gestione per evitare sanzioni.

Anche il locale deve essere conforme alle normative urbanistiche e di sicurezza sul lavoro. Spesso, l’autorizzazione dalla ASL è necessaria per garantire l’idoneità degli spazi destinati alla vendita.

Adempimenti fiscali e previdenziali

Per gestire un distributore automatico di bevande e snack è necessario dotarsi di una partita IVA, indispensabile per la registrazione delle operazioni commerciali e la fatturazione. È importante scegliere il corretto regime fiscale che potrebbe essere, ad esempio, il regime forfettario o il regime ordinario, a seconda del volume d'affari e delle specifiche esigenze aziendali.

A livello contributivo, è obbligatorio iscriversi alla Gestione Commercianti dell'INPS. Questo passo assicura il versamento dei contributi previdenziali, calcolati in base al volume d'affari dichiarato e alle aliquote contributive vigenti.

Conformità alle norme igienico-sanitarie

Le normative richiedono che gli alimenti siano conservati, manipolati e distribuiti in modo da prevenire contaminazioni. È pertanto obbligatorio seguire i protocolli HACCP, che prevedono un controllo sistematico per garantire la sicurezza degli alimenti.

I distributori devono essere sottoposti a regolari operazioni di pulizia e manutenzione per evitare la proliferazione di batteri. Le superfici a contatto con i prodotti devono essere facili da smontare e sanificare. Inoltre, è fondamentale tenere un registro delle operazioni di pulizia, documentando frequenza e modalità degli interventi.

In caso di distribuzione di prodotti freschi o refrigerati, è necessario monitorare continuamente la temperatura di conservazione. 

Costi di avvio e gestione di un negozio automatico in franchising o in proprio

I costi di avvio di un negozio automatico possono variare significativamente in base alla scelta tra franchising o gestione in proprio. Nella modalità franchising, l'investimento iniziale può includere una fee d'ingresso e royalty periodiche, che vanno compensati con supporto e assistenza dal brand affiliato.

Nel caso di apertura di un vending di bevande e snack, l’azienda che è stata scelta si occupa di tutte le pratiche da svolgere, sono richiesti costi che sono compresi da un minimo di 4mila euro per arrivare ad un massimo di 35mila euro, e i distributori vengono dati nella quasi totalità dei casi in comodato d’uso. Con il franchising costi e oneri per l’apertura di un distributore automatico di bevande e snack sono a carico della casa madre mentre chi decide di aprire l’attività deve occuparsi solo della gestione ordinaria dell’attività e del rifornimento dei prodotti.

In proprio, i costi includono l'acquisto dei distributori, eventuali lavori di ristrutturazione del locale e permessi. In entrambi i casi, bisogna considerare le spese per le utenze, manutenzione dei macchinari e approvvigionamento dei prodotti, oltre agli eventuali costi di locazione dello spazio commerciale.

Acquisto o noleggio dei distributori

La scelta tra acquisto o noleggio dei distributori automatici è una decisione determinante per chi intende avviare un'attività di vending. L'acquisto dei distributori comporta un investimento iniziale maggiore, ma permette di avere il controllo completo sui macchinari e sugli utili derivanti dall'attività. Tuttavia, è bene considerare i costi di manutenzione e l'obsolescenza tecnologica a cui si è soggetti.

Sono disponibili in commercio distributori di bevande usati che hanno un costo medio di 2mila euro circa, mentre per l’acquisto di distributori di bevande nuovi i prezzi salgono arrivando anche a circa 8-9mila euro l’uno.

Al contrario, il noleggio rappresenta un'opzione più flessibile e meno impegnativa dal punto di vista finanziario. Questa soluzione consente di avere sempre accesso a macchinari aggiornati grazie agli accordi di servizi e manutenzione spesso inclusi nei contratti di noleggio. Inoltre, con il noleggio operativo, i costi possono essere spalmati nel tempo. 

Costi di installazione e manutenzione

I costi di installazione di un distributore automatico comprendono varie voci che ogni imprenditore deve considerare. Inizialmente, c'è il costo per il trasporto e il posizionamento del macchinario nel locale scelto, che può variare a seconda della distanza e delle dimensioni del distributore. Inoltre, è importante prevedere eventuali modifiche all'infrastruttura elettrica del locale per garantire un'alimentazione sicura e continua.

La manutenzione rappresenta un fattore essenziale per assicurare il corretto funzionamento dei distributori nel tempo. Questo include interventi regolari per la pulizia interna delle macchine, la verifica delle componenti meccaniche ed elettroniche, e la sostituzione dei pezzi soggetti a usura. Un piano di manutenzione programmata, spesso offerto dai fornitori, può aiutare a prevenire guasti costosi e minimizzare i tempi di inattività.

Se si opta per il noleggio, spesso i costi di manutenzione sono inclusi nel contratto, mentre nel caso dell'acquisto, questi restano a carico del proprietario.

Spese per l'approvvigionamento dei prodotti

Le spese per l'approvvigionamento dei prodotti includono i costi per l'acquisto delle merci da offrire tramite i distributori, che possono variare significativamente in base alla categoria merceologica scelta. Prodotti popolari come snack e bevande richiedono rifornimenti frequenti e possono beneficiare di economie di scala se acquistati in grandi quantità.

Ottenere condizioni favorevoli dai fornitori è imprescindibile; accordi di fornitura a lungo termine o collaborazioni strette possono ridurre i costi unitari e migliorare la marginalità. Inoltre, bisogna considerare i costi logistici del trasporto e della distribuzione, che includono il mantenimento delle scorte e l'organizzazione del magazzino, se necessario. Anche la gestione delle scadenze dei prodotti deperibili richiede particolare attenzione per evitare sprechi e ottimizzare le vendite.

Infine, alcuni franchising offrono vantaggi competitivi in termini di approvvigionamento centralizzato, che può ridurre significativamente i costi e semplificare il processo di gestione delle scorte.