Come assumere una badante, la procedura

Procedura e regole per assumere una badante, a ore o convivente: cosa sapere su passaggi da seguire e retribuzioni

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come assumere una badante, la procedura

Qual è la procedura per l’assunzione di una badante?

Per assumere una badante, che sia ad ore o convivente, bisogna stipulare un regolare contratto di lavoro seguendo le norme previste dal CCNL di riferimento e poi il datore di lavoro deve registrarlo sul sito Inps per il pagamento dei contributi previdenziali.

Quali sono regole e procedure per assumere una badante ad ore o una badante convivente? Capita sempre più spesso che famiglie di persone anziane o malate decidano di assumere una badante che possa prestare servizi e compagnia al proprio caro, ben consapevoli che la scelta della badante deve esser fatta in maniera molto oculata e che vi sono dei costi che la sua assunzione chiaramente comporta.

Sia nel caso di assunzione di una badante ad ore sia nel caso di assunzione di una badante convivente, è bene sapere che tutto deve essere regolarizzato, per evitare di incorrere in eventuali problemi con Fisco o con la stessa badante che potrebbe approfittarne, rispettando quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro per le badanti. Vediamo quali sono le regole per l’assunzione di una badante.

Cosa fare per assumere una badante

Una volta individuata la badante da assumere e aver deciso se l’assunzione è ad ore o per una badante convivente, deve essere redatto il regolare contratto di lavoro che deve riportare:

  • dati anagrafici, documento di identità e codice fiscale del datore di lavoro;
  • dati anagrafici, documento di identità e codice fiscale del lavoratore;
  • livello di inquadramento del lavoratore;
  • mansioni del lavoratore e luogo di svolgimento del lavoro;
  • retribuzione, o oraria o giornaliera;
  • orari di lavoro, sia per badante ad ore sia per badante convivente;
  • riposi;
  • ferie e permessi;
  • durata del contratto;
  • firmata di entrambe le parti, datore di lavoro e lavoratore.

Una volta ufficializzato il contratto di lavoro, il datore di lavoro deve registrarlo all’Inps per il versamento dei contributi previdenziali. La registrazione del contratto per la badante, a ore o convivente, si può effettuare accedendo al sito Inps, registrandosi e inserendo il proprio Pin Inps, entrando nell’area ‘Servizi per il cittadino’ e seguendo la procedura.

All’interno di quest’area è disponibile anche il cassetto previdenziale per il lavoro domestico che permette alle famiglie di controllare costantemente lo stato dei pagamenti dei contributi e le scadenze da rispettare nonchè di modificare eventualmente i dati del rapporto di lavoro.

Cosa fare dopo assunzine badante

Dopo la registrazione dell’assunzione di una badante, l'Inps apre una posizione assicurativa e invia al datore di lavoro gli avvisi per il pagamento dei contributi dovuti, in base alla paga oraria che la badante percepisce.

I contributi alle badanti devono essere pagati con bollettini MAV che si possono o scaricare direttamente dal sito Inps o ricevere a casa del datore di lavoro, e si devono versare trimestralmente con scadenze prefissate che sono: 10 gennaio, 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre.

Dal canto suo, il datore di lavoro può scegliere se pagare online i contributi dei lavoratori domestici e ricevere le notifiche delle relative scadenze e se i contributi vengono regolarmente pagati, il datore di lavoro può usufruire anche di alcune agevolazioni fiscali.

Per l’assunzione di una badante, o ad ore o convivente, sottolineiamo, che non è obbligatorio stipulare un contratto formale di assunzione basta anche la lettera di assunzione che rappresenta comunque una modalità di assunzione badanti del tutto regolare e legale. Una volta assunta la badante, oltre al pagamento dei contributi previdenziali, il datore di lavoro è tenuto anche alla erogazione del Tfr al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

Cosa prevede il Contratto badanti 2019

La scelta di assunzione di una badante ad ore o convivente determina la retribuzione che chiaramente varia ed è stabilita da contratto nazionale di lavoro per le badanti. Per la badante convivente, che sia full time, lo stipendio mensile netto è:

  • di 629,15 euro per il livello A;
  • di 743,55 euro per il livello AS;
  • di 800,74 euro per il livello B;
  • di 857,94 euro per il livello BS;
  • di 915,15 euro per il livello C;
  • di 972,33 euro per il livello CS.

Per la badante convivente part time, invece, lo stipendio mensile è:

  • di 568,32 euro per il livello B;
  • di 596,74 euro per il livello BS;
  • di 659,24 eur per il livello C.

Per la badante ad ore, invece, la retribuzione oraria prevista dal CCNL è:

  • Livello A 4,62 euro;    
  • Livello AS 5,45 euro;  
  • Livello B 5,78 euro;    
  • Livello BS 6,13 euro;   
  • Livello C 6,47 euro;
  • Livello CS 6,82 euro;    
  • Livello D 7,87 euro;    
  • Livello DS 8,21 euro.

Il contratto nazionale per badanti, ad ore e conviventi, prevede poi norme per i permessi, che sono solitamente di 16 ore all’anno di permessi retribuiti che diventano 40 ore nei casi di badanti conviventi che lavorano presso lo stesso soggetto da almeno un anno e mezzo, mentre le badanti part time (che lavorano meno di 40 ore a settimana) hanno diritto a un numero di ore annuali di permessi proporzionato alle ore di lavoro effettivamente prestato.

Sono poi previsti 26 giorni di ferie annuali retribuite, giorno di riposo settimanale e riposo totale nei giorni delle festività dell’anno.

In caso di malattia, la badante convivente non deve inviare alcun certificato, a meno che la malattia non accada mentre la badante è in ferire, mentre la badante ad ore deve avvisare della sua assenza e provvedere ad inviare tempestivamente il relativo certificato del medico.

Sanzioni previste per badante in nero

Chi non assume regolarmente una badante ma in nero rischia di incorrere in sanzioni decisamente elevate, comprese tra i 1.500 e i 12.000 euro, e in caso di condanna all’assunzione il datore di lavoro è obbligato anche a pagare gli arretrati dei contributi previdenziali mai versati compresi di sanzioni e interessi previsti.