Come aumentare al massimo i soldi che si possono riprendere dal cashback 2022. Trucchi e consigli

Se nessuna categoria di spesa è esclusa dal programma di cashback e non è previsto alcun limite minimo di spesa, ma è applicato un limite massimo di rimborso di 15 euro.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Come aumentare al massimo i soldi che si

Cashback 2022, come aumentare il rimborso?

Un primo buon consiglio per aumentare al massimo i soldi che si possono riprendere dal cashback è registrare più carte di credito di più componenti della famiglia. I rimborso è su base personale e non familiare e di conseguenza ogni conto corrente con il suo Iban può individualmente essere registrato al piano di cashback. Ma non è il solo suggerimento utile.

Il piano di cashback è entrato ufficialmente nel vivo e, sebbene le regole siano rimaste pressoché immutate, è bene conoscere tutti i dettagli per ottimizzare le proprie spese per aumentare al massimo i soldi che si possono riprendere.

Alcuni consigli e trucchi che esporremo in questo articolo saranno certamente utili per gestire la propria partecipazione e farsi restituire un importo più alto.

Non cambia la procedura di base poiché per prendere parte al programma di rimborso, il cittadino deve scaricare l'app Io, accedere tramite le tue credenziali Spid o carta d'identità elettronica, indicare il codice fiscale, inserire gli estremi delle carte di credito o di debito - come abbiamo sottolineato possono essere più di una - da utilizzare per partecipare al programma, riportare l'Iban del conto corrente in cui farsi accreditare l'importo, che deve essere intestato o cointestato alla stessa persona a cui è intestata la carta.

In ogni caso esistono anche differenti alternative per partecipare al programma di cashback 2022. Approfondiamo in questo articolo:

  • Cashback 2022: trucchi e consigli per aumentare il rimborso
  • Cashback 2022: conta l'acquisto e non la contabilizzazione

Cashback 2022: trucchi e consigli per aumentare il rimborso

Un primo buon consiglio per aumentare al massimo i soldi che si possono riprendere dal cashback è registrare più carte di credito di più componenti della famiglia.

Si ricorda infatti che il rimborso è su base personale e non familiare e di conseguenza ogni conto corrente con il suo Iban può individualmente essere registrato al piano di cashback.

Questa azione si rende anzi indispensabile una volta che il cittadino ha raggiunto il tetto di 150 euro di rimborso, equivalente a una spesa di 1.500 euro. Si tratta della stessa cifra che può ottenere il contribuente nell'arco di 6 mesi, da gennaio a giugno 2022. Tutte le spese oltre soglia non contribuiscono al cashback.

Un secondo consiglio per recuperare il maggiore importo possibile è di non limitarsi al cashback di Stato. Al di là di questo programma, sono numerose altri gli istituti di credito che assicurano il rimborso di una piccola percentuale delle spese effettuate in cambio dell'apertura di un conto corrente con tanto di carta di credito associata. Il tutto senza dimenticare che alcuni player presenti sul web, come eBay, hanno allestito un piano di cashback indipendente a determinate condizioni.

Se nessuna categoria di spesa è esclusa dal programma di cashback e non è previsto alcun limite minimo di spesa, ma è applicato un limite massimo di rimborso di 15 euro per ciascuna operazione, sono escluse alcune tipologie di transazione. Tre in particolare. Innanzitutto non sono compresi i pagamenti effettuati con carta virtuale. Quindi non sono incluse le spese legate alla propria attività professionale. Dopodiché restano fuori le spese effettuate online, anche nel caso in cui sono effettuate in uno store virtuale collegato a un negozio fisico.

Al netto di questi limiti, è bene sapere che sono tantissime le spese che contribuiscono all'accumulo del tesoretto di 150 euro da farsi rimborsare, comprese quelle relative alla gestione dell'auto, come il bollo annuale, e le bollette delle utenze domestiche.

Cashback 2022: conta l'acquisto e non la contabilizzazione

Si ricorda comunque che i pagamenti effettuati sono considerati validi ai fini cashback solo dopo la loro contabilizzazione da parte dell'esercente. I tempi sono variabili e non sono immediati e di conseguenza possono essere necessari alcuni giorni prima che vengano registrati.

A contare è comunque il momento dell'acquisto che deve esser effettuato nei 6 mesi del cahsback e non quello della contabilizzazione. C'è quindi un aspetto supplementare, strettamente collegato, a cui prestare attenzione.

Alcuni negozianti possono non non partecipare all'iniziativa e quindi il pagamento effettuato, sebbene portato a termine secondo la procedura e con gli strumenti previsti dalla normativa in vigore, non viene incluso nel conteggio per il rimborso.