Il trasferimento di un ramo di azienda avviene tramite stipula di un contratto di vendita specifico che trasferisce la titolarità del solo ramo aziendale da un soggetto, il cedente, ad un altro, definito cessionario, che è colui che acquisisce il ramo d’azienda, subentra nei contratti aziendali stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa e diventa nuovo datore di lavoro della compagine di dipendenti di quello specifico ramo aziendale e successiva redazione dell’atto di trasferimento del ramo di azienda.
Come avviene il trasferimento di un ramo di azienda? Trasferire un ramo di azienda significa effettuare un cambiamento nella titolarità di un'attività economica organizzata, o procedere ad una fusione, o cessione contrattuale, o usufrutto, operazioni che possono essere decise per esigenze lavorative, obiettivi, o per una ristrutturazione interna, implicando possibili ripercussioni anche sul personale, o una esternalizzazione di servizi per migliorare e rendere più efficiente la stessa macchina aziendale produttiva.
Il trasferimento d’azienda può riguardare l'intera azienda o parte di essa ed è in tal caso che si parla di trasferimento di ramo d'azienda. Vediamo di seguito allora qual è la procedura 2022 per effettuare il trasferimento di un ramo di azienda.
Stando a quanto stabilito dalle leggi in vigore, il trasferimento di un ramo d’azienda può avvenire solo nel momento in cui lo stesso ramo sia dotato di una struttura con autonomia organizzativa, strutturale e funzionale e con una propria identità già consolidata e tale da rendere il ramo aziendale del tutto autonomo rispetto all’intera azienda di cui fa parte.
Il trasferimento di un ramo di azienda vero e proprio avviene tramite stipula di un contratto di vendita specifico che trasferisce la titolarità del solo ramo aziendale da un soggetto, il cedente, ad un altro, definito cessionario, che è colui che acquisisce il ramo d’azienda, subentra nei contratti aziendali stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa e diventa nuovo datore di lavoro della compagine di dipendenti di quello specifico ramo aziendale.
Il primo passo da compiere nella procedura di trasferimento di un ramo d'azienda è redigere un bilancio straordinario dell’azienda, il cosiddetto bilancio di cessione, che deve essere redatto dagli amministratori e poi sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci, e deve riportare:
Dopo la redazione del bilancio di cessione, devono essere effettuati gli appositi controlli sul valore di cessione e solo dopo si avvia la trattativa per il trasferimento. E’ in questa fase che le parti, cedente e cessionario, definiscono il prezzo finale effettivo del trasferimento del ramo aziendale.
Si passa, dunque, alla redazione dell’atto di trasferimento del ramo di azienda, che deve essere sempre redatto in forma scritta o con atto pubblico o con scrittura privata autenticata, e depositato per l’iscrizione presso il Registro delle imprese entro 30 giorni dalla stipula. Al momento del deposito dell’atto, il trasferimento del ramo di azienda si considera effettuato.
Il trasferimento del ramo di azienda, come accennato, comporta conseguenze anche per i lavoratori dipendenti dell’azienda. Quando avviene, infatti, un trasferimento di un ramo d'azienda e cambia il titolare dell'attività, cambia il datore di lavoro.
Per tutelare i lavoratori nei casi di trasferimento di un ramo d’azienda, la legge prevede norme specifiche a partire dall’obbligo per il nuovo datore di lavoro di mantenere un rapporto di lavoro con il dipendente già assunto e con il contratto collettivo nazionale, in vigore al momento del trasferimento, fino alla sua scadenza, alla possibilità per il lavoratore di chiedere al nuovo datore di lavoro il pagamento dei crediti da lavoro che aveva maturato al momento del trasferimento.
Precisiamo che il trasferimento di un ramo d’azienda non rappresenta un motivo di licenziamento.