Con il meccanismo delle ferie solidali, i lavoratori possono cedere giorni di riposo o permessi non goduti a colleghi con figli minorenni che necessitino di cure per via di particolari condizioni di salute.
Il momento della fruizione delle ferie deve essere stabilito dal datore di lavoro che tiene conto delle esigenze dell'impresa e degli interessi del lavoratore.
Il periodo di ferie deve essere possibilmente continuativo ovvero un minimo di 4 settimane di ferie all'anno, di cui 2 settimane devono essere godute entro l'anno di maturazione. Le altre 2 devono esser fruite entro i 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione. Dopodiché il periodo di assenza deve essere retribuito.
Secondo una nota direttiva europea, gli Stati membri prendono le misure necessarie affinché ogni lavoratore benefici di ferie annuali retribuite di almeno 4 settimane, per le condizioni di ottenimento e di concessione previste dalle legislazioni e prassi nazionali. Approfondiamo allora in questo articolo:
Ferie e permessi tra colleghi, come ci si può aiutare
Ferie e permessi secondo i vari contratti nazionali
Con il meccanismo delle ferie solidali, i lavoratori possono cedere giorni di riposo o permessi non goduti a colleghi con figli minorenni che necessitino di cure per via di particolari condizioni di salute. Si tratta di una vera e propria cessione, in quanto non sono poi restituiti.
Dal punto di vista procedurale, la normativa italiana lascia ai contratti collettivi di lavoro la definizione delle condizioni e delle modalità per donare o ricevere le ferie.
Alcuni Ccnl (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici) hanno esteso la platea di beneficiari a casi di grave malattia del lavoratore stesso o di assistenza a un familiare non autosufficiente.
In termini pratici, il lavoratore che ha esaurito ferie e permessi retribuiti può chiedere al datore di lavoro di avviare la procedura di sostegno da parte dei colleghi, motivando l'istanza con la documentazione medica che attesti la malattia personale, del figlio o di un altro familiare.
In ogni caso, il dipendente può dare al collega solo i giorni eccedenti le 4 settimane di riposo all'anno, ovvero il riposo che per legge deve essere fruito obbligatoriamente nell'arco dei 12 mesi. Per fare un esempio concreto, se per contratto il dipendente ha a disposizione 28 giorni di ferie all'anno, può donare al massimo 8 giorni di ferie.
Un istituto diverso è quello dell'anticipo delle ferie che è legato a un accordo individuale tra il datore e il lavoratore. In questo caso, i giorni ottenuti vanno restituiti dopo averli effettivamente maturati.
Se la determinazione della misura delle ferie dipende da quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro che regolamenta il rapporto, il potere di stabilire quando il dipendente può assentarsi spetta al datore che, oltre che delle esigenze dell’impresa, deve tenere conto degli interessi del prestatore subordinato.
Le ferie sono maturate durante il rapporto lavorativo secondo gli accordi contrattuali ovvero il Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Nel periodo di maturazione ferie rientrano alcune assenze dal lavoro, come quella obbligatoria dal lavoro per gravidanza e puerperio; quella per svolgere funzioni presso seggi elettorali, quella per malattia o infortunio sul lavoro, quella per usufruire del periodo di congedo matrimoniale.
Non sono invece considerabili altre assenze, come quelle per usufruire di un periodo di aspettativa per ricoprire funzioni pubbliche o cariche sindacali, per malattia e infortunio sul lavoro, per congedo parentale, per usufruire di un periodo di aspettativa per ricoprire funzioni pubbliche o cariche sindacali, per malattie del bambino, per permessi e aspettative non retribuiti. I giorni di ferie maturati non possono mai essere sostituiti da una indennità, a meno che non vi sia stata una risoluzione del rapporto di lavoro.