La normativa vigente consente infatti di formalizzare il rapporto di inquadramento fino a due livelli inferiori rispetto a quello di un lavoratore non apprendista assegnato alle medesime mansioni.
C'è il contratto di apprendistato tre le soluzioni a disposizione del datore e del lavoratore per avviare un rapporto di subordinazione. Anzi, le normative in vigore spingono in questa direzione prevedendo una serie di facilitazioni per il primo e di conservazione delle tutele per il secondo.
C'è però un aspetto singolare che vale la pena mettere in luce ed è quello relativo all'inquadramento dell'apprendista. Ed è proprio su questo versante che concentriamo l'attenzione:
Abbiamo fatto presente come il datore di lavoro possa fruire di facilitazioni nel caso in cui decida di sottoscrivere un contratto di apprendistato. E tra queste c'è proprio quella che riguarda l'inquadramento dell'apprendista. La normativa vigente consente infatti di formalizzare il rapporto di inquadramento fino a due livelli inferiori rispetto a quello di un lavoratore non apprendista assegnato alle medesime mansioni.
Allo stesso tempo può fissare la retribuzione in misura proporzionata all'anzianità di servizio maturata e dunque molto limitata. Una soluzione di questo tipo permette quindi di contenere l'incidenza economica, ma occorre prestare attenzione a non mascherare un rapporto di lavoro subordinato senza l'erogazione della formazione che comporta questa tipologia contrattuale. Nel caso di ricorso vittorioso dell'apprendista, il datore potrebbe essere condannato al pagamento delle differenze di stipendio per via dell'inquadramento inferiore.
Vale la pena esaminare l'impatto economico che deriva dall'inquadramento di un apprendista. Per le imprese fino a 9 dipendenti l'aliquota contributiva a carico del datore di lavoro è, oltre all’1,61%, dell’1,5% il primo anno, del 3% il secondo anno, e del 10% a partire dal terzo anno e in caso di consolidamento del contratto, per i 12 mesi successivi. Per le imprese con più di 9 dipendenti l'aliquota contributiva è sempre del 10%.
In base al Ccnl applicato, c'è la possibilità di inquadrare l'apprendista fino a 2 livelli in meno rispetto ai lavoratori ordinari che svolgono analoghe mansioni o retribuzione ridotta in misura percentuale e graduata nel tempo. ecco poi l'esclusione degli apprendisti dal computo dell'organico richiesto in base alle norme sul lavoro.
Dopodiché per le ore di formazione esterna, il datore di lavoro non deve corrispondere la retribuzione al lavoratore assunto con apprendistato e l'esonero si estende al versamento contributivo. Infine è prevista l'esclusione delle spese sostenute per la formazione degli apprendisti dalla base per il calcolo dell'Irap.
Dal punto di vista pratico, l'apprendista conserva gli stessi obblighi, doveri e tutele di ogni dipendente. Ecco allora che sono riconosciuti anche l'assegno per il nucleo familiare, l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il prolungamento del periodo di apprendistato in caso di malattia, infortunio o altra causa di sospensione involontaria del rapporto, superiore a 30 giorni, secondo quanto previsto dai contratti collettivi. Ma anche l'assegno di disoccupazione Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego), la maternità e l'assicurazione contro le malattie.
Rispetto a questo articolato schema di regole c'è un altro aspetto da evidenziare ovvero il numero di apprendisti che un'impresa può assumere. Se non ha alle dipendenze lavoratori qualificati o specializzati o ne ha meno di 3, può assumerne fino a 3. Se occupa fino a 9 dipendenti non può superare il limite del 100% di assunzioni di apprendisti rispetto alle maestranze specializzate e qualificate, pertanto il rapporto numerico massimo è di 1 a 1.
Se occupa oltre 9 dipendenti può assumere 2 apprendisti ogni 3 dipendenti qualificati o specializzati. Infine, nel caso di profili caratterizzanti la figura dell'artigiano nell'assunzione di apprendisti è soggetto ai limiti previsti dalla contrattazione collettiva sull'artigianato: imprese che non lavorano in serie: da 9 a 13 apprendisti, imprese che lavorano in serie: da 5 a 8 apprendisti.