Come devono essere assegnati parcheggi condominiali e chi ha priorità per leggi 2023 aggiornate

L'assegnazione dei posti auto condominiali viene stabilità alla prima assemblea condominiale, durante la quale viene determinato l'utilizzo degli spazi comuni.

Autore: Chiara Compagnucci
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Come devono essere assegnati parcheggi c

Spesso oggetto di dispute tra i proprietari degli appartamenti, l'assegnazione dei parcheggi condominiali continua a rimanere una questione spinosa. La dimostrazione arriva dalle numerose volte in cui i tribunali sono stati chiamati a esprimersi per dirimere le controversie. Facciamo il punto della situazione:

  • Parcheggi condominiali, come devono essere assegnati nel 2023

  • Chi ha priorità nell'assegnazione dei parcheggi condominiali

Parcheggi condominiali, come devono essere assegnati nel 2023

L'assegnazione dei posti auto condominiali viene stabilità alla prima assemblea condominiale, durante la quale viene determinato l'utilizzo degli spazi comuni. La regola generale prevede che l'assegnazione definitiva di un posto auto deve essere approvata all'unanimità da tutti i condomini, mentre l'assegnazione temporanea può essere concordata con il consenso della maggioranza.

Esistono diversi modelli di assegnazione, tra cui l'assegnazione a rotazione, l'assegnazione definitiva e basata sulla tabella millesimale della proprietà. In alcuni casi, soprattutto nelle piccole comunità condominiali, i parcheggi possono essere lasciati a disposizione del primo che arriva. In ogni caso occorre fare sempre riferimento al regolamento condominiale.

La modifica della disposizione dei posti auto condominiali può essere richiesta attraverso una formalità di procedura che richiede l'approvazione dell'assemblea di condominio. La richiesta di modifica deve essere presentata durante una riunione dell'assemblea e per essere accettata, deve ricevere l'approvazione unanime. Se l'assegnazione iniziale è stata effettuata a maggioranza, la stessa maggioranza sarà sufficiente per l'accettazione della richiesta di modifica, poiché si tratta di un'assegnazione non definitiva.

A completare la normativa vigente sull'assegnazione dei parcheggi condominiali ci sono anche le sentenze dei tribunali. Tra cui quella importante della Corte di Cassazione che ha sottolineato l'importanza di rispettare il principio della rotazione.

A detta dei giudici della Suprema Corte, né il regolamento di condominio in senso proprio, né una deliberazione organizzativa approvata dall'assemblea possono validamente disporre, come avvenuto nella specie, l'assegnazione nominativa, in via esclusiva e per un tempo indefinito, a favore di singoli condomini di posti fissi nel cortile comune per il parcheggio della loro autovettura. In riferimento alla possibile assegnazione a tempo indeterminato, per i togati è necessario il consenso di tutti i condomini, per approvare clausole che limitano o ridistribuiscono i diritti reali agli stessi attribuiti dai titoli di acquisto o da successive convenzioni.

Chi ha priorità nell'assegnazione dei parcheggi condominiali

Punto di riferimento per comprendere chi ha priorità nell'assegnazione dei parcheggi condominiali è il Codice civile. Qui si precisa che ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne uso secondo il loro diritto.

Quindi può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa. Dopodiché non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso.

Fissato questo principio di base, la giurisprudenza ha stabilito l'ordine di priorità nell'utilizzo del parcheggio condominiale basato sul dovere di solidarietà. I condomini disabili devono avere la precedenza nell'assegnazione di un posto auto quando gli spazi sono limitati. La decisione finale deve essere presa dall'assemblea condominiale.

Quest'ultima deve prendere in considerazione non solo il benessere equo per tutti nell'utilizzo delle parti comuni, ma anche le esigenze specifiche dei singoli condomini. Entra in gioco l'articolo 2 della Costituzione, che richiede che siano adempiuti i doveri di solidarietà politica, economica e sociale. Ma anche l'articolo 32 difende il diritto alla salute, inteso anche come la necessità di eliminare ogni forma di discriminazione legata a una situazione di disabilità.