Come difendersi dalle diverse tipologie di vertenze che badanti fanno contro famiglie italiane sempre più spesso

Assunzione con regolare contratto di lavoro e riconoscimento di quanto spettante alla badante: come difendersi da vertenze

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Come difendersi dalle diverse tipologie

Come difendersi dalle diverse tipologie di vertenze che badanti fanno contro famiglie?

Quando si decide di volere in casa una badante, il modo migliore, sin dall’inizio, per evitare di rischiare una vertenza, durante o al termine del rapporto di lavoro, è seguire le regole per una corretta assunzione della lavoratrice procedendo ad assumere con regolare contratto di lavoro la badante, conoscere il Ccnl badanti per sapere diritti e doveri della lavoratrice, effettuare la comunicazione dell'assunzione al Centro per l'impiego, consegnare e pagare le buste paga e pagare regolarmente i contributi previdenziali secondo Ccnl e norme previste.
 

Come difendersi dalle diverse vertenze che badanti fanno contro famiglie italiane sempre più spesso? Possono essere diversi i motivi, e le tipologie, di vertenze che una badante può presentare nei confronti del proprio datore di lavoro, per esempio per mancato pagamento dello stipendio o pagamento di una somma inferiore rispetto a quanto stipulato in contratto, svolgimento del lavoro per orario maggiore rispetto a quanto concordato in contratto, mancato riconoscimento di ferie o permessi, mancato pagamento dei contributi previdenziali, della quota di Tfr (trattamento di fine rapporto), lavoro in nero. E sempre più spesso le badanti minacciano vertenze contro le famiglie italiane presso cui lavorano. 

Se la badante decide di fare una vertenza sindacale alla famiglia datrice di lavoro, deve rivolgersi al sindacato che convoca, a sua volta, il datore di lavoro per chiedere i dovuti chiarimenti e arrivare ad un accordo entro 60 giorni. Se il tentativo di conciliazione per raggiungere un accordo tra le parti non si risolve in maniera positiva, allora parte la procedura della vertenza vera e propria con gli avvocati.

  • Mancato pagamento di stipendio, contributi e Tfr come difendersi da vertenza di badante
  • Cosa fare se badante fa vertenza sindacale per mancato riconoscimento di ferie, permessi, Tfr
  • Vertenza da badante per lavoro in nero cosa fare per difendersi


Mancato pagamento di stipendio, contributi e Tfr come difendersi da vertenza di badante

Quando si decide di volere in casa una badante, il modo migliore, sin dall’inizio, per evitare di rischiare una vertenza, durante o al termine del rapporto di lavoro, è seguire le regole per una corretta assunzione della lavoratrice procedendo a:

  • assumere con regolare contratto di lavoro la badante;
  • conoscere il Ccnl badanti per sapere diritti e doveri della lavoratrice;
  • effettuare la comunicazione dell'assunzione al Centro per l'impiego;
  • consegnare e pagare le buste paga;
  • pagare regolarmente i contributi previdenziali secondo Ccnl e norme previste.

Se la badante decide di fare una vertenza contro la famiglia che l’ha assunta per mancato pagamento di stipendio o contributi previdenziali, o per obbligo di lavorare per un tempo superiore a quello stabilito da contratto e per cui percepisce comunque lo stesso stipendio, o per mancato pagamento delle quote di Tfr, allora, per difendersi dalla vertenza in arrivo, il datore di lavoro potrebbe evitare risolvere la situazione riconoscendo alla badante le somme complessive di eventuali stipendi non pagati o contributi previdenziali non versati, o riconoscere un aumento dello stipendio per le ore di lavoro in più prestate o concedere maggiori riposi e ferie per compensare il lavoro in più, piuttosto che farla lavorare ore in più senza corrisponderle nulla, o pagare alla badante le quote non versate di Tfr valide per la liquidazione finale.

Se il datore di lavoro persiste nel mancato pagamento, allora la soluzione migliore è quella di affidarsi ad un legale per farsi assistere durante l'iter della vertenza stessa. In questo caso, il sindacato a cui si è rivolta la badante per il riconoscimento di quanto le spetta per il lavoro che presta, raccoglie informazioni e prove necessarie, effettua il calcolo delle somme complessive spettanti per cui la badante ha presentato vertenza e comunica a datore di lavoro e legale l’importo da versare per la regolarizzazione della sua posizione nei confronti della badante.

Cosa fare se badante fa vertenza per mancato riconoscimento di ferie, permessi, riposi

Se la badante decide di presentare vertenza per mancato riconoscimento di ferie, permessi, riposi, il sindacato convoca il datore di lavoro per chiedere chiarimenti e cercare un accordo entro 60 giorni. L’accordo potrebbe prevedere il pagamento delle mancate ferie, permessi e riposi fruiti dalla lavoratrice, o il riconoscimento degli stessi in aggiunta ai nuovi maturati.

Se l’accordo tra sindacato e datore di lavoro non si raggiunge, si arriva alla causa in Tribunale e in tal caso spetta al giudice di competenza prendere le dovute decisioni nei confronti del datore di lavoro.

Vertenza da badante per lavoro in nero cosa fare per difendersi

Se una badante che lavora in nero annuncia una vertenza, per difendersi il datore di lavoro potrebbe innanzitutto procedere alla regolare assunzione della lavoratrice, stipulando un regolare contratto di lavoro per badanti, alla luce delle norme previste relative a pagamento di stipendio in base a ore di lavoro da prestare o Livello di inquadramento, ferie, permessi, malattia, contributi, Tfr, ecc.

Per evitare minacce da parte della badante in nero che chiede soldi per evitare la vertenza è proprio la regolare assunzione della badante la migliore difesa, riconoscendo contestualmente alla lavoratrice ogni diritto previsto da Ccnl, da retribuzione a ferie, permessi, riposi, malattia, ecc. 

Se non si raggiunge un accordo tra la badante e il datore di lavoro, e la badante decide per una vera e propria vertenza nei confronti della famiglia, il sindacato avvia un procedimento legale nei confronti del datore di lavoro che può avere una durata fino a due anni.