Il primo e più immediato modo per ridurre l'orario di lavoro è il passaggio da full time a part time ovvero da tempo a pieno a tempo ridotto. Quest'ultimo può essere di tre tipi: orizzontale, verticale o misto. Un altro modo per diminuire l'orario di lavoro è fare ricorso agli straordinari da non monetizzare, ma da utilizzare successivamente come riposo compensativo. Una terza possibilità, alternativa agli straordinari e da verificare in base al Ccnl applicato è invece quella del ricorso alla banca ore.
Non si tratta di una semplice esigenza personale perché la riduzione dell'orario di lavoro è costantemente nei pensieri nel legislatore. Se fino a qualche tempo fa vigeva il mantra del lavorare di meno per lavorare tutti, adesso l'ipotesi dei ridurre il tempo trascorso a lavorare è associato alla ricerca di una migliore qualità della vita.
Senza dimenticare che le cicliche crisi economiche spingono a ripensare il modello produttivo. Anche il datore di lavoro può chiedere la riduzione dell'orario di lavoro se le circostanze sono tali da imporlo.
Pensiamo ad esempio al cambiamento nella situazione aziendale, a un consistente calo della domanda per il prodotto o servizio, alla mancanza di attività lavorative da svolgere per un singolo dipendente o per un gruppo, magari per via dell'introduzione dell'automazione.
In questo è in altri casi è possibile effettuare riduzioni dell'orario di lavoro, sia esse permanenti o temporanee dell'orario, ma sempre con il consenso del dipendente. Ridurre l'orario di lavoro del personale è infatti una questione delicata. Se fatto in modo errato, l'azienda si espone a reclami di violazione del contratto o a discriminazione da parte dei dipendenti.
Ad esempio, nel caso di riduzione delle ore dei dipendenti a causa di scarse prestazioni, sono necessarie prove a sostegno della richiesta. Occorre quindi spiegare il motivo della riduzione, in che modo saranno ridotte le ore e quali saranno le conseguenze sulla retribuzione.
Sempre e comunque nel rispetto dall'ordinamento legislativo in materia e delle peculiarità contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. Vediamo quindi nel dettagli
Il primo e più immediato modo per ridurre l'orario di lavoro è il passaggio da full time a part time ovvero da tempo a pieno a tempo ridotto.
Quest'ultimo può essere di tre tipi: orizzontale, verticale o misto. La riduzione dell'orario di lavoro può infatti essere su base giornaliera (4 ore anziché 8, ad esempio) o settimanale (3 giorni anziché 5) oppure una mix tra le due. In ogni caso è essenziale che il personale sia oggetto di un trattamento equo sia dal punto di vista economico che di rapporti lavorativi.
Non possono insomma essere considerati in maniera meno favorevole rispetto ai dipendenti a tempo pieno. A tal proposito, proprio come un datore di lavoro può modificare il contratto di lavoro di un dipendente, allo stesso modo il dipendente può chiedere una riduzione dell'orario.
Per ottenere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, ad esempio. O per far fronte ad altri obblighi di assenza dal lavoro. Il lavoro a distanza o da remoto con il telelavoro o lo smart working non rientra invece tra le possibilità di diminuzione dell'orario di lavoro. In questo caso ci troviamo davanti a uno spostamento della sede dell'attività, senza alcuna influenza sulle ore di lavoro che rimangono le medesime.
Un altro modo per diminuire l'orario di lavoro è fare ricorso agli straordinari da non monetizzare, ma da utilizzare successivamente come riposo compensativo.
Una terza possibilità, alternativa agli straordinari e da verificare in base al Ccnl applicato (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici) è invece quella del ricorso alla banca ore. In questo caso il lavoratore accumula un certo numero di ore straordinarie e li mette da parte in una sorta di banca virtuale, per poi sfruttarle in un secondo momento.
A seconda di ciò che dice il contratto, non c'è limite al tempo per lavorare a breve termine. Prima di accettare una modifica occorre quindi informarsi con attenzione sulle conseguenze in termini di perdita di benefici che deriverebbero dalla nuova situazione contrattuale per cui occorre il consenso del lavoratore.