Quando un amministratore di condominio viene nominato deve assolvere ad una serie di obblighi e responsabilità, soprattutto fiscali, che non può violare altrimenti si tratta di cattiva dimostrabile, per esempio, se si dimostra appropriazione indebito di soldi del conto del condominio, o mancata tenuta dei registri fiscali previsti e non solo.
L’amministratore di condominio che compie atti in malafede o gravi irregolarità può essere licenziato per giusta causa, vale a dire per cattiva condotta. Ma quali sono le prove necessarie per dimostrare la cattiva condotta di un amministratore di condominio?
Quando l’assemblea condominiale nomina un amministratore di condominio che accetta l'incarico, tra amministratore stesso e condominio si instaura un mandato, contratto con cui l’amministratore si impegna a compiere uno o più atti giuridici per i condomini.
Il Codice Civile prevede una serie di obblighi e responsabilità che l’amministratore di condominio deve rispettare per evitare la cattiva condotta e la revoca dell’incarico. L'amministratore di condominio deve, infatti, convocare l’assemblea per l’approvazione del rendiconto annuale e deve assicurare l’esecuzione delle delibere dell’assemblea.
Deve, inoltre, occuparsi della disciplina dell’uso delle cose comuni e della fruizione dei servizi nell’interesse comune, nonché della riscossione regolare delle spese condominiali che spettano ad ogni condomino per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell’edificio e degli adempimenti fiscali previsti, come la tenuta dei diversi registri e la conservazione della documentazione riferita alla propria gestione.
L’amministratore di condominio si rende colpevole di cattiva condotta quando commette gravi irregolarità e le prove necessarie per dimostrare la cattiva condotta dell’amministratore di condominio sono nello specifico: