La figura dell’infermiere di quartiere nasce per rispondere ad esigenze di emergenza di assistenza domiciliare legata alla diffusione del Covid-19 e per ridurre chiamate e accessi al pronto soccorso, ovviamente limitatamente ai pazienti malati lievi che non hanno bisogno di assistenza ospedaliera e possono diventare infermieri di quartiere coloro che hanno preso una la Laurea in Infermieristica e hanno superamento il successivo esame di Stato per l’iscrizione all’ordine professionale e l’abilitazione all’esercizio della professione.
Il Decreto Rilancio varato dal governo Conte con misure di rilancio del Paese all'indomani della pandemia scatenata dal contagio da Covid-10 tra le misure contiene anche l'istituzione di una nuova figura sanitaria: quella dell'infermiere di quartiere. Vediamo allora chi e come può diventare infermiere di quartiere.
La figura dell’infermiere di quartiere nasce per rispondere ad esigenze di emergenza di assistenza domiciliare legata alla diffusione del Covid-19 e alla fase attuale che stiamo vivendo di contenimento e convivenza con il virus e ridurre chiamate e accessi al pronto soccorso, ovviamente limitatamente ai pazienti malati lievi che non hanno bisogno di assistenza ospedaliera.
Per diventare infermiere di quartiere bisogna aver conseguito gli stessi titoli di studio necessari per diventare infermiere e, dunque, aver preso una Laurea in Infermieristica e aver superamento il successivo esame di Stato per l’iscrizione all’ordine professionale e l’abilitazione all’esercizio della professione. Non basta, dunque, un diploma per essere infermiere di quartiere.
Al momento, come spiegato, l’infermiere di quartiere si occuperà di svolgere, tra le altre, le seguenti mansioni:
Per gli infermieri di quartiere sono previste 9.600 nuove assunzioni entro il 2021. In particolare, in un primo tempo le assunzioni sono previste fino a fine anno, poi dal 2021 saranno stabilizzate a tempo indeterminato. Il numero massimo di assunzioni di infermieri di quartiere varia in base al bacino di riferimento di ogni azienda e ente del Servizio sanitario nazionale. Entrando più nel dettaglio, stando a quanto reso noto, dovrebbero essere assunte otto infermieri di quartiere ogni 50.000 abitanti.
Le aziende sanitarie e gli enti del Servizio sanitario nazionale, in base ai modelli organizzativi regionali, per l’assunzione degli infermieri di quartiere possono assumere gli infermieri non tramite bandi ma con forme di lavoro autonomo e anche di collaborazione coordinata e continuativa, per ora fino al 31 dicembre 2020, a condizione che gli stessi infermieri non abbiano un rapporto di lavoro subordinato in corso con strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate.