Non tutti possono diventare consulenti del lavoro. Per poter, infatti, esercitare tale professione è necessario innanzitutto conseguire una laurea specifica tra quelle previste da regolamento, svolgere poi il praticantato obbligatorio propedeutico per sostenere l’esame di Stato che abilita alla professione e permette l’iscrizione all’albo dei Consulenti del Lavoro.
Come si diventa consulenti del lavoro? La figura del consulente del lavoro è sempre molto richiesta e si occupa, tra le altre mansioni, della gestione degli adempimenti relativi al lavoro, tra comunicazioni Unilav, Tenuta del Libro Unico del Lavoro, vidimazione buste paga, ecc.) e del rapporto tra azienda e dipendente, con selezione e formazione del personale, consulenza tecnica di ufficio, consulenza e assistenza nelle relazioni e nei rapporti aziendali di carattere obbligatorio, tipico e atipico, trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali.
Ma non tutti possono diventare consulenti del lavoro. Ci sono determinati e specifici requisiti da soddisfare. Vediamo allora quali sono titoli di studio e formazione richieste per diventare consulenti del lavoro 2023.
Il percorso formativo previsto per poter diventare consulenti del lavoro 2023 prevede:
Per diventare consulenti del lavoro, il titolo universitario richiesto è quello di conseguire una laurea triennale o una laurea specialistica nelle seguenti discipline:
Una volta conseguita la laurea, stando a quanto previsto dalla legge in vigore, coloro che aspirano a diventare consulenti del lavoro devono obbligatoriamente svolgere un praticantato della durata di 18 mesi presso uno studio di consulenza del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni o presso altro professionista abilitato tra quelli previsti, come commercialisti, ragionieri e avvocati a condizione che gli stessi abbiano fatto almeno 3 anni la prevista comunicazione alla DTL e che il praticante svolga la pratica presso lo studio in cui effettivamente sostiene la consulenza del lavoro.
Parte del praticantato si può svolgere anche prima del conseguimento del titolo di studio, previo accordo siglato tra il Consiglio nazionale dell’Odine, Miur e Ministero del Lavoro. E’, dunque, possibile ridurre il periodo del praticantato da 18 a 12 mesi nei seguenti casi:
Al termine del praticantato, è previsto un esame di Stato che abilita poi alla professione. L’esame di Stato per diventare consulenti del lavoro consiste in due prove scritte (una prevede un tema su diritto del lavoro e legislazione sociale e una è una prova sul diritto tributario) e una prova orale, che prevede un colloquio che verte su materie specifiche.
In particolare, gli aspiranti consulenti del lavoro per sostenere l’esame devono prepararsi su materie come:
Il superamento dell’esame di Stato permette al soggetto che ha sostenute le prove d’esame l’abilitazione all’esercizio della professione e l’iscrizione all’albo dei consulenti del lavoro, per esercitare la professione. Dopo l’iscrizione all’Albo, per i consulenti del lavoro è previsto l’obbligo di partecipazione ai corsi per la formazione professionale continua.
Quali sono le qualifiche e i requisiti per diventare un consulente del lavoro: cosa devi sapere Esami da fare e spiegazioni