Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, è possibile sapere se la propria pensione calcolata è definitiva o meno controllando ogni dato ed elemento inserito nel cedolino della prima pensione che si riceve, ma avendo consapevolezza del fatto che la pensione che si ottiene è definitiva come somma generale ma può essere soggetta a cambiamenti a causa della volatilità di alcuni fattori economici che vengono considerati nel calcolo delle pensioni finali, come coefficienti di trasformazione, rivalutazioni, conguagli annuali, imposte.
Come sapere se la mia pensione è definitiva o può cambiare? Quando si presenta domanda di pensione, bisogna attendere l’esito delle verifiche sui requisiti effettivamente in possesso del soggetto richiedente la prestazione e relativa risposta con il calcolo dell’importo di pensione che si prenderà.
A seconda di quanto un soggetto è entrato nel mondo del lavoro, il calcolo della pensione finale si basa su sistemi e criteri differenti che sono: calcolo retributivo, basato sulla media degli ultimi stipendi percepiti a fine carriera, quelli più alti per intenderci; calcolo contributivo, che si basa esclusivamente sui contributi effettivamente versati da un soggetto nel corso della sua vita lavorativa; e calcolo misto, che è una combinazione dei precedenti.
A rientrare nel calcolo della pensione finale anche coefficienti di trasformazione, montanti, rivalutazioni. Si tratta di elementi che contribuiscono a modificare l’importo della pensione. Ma vediamo come e quando.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, nel momento in cui l’Istituto di Previdenza calcola l’importo della pensione finale che un lavoratore a fine carriera deve percepire, comprese eventuali ricongiunzioni, cumuli, totalizzazioni, ricostruzioni, la pensione risulta definitiva.
O meglio, la cifra che deve essere corrisposta dal primo giorno di pensione fino al decesso del pensionato resta, per sommi capi, quella inizialmente calcolata ed è possibile sapere se la propria pensione calcolata è definitiva o meno controllando ogni dato ed elemento inserito nel cedolino della pensione che si riceve, ma avendo consapevolezza del fatto che la pensione che si ottiene, lo ribadiamo, è definitiva come somma generale ma può essere soggetta a cambiamenti a causa della volatilità di alcuni fattori economici che vengono considerati nel calcolo delle pensioni finali.
Cambia, infatti, nel tempo l’importo preciso della pensione. Ciò significa che la pensione che si riceve è quella definitiva ma suscettibile di oscillazioni nel tempo, che possono portare la pensione sia ad aumentare che a diminuire nel tempo ma sempre in maniera relativa.
Se, per esempio, l’importo della pensione che viene inizialmente calcolato è di 1.300 euro, nel tempo si può oscillare tra i 1.200 e i 1.400 euro, poco più, poco meno, restando dunque sempre nel range dell’importo inizialmente calcolato.
Assodato, dunque, che la pensione che si percepisce non è definitiva ma può cambiare, seppur di poco, cerchiamo ora di spiegare perché certamente l’importo di una qualsiasi pensione può cambiare e non restare sempre definitiva.
Le pensioni cambiano, seppur di poco, e non sono definitive per effetto di una serie di elementi che si devono considerare nei calcoli pensionistici. Se, infatti, l’importo della pensione finale, in generale, è frutto degli anni di lavoro, tra stipendi e contributi, a tale importo si applicano altri elementi di calcolo, come coefficienti di trasformazione, imposte, rivalutazioni, conguagli, che contribuiscono a fare oscillare la cifra dell’assegno finale. Anche tali oscillazioni che incidono sui cambiamenti della pensione si possono controllare sempre nei cedolini della pensione ogni mese.
Rivalutazioni e conguagli pensioni avvengono ogni anno, per cui nel corso degli anni e in base ad andamento dell’inflazione, sempre molto volatile nel nostro Paese, e alle percentuali previste dalla legge, ecco che i trattamenti pensionistici vengono modificati.
Le imposte si pagano ogni mese, quindi gli importi finali risultano sempre ritoccati. E’ ben chiaro, dunque, come pur essendo definitivo il calcolo della pensione che si deve percepire, come somma generale, è suscettibile, allo stesso tempo, di cambiamenti nel tempo dovuti all’andamento dell’economia.
Altro caso in cui l’importo di pensione può cambiare è quello della ricostituzione della stessa. In questo caso, però, a differenza di elementi volatili come rivalutazioni coefficienti, conguagli, la pensione può cambiare notevolmente o anche del tutto.
La ricostituzione della pensione può portare ad un ricalcolo totale dell’importo di pensione in virtù del riconoscimento di contributi accreditati a qualsiasi titolo, come obbligatori, figurativi, da riscatto, ma in un periodo precedente a quello di decorrenza della pensione.
La ricostituzione, che può avvenire sia d’ufficio che a domanda, permette di ricalcolare la pensione in base alle norme vigenti al momento della decorrenza originaria e con cambiamenti che possono essere sia positivi, portando ad un aumento della pensione, e sia negativi, cioè con riduzioni.
Precisiamo che per la ricostituzione della pensione, i soggetti interessati, che possono essere sia lavoratori pubblici che privati, devono presentare apposita domanda all’Inps.
sistema di calcolo della pensione elementi volatili Prospettive economiche: quando e come le pensioni possono essere modificate in base alla legge applicabile.