Sono più numerosi di quanto si possa credere gli errori possibili nella fase di compilazione della fattura elettronica. Nonostante si tratta di un sistema digitale che dovrebbe mettere il titolare di partita Iva al riparo da sbagli poiché va necessariamente compilata utilizzando un pc, un tablet o uno smartphone e deve essere trasmessa solo per via telematica al cliente tramite il Sistema di interscambio, le trappole sono numerose.
E in fin dei conti non sono poi così diversi dagli errori commessi con la fattura cartacea. Pensiamo ad esempio all'errata compilazione degli elementi descrittivi, dai dati del clienti al numero progressivo, dalla data al numero di partita Iva.
Oppure agli errori relativa al calcolo dell'Iva, all'importo netto della fattura, agli elementi descrittivi della fattura ovvero della prestazione effettuata o al numero di Iban su cui farsi bonificare la somma pattuita.
Il problema si pone se la fattura elettronica è stata già inviata attraverso lo Sdi perché non si ha più la possibilità di intervenire manualmente. Eppure una via d'uscita esiste. Vediamo quindi
Facciamo innanzitutto un passo indietro: è possibile correggere una fattura elettronica? La risposta è affermativa, ma solo in un caso ben preciso.
Può essere cioè cambiata se non è stata ancora consegnata, ma non se è stata inviata e non scartata e dunque accettata. In quest'ultimo caso, il solo modo per intervenire è l'emissione di una nota di variazione ovvero di una nota d'accredito o una nota d'addebito, altrimenti occorre seguire una procedura più complessa.
In pratica la fattura viene inviata allo Sdi che può scartarla o accettarla. Se la partita Iva si trova davanti a un rifiuto non gli resta fare altro che correggere gli errori. Tra i più comuni ci sono quelli numerati
Si tratta quindi di errori formali individuati dal Sistema d'interscambio e da correggere. Diverso è il caso in cui occorre produrre e inviare al cliente una nota di variazione ovvero di una nota d'accredito o una nota d'addebito poiché occorre preventivamente avvisare il cliente, comunicare l'errore commesso, indicare nella causale della nota la motivazione e, in caso di nota di credito a storno totale, emettere la nuova fattura elettronica elettronica corretta.
Lo Sdi verifica quindi che la fattura contenga i dati obbligatori ai fini fiscali, l'indirizzo telematico al quale il cliente vuole che sia recapitata la fattura, l'esistenza della partita Iva del fornitore e quella del cliente.
La differenza tra fattura elettronica emessa, inviata o non inviata viene a cadere quando gli errori commessi sono di altro tipo e riguardano altri elementi essenziali come l'Iban per il pagamento, l'indirizzo di Posta elettronica certificata, il codice destinatario, il numero d'ordine o i dati della consegna.
La correzione della fattura elettronica è di tipo pratico affinché le operazioni tra le parti, come quelle relative al pagamento o alla consegna, vadano a buon fine. Occorre avvisare il cliente dell'errore, preferibilmente con una comunicazione scritta, e conservare il carteggio elettronico nel caso in cui dovessero sorgere incomprensioni.