Registrare un contratto di comodato d’uso gratuito di una seconda casa ad un figlio, un parente o un amico all’Agenzia delle Entrate è vantaggioso perché permette di usufruire di agevolazioni per il pagamento dell’Imu. Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, si può beneficiare di una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito, ad accezione delle case rientranti tra e case di lusso. Nessuna agevolazione è invece prevista per la Tari che per una casa in comodato d’uso gratuito si calcola e si paga secondo le stesse regole e modalità previste per tutte le altre case.
Come fare comodato uso gratuito seconda casa a figli, parenti e amici e quali sono i vantaggi per Imu, Tari e tasse? Il comodato d’uso gratuito di casa è una tipologia di contratto che permette ad un soggetto, definito comodante, di mettere a disposizione di una terza persona, comodatario, un bene, in tal caso una casa, per un periodo di tempo che può essere indeterminato o determinato e con successivo obbligo di restituzione del bene.
Si tratta, in particolare, di una tipologia di contratto che si fa soprattutto quando un genitore ha una seconda casa da dare ad un figlio, o quando si vuol concedere la seconda casa in uso ad altri parenti o amici. Vediamo di seguito come funziona.
Stipulando un contratto di comodato d’uso gratuito di una seconda casa è possibile cedere l’immobile ad un figlio o altri parenti o amici sia per un determinato periodo di tempo trascorso il quale l’immobile deve essere lasciato libero e tornare ai legittimi proprietari e sia a tempo indeterminato, senza che chi usufruisce della casa, che sia un figlio, altro parente o un amico, corrisponda ai proprietari alcun canone
Il contratto di comodato d’uso gratuito di una seconda casa può essere stipulato sia in forma verbale e sia in forma scritta con relativa registrazione all’Agenzia delle Entrate.
Per la registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito di una casa bisogna compilare il modello F23 disponibile sul sito delle Entrate e consegnarlo presso un ufficio dell’Agenzia insieme a due copie del contratto che riportino la firma originale, e una copia resta all’Agenzia delle Entrate mentre l’altra resta proprietario e al comodatario viene rilasciata una semplice fotocopia senza imposta di bollo, ed è previsto pagamento dell’imposta di registro di 200 euro e una marca da bollo di 16 euro per ogni 4 pagine di contratto o per ogni 100 righe.
Se il contratto presenza una scadenza, si può decidere di rinnovarlo ma per ogni rinnovo bisogna pagare sempre 200 euro. La registrazione del contratto di comodato si deve fare entro 20 giorni dalla data di stipula dello stesso.
Passando al capitolo tasse, per una seconda casa data in comodato d’uso gratuito ad un figlio, parente o amico che vi trasferiscono la residenza, la divisione delle spese è la stessa delle case in affitto: le spese ordinarie della casa spettano a chi usufruisce della casa, mentre le spese straordinarie di manutenzione della casa spettano al proprietario di casa.
Ciò significa che l’Imu deve essere pagata sempre dai proprietari della seconda casa in comodato, mentre l’imposta sui rifiuti Tari deve essere sempre pagata da chi usufruisce della seconda casa, vale a dire da un figlio, un parente o un altro amico che vivendo in casa è suscettibile di produrre rifiuti.
Registrare un contratto di comodato d’uso gratuito di una seconda casa ad un figlio, un parente o un amico all’Agenzia delle Entrate è vantaggioso perché permette di usufruire di agevolazioni per il pagamento dell’Imu. Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, si può beneficiare di una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito, ad accezione delle case rientranti tra e case di lusso.
Tuttavia, per usufruire dello sconto Imu sulla seconda casa data in comodato d’uso gratuito bisogna non solo registrare il contratto di comodato d’uso all’Agenzia delle Entrate ma è necessario che lo stesso comodato d’uso sia per parenti di primo grado in linea diretta, cioè genitori e figli, per cui la casa diventa l’abitazione principale e che il comodante che concede la casa in comodato sia residente e dimori abitualmente nello stesso comune in cui si trova la casa data in comodato.
Ciò significa che se la seconda casa viene data in comodato d’uso gratuito ad altri parenti non in linea diretta o ad amici, i vantaggi fiscali per il pagamento Imu ridotto non esistono. Nessuna agevolazione è invece prevista per la Tari che per una casa in comodato d’uso gratuito si calcola e si paga secondo le stesse regole e modalità previste per tutte le altre case.