Per fare domanda per ricevere la Iscro occorre rivolgersi all'Inps in via telematica ovvero attraverso i canali messi a disposizione per i cittadini e per i patronato nel sito web dell'istituto di previdenza. Ma c'è anche la possibilità di procedere via contact center.
La Iscro è realtà così come i dettagli sulla procedura da seguire per fare domanda. Già denominata cassa integrazione per le partite Iva, si tratta di una misura di sostegno economico per i lavoratori autonomi. Non per tutti, ma solo quelli in possesso dei requisiti previsti.
Se c'è poi un aspetto procedurale a cui prestare molta attenzione è quello delle tempistiche. Vediamo tutti i dettagli in questo articolo, ricordando che lo Stato ha stanziato 70,4 milioni di euro per il 2022, 35,1 milioni di euro per il 2022, 19,3 milioni di euro per il 2023 e ù3,9 milioni di euro per il 2024.
Beneficiari della Iscro sono i lavoratori che non sono titolari di trattamento pensionistico diretto e non sono assicurati in altre forme previdenziali obbligatorie. Allo stesso tempo non deveono essere percettori del reddito di cittadinanza. Devono quindi avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell'anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei 3 anni anteriori all'anno precedente alla presentazione della domanda.
Non solo, ma un altro paletto di cui tenere conto riguarda l'entità dei ricavi. Il lavoratore deve avere dichiarato, nell'anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro, rivalutato sulla base della variazione dell'indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rispetto all'anno precedente. Dopodiché deve essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.
E infine, ma non meno importante per evitare di farsi rifiutare la domanda per la Iscro, la partita Iva deve essere attiva da almeno 4 anni, alla data di presentazione della domanda, per l'attività che ha dato titolo all'iscrizione alla gestione previdenziale in corso. Di conseguenza, il beneficiario decade dal diritto alla Iscro nei casi di chiusura della partita Iva nel corso dell'erogazione dell'indennità, titolarità di trattamento pensionistico, iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie, titolarità del reddito di cittadinanza.
Calcolatrice alla mano, la Iscro ammonta al 25%, su base semestrale, dell'ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall'Agenzia delle entrate e già trasmesso all'Inps alla data di presentazione della domanda. In ogni caso l'importo non può essere inferiore a 250 euro al mese e superiore a 800 euro al mese. Di più: il beneficio è concesso per 6 mensilità dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.
In ogni caso, qualunque sia l'importo, la prestazione della cosiddetta cassa integrazione per le partite Iva non comporta accredito di contribuzione figurativa e non concorre alla formazione del reddito.
Per fare domanda per ricevere la Iscro occorre rivolgersi all'Inps in via telematica ovvero attraverso i canali messi a disposizione per i cittadini e per i patronato nel sito web dell'istituto di previdenza. Le tempistiche sono fondamentali in quanto i lavoratori con partita Iva devono procedere entro il 31 ottobre per gli anni 2022, 2022 e 2023.
Per accedere al sito web dell'Inps ci sono 4 strade: il Pin Inps (ricordando che non ne sono rilasciati di nuovi), lo Spid di livello 2 o superiore, la Carta di identità elettronica 3.0, la Carta nazionale dei servizi. Naturalmente la richiesta può essere effettuata tramite la applicazione presente nel portale istituzionale dell'Inps. L'alternativa è procedere via contact center chiamando al numero verde 803 164 da rete fissa o al numero 06 164164 da rete mobile.
In tutti i casi, il lavoratore deve autocertificare i redditi per ciascuno degli anni per cui chiede l'agevolazione economica. Spetta infine all'Inps verificare il rispetto del limite di spesa comunicando i risultati al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e al Ministero dell'Economia e delle finanze.
Calcolatrice alla mano, la Iscro ammonta al 25%, su base semestrale, dell'ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall'Agenzia delle entrate.