Il contribuente può farsi rilasciare dall'impresa che esegue i lavori un'autodichiarazione contenente i dettagli dell'operazione, da utilizzare in sede di dichiarazione dei redditi e per eventuali controlli.
La regola di base che viene richiesta per fruire di detrazioni e bonus per i lavori di ristrutturazione è quella della massima trasparenza. Significa che i bonifici devono essere parlanti ovvero specificare nel dettagli a quali spese si riferiscono.
Ma si sa, l'errore è sempre dietro l'angolo e di conseguenza la prima cosa da sapere è se c'è possibilità di correzione oppure è sufficiente una svista per perdere il dritto ad accedere alle agevolazioni. Che poi non sono neanche di poco conto.
A oggi e fino al 31 dicembre 2021 è infatti disponibile quella al 110% per il cappotto termico, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, impianti a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi o geotermici e gli interventi antisismici.
Ma allo stesso tempo ci sono quelle al 50% e al 65% che non rientrano in quella straordinaria. La primissima cosa da sapere è di segno positivo perché è ammessa la possibilità di correggere in corsa il bonifico parlante per ristrutturazioni. Non solo, ma è possibile farlo anche in più di un modo. Vediamo quindi tutti i dettagli e più esattamente
Chiariamo subito cosa distingue il bonifico parlante da quello ordinario perché l'emissione del primo è condizione fondamentale per accedere alle agevolazioni per i lavori di ristrutturazione. Il bonifico parlante è definito tale perché contiene una serie di informazioni aggiuntive.
Sono tre in particolare, richieste dall'Agenzia delle entrate per accedere alle agevolazioni previste: codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento, causale del versamento con il riferimento alla norma, codice fiscale del beneficiario della detrazione.
Quando poi si fa il passo successivo ovvero si trasferisce il denaro occorre selezionare (se l'operazione viene eseguita online) la voce bonifico per agevolazione fiscale e compilare le voci presenti: codice fiscale del fruitore dell'agevolazione, codice fiscale o partita Iva del beneficiario, dati del beneficiario, tipo di agevolazione, dati del bonifico, ordinante e causale.
Arrivati a questo punto, l'ultimo step prevede la scelta tra i vari tipi di agevolazione ovvero acquisto mobilio per la ristrutturazione, interventi antisismici, risparmio energetico, ristrutturazione e bonus facciate.
Il bonifico parlante, ricordiamolo, è obbligatorio per accedere alle agevolazioni riconosciute per lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
La prima modalità di correzione nel caso in cui il contribuente abbia effettuato un bonifico ordinario anziché parlante è ripetere l'operazione ovvero il pagamento all'impresa incaricata di effettuare i lavori, ma solo se il precedente non è stato ancora completato.
La seconda è il rilascio da parte della stessa impresa di un'autodichiarazione contenente i dettagli dell'operazione, da utilizzare in sede di dichiarazione dei redditi e per eventuali controlli.
La questione della correzione di errori del bonifico parlante per ristrutturazione è stata affrontata anche dall'Agenzia delle entrate.
Nel caso in cui sia stato effettuato un bonifico diverso da quello richiesto per accedere alle agevolazioni - viene fatto presente - o non sono stati indicati sul bonifico i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo se il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall'impresa, con la quale attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore siano stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito.
Ed è sempre l'Agenzia delle entrate a fare presente che se sul bonifico sono stati riportati riferimenti normativi della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio e dunque siamo davanti a un errore materiale, la facilitazione fiscale può essere riconosciuta senza altri adempimenti.