Il Documento unico di circolazione diventa un fascicolo digitale e dematerializzato. Per il proprietario dell'auto non cambia alcunché se non la minore gestione di documenti cartacei. Si riducono i costi con il pagamento di un solo bollo anziché due e la procedura è semplificata perché il Duc sostituisce la carta di circolazione e il certificato di proprietà
Adesso non ci sono più scuse e rinvii perché il Documento unico di circolazione è ufficialmente entrato in vigore. La gestazione è stata molto lunga considerando che da tre anni è in ballo questa disposizione che nel 2022 ha trovato formale applicazione.
Ma non il sostanziale utilizzo che si è concretizzato solo da poco settimane. La novità introdotta è rilevante perché il nuovo Documento unico di circolazione prende il posto sia della cara e vecchia carta di circolazione e sia del certificato di proprietà dell'auto, gelosamente custoditi dal proprietario tra i documenti da non smarrire.
Al suo interno sono infatti contenute le informazione relative alla situazione del veicolo presenti nel Pubblico registro automobilistico. Sia dal punto di vista giuridico e sia da quello patrimoniale.
Tanto per capire l'importanza, in sede di vendita è il primo documento da esibire, così come lo è in occasione dei controlli stradali.
Nella fase di transizione ovvero prima che questo pacchetto di novità entrasse definitivamente in vigore, la validità del Documento unico di circolazione è andata di pari passo con quella della carta di circolazione e del certificato di proprietà. Vediamo tutto nei dettagli e più esattamente
Il nuovo Documento unico di circolazione, ufficialmente entrato in vigore non è altro che l'unione del libretto di circolazione con il certificato di proprietà. Ma con una differenza di fondamentale importanza: il rilascio avviene solo per via telematica e di conseguenza sparisce la produzione cartacea.
In merito al funzionamento c'è anche un altro aspetto di fondamentale importanza da evidenziare. Il passaggio dal vecchio al nuovo sarà progressivo: la distruzione dei vecchi documenti avverrà quindi solo nel caso di passaggio di proprietà.
La sola eccezione è rappresentata dai veicoli di interesse storico o quelli con 30 anni di vita alle spalle che godono anche in questo caso di una speciale normativa. Il risparmio in termini di tempo, denaro e gestione è evidente.
Basti ricordare che la carta di circolazione viene (o meglio, veniva) rilasciato dalla Motorizzazione civile mentre la produzione del certificato di proprietà dei veicoli era una prerogativa del Pubblico registro automobilistico (Pra).
Il proprietario dell'auto beneficia anche di un taglio di spesa poiché il costo del Documento unico di circolazione è di circa 39 euro in meno rispetto alle precedenti operazioni.
Non occorrono più due bolli (uno per la carta di circolazione e l'altro per il certificato di proprietà dell'auto) così come è da mettere in conto l'abbattimento delle delle tariffe del Pubblico registro automobilistico per l'iscrizione e la trascrizione del veicolo.
Il Documento unico di circolazione si trasforma e diventa quindi un fascicolo digitale e dematerializzato. Per il proprietario del mezzo non cambia alcunché se non la minore gestione di documenti cartacei.
Dal punto di vista pratico, i controlli da parte delle autorità saranno più rapidi e semplici poiché la procedura è informatizzata.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ricorda quindi quali sono le operazioni di utilizzo obbligatorio e facoltativo delle procedure telematiche: