Il contributo Ivs che serve per tutelare lavoratori dipendenti privati e autonomi sia nei casi di interruzione dell’attività lavorativa a causa di inabilità o anzianità e sia i superstiti in caso di decesso del titolare deve essere versato in rate mensili e per importi differenti in base a diversi criteri singolarmente studiati ed è obbligatorio.
Il contributo IVS è una somma contributiva che il lavoratore versa ai fini pensionistici dovuta per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti che serve tutelare i lavoratori sia nei casi di interruzione dell’attività lavorativa a causa di inabilità o anzianità e sia i superstiti in caso di decesso del titolare. Vediamo allora nel dettaglio come funziona il contributo Ivs nel 2022.
Il contributivo Ivs, pur essendo una contribuzione ai fini pensionistici, non viene versato da tutti i lavoratori ma il suo pagamento spetta solo ad alcune categorie di lavoratori come:
Per questi lavoratori il pagamento del contributivo Ivs è obbligatorio ed è il datore di lavoro che effettua il versamento del contributo Ivs all’Inps, trattenendone direttamente l'importo in busta paga.
Anche i lavoratori autonomi versano il contributo Iva mentre i lavoratori dipendenti pubblici non pagano il contributivo Ivs per le pensioni.
Dunque, il contributo Ivs serve per finanziano le spese che potrebbero essere richieste in caso di anzianità, inabilità o morte del lavoratore dipendente e viene trattenuto mensilmente in busta paga dei lavoratori dipendenti mentre i lavoratori autonomi che versano il contributo Ivs devono pagare la relativa quota compilando il modello F24.
Il pagamento contributo Ivs avviene a rate e sono in tutto 4 le rate da pagare durante l’anno fissate al:
Pagamento direttamente in busta paga o con modello F24, a rate e per importo differente: come funziona contributo Ivs per dipendenti privati e autonomi