Secondo le leggi in vigore, la residenza può essere stabilita nella casa ricevuta in comodato d’uso gratuito, anche se verbale, considerando che la forma scritta del contratto di comodato d’uso gratuito di una casa non è obbligatoria, e sempre a condizione che la casa indicata di residenza sia quella della effettiva dimora abituale, presentando apposita autodichiarazione in Comune da parte di chi concede il comodato d’uso gratuito di casa.
Come funziona la residenza in caso di comodato d'uso verbale gratuito? Il contratto di comodato d’uso gratuito è una tipologia di contratto che permette ad un soggetto, definito comodante, di mettere a disposizione di un altro soggetto, detto comodatario, un bene, generalmente immobile, come una casa, per un determinato periodo di tempo.
In realtà, il contratto di comodato d’uso gratuito di una casa può essere a tempo determinato o anche a tempo indeterminato e si può stipulare in forma scritta ma anche in forma verbale, acquisendo in quest’ultimo caso lo stesso valore di un contratto di comodato d’uso gratuito scritto.
Quando si stipula un contratto di comodato d'uso gratuito di casa è possibile richiedere la residenza nella casa per cui è stato fatto il contratto di comodato d’uso presso l'ufficio anagrafe di competenza. La casa in comodato d'uso gratuito diventa così dimora abituale in cui si può trasferire la residenza. Vediamo quali sono le leggi in merito rispetto ad un comodato d’uso gratuito verbale.
Secondo quanto previsto dalle leggi 2023 in vigore, quando si riceve una casa in comodato d’uso gratuito vi si può trasferire la residenza presentando apposita richiesta presso l'ufficio anagrafe di competenza, per cui la casa in comodato d'uso diventa la dimora abituale e così come vi si può trasferire la residenza, si può anche mantenere.
Per avere la residenza nella casa in comodato d’uso gratuito basta presentare una copia del contratto di comodato in Comune, pur se non registrato. Quando si tratta di comodato d’uso gratuito verbale di una casa, invece, ai fini della residenza bisogna presentare all’Ufficio anagrafe in Comune una dichiarazione sostitutiva da parte di chi concede il comodato d’uso come proprietario a chi usufruisce della casa, allegandovi, ovviamente, relativi documenti di identità.
La residenza può, dunque, essere stabilita nella casa ricevuta con contratto di comodato d’uso gratuito, anche se verbale, considerando che la forma scritta del contratto di comodato d’uso gratuito di una casa non è obbligatoria, e sempre a condizione che la casa indicata di residenza sia quella della effettiva dimora abituale. Precisiamo, però, che la maggior parte degli Enti chiede, per accordare la residenza, che il contratto di comodato d’uso gratuito sia registrato.
La differenza per la residenza tra comodato d’uso gratuito in forma scritta e comodato d’uso gratuito verbale è che trasferendovi la residenza ma non registrando il contratto scritto non si può usufruire dello sconto del 50% sul pagamento Imu. Il comodato d'uso gratuito di casa in forma verbale non può, dunque, prevedere alcuna agevolazione fiscale.
Prestare casa in una casa libera per uso verbale: che prevede regole di esecuzione e spiegazioni.