Durante il periodo di assenza per le motivazioni concesse dalla legge, il lavoratore statale conserva il posto ma non la retribuzione.
C'è anche l'aspettativa dal lavoro tra gli istituto che regolano il Ccnl dei dipendenti pubblici. Gli statali hanno diritto di assentarsi per appositi periodi di aspettativa per diversi motivi disciplinati da leggi speciali o dalla contrattazione collettiva nazionale dei singoli comparti. Il datore di lavoro interrompe l'erogazione dello stipendio per tutta la durata dell'aspettativa. Approfondiamo quindi:
Ccnl statali e funzionamento dell'aspettativa non retribuita
Altri motivi per richiedere un periodo di aspettativa
Tra le forme più note di aspettativa non retribuita c'è quella per ragioni personali. Dura al massimo 12 mesi e può essere utilizzata anche in modo frazionato. Viene calcolata in un triennio di riferimento, può essere fruita in modo frazionato ma al massimo in due periodi e tra un periodo e l'altro devono trascorre almeno 6 mesi di servizio attivo. La legge 104 permette al dipendente di chiedere un periodo di aspettativa non retribuita fino a 3 anni per assistere un familiare con handicap in situazione di gravità certificata.
Tra le opzioni di aspettativa alle quali può accedere il lavoratore pubblico c'è quella per attività di volontariato. Più esattamente fino a 30 giorni continuativi e fino a 90 giorni all'anno per prestare soccorso e assistenza in casi di calamità e catastrofi ovvero a 60 e 180 giorni in caso sia avvenuta la dichiarazione di stato di emergenza nazionale. E fino a 30 giorni annui complessivi, con periodi continuativi non superiori a 10 giorni, per la partecipazione ad attività di pianificazione, simulazione di emergenza e formazione tecnico-pratica. E che dire dell'aspettativa per avviare un'attività professionale o imprenditoriale?
In questa circostanza, il dipendente pubblico può essere collocato in aspettativa dall'amministrazione di appartenenza. Per quanto riguarda le tempistiche, la durata massima è di un anno, anche frazionata, o per il tempo necessario a superare un periodo di prova in seguito di vincita di un concorso pubblico con mantenimento del posto di lavoro. Sempre senza retribuzione.
L'aspettativa per la formazione non è retribuita. Il dipendente pubblico conserva il posto di lavoro ma non ha diritto alla retribuzione. Questo periodo non è computabile nell'anzianità di servizio e non viene conteggiato ai fini delle ferie, della malattia e di altri congedi o aspettative.
A proposito di ragioni di studio, esiste anche l'aspettativa per dottorato di ricerca in favore del dipendente pubblico. Può durare per tutta la durata del dottorato e si tratta di una motivazione differente rispetto ai permessi di studio. Esiste una doppia limitazione. L'aspettativa per dottorato di ricerca non spetta gli statali che hanno già conseguito il titolo di dottore di ricerca. Semaforo rosso pure per i dipendenti pubblici iscritti a corsi di dottorato per almeno un anno accademico beneficiando di questa possibilità.
Possono chiedere l'aspettativa per lo svolgimento di cariche pubbliche i lavoratori statali che sono eletti membri del parlamento europeo, del parlamento nazionale, delle assemblee regionali, sindaci di comuni, presidenti di province, presidenti di consigli comunali e provinciali, presidenti di consigli circoscrizionali nelle città con più di 500.000 abitanti, presidenti delle comunità montane e delle unioni di comuni, membri delle giunte comunali e provinciali ovvero assessori, consiglieri comunali, provinciali, di comunità montane e unioni di comuni.
Caratteristica di fondo di questa opzione è il divieto di negarla da parte del datore di lavoro. Neanche se di mezzo di sono esigenze organizzative e di servizio che, in altre circostanze, possono costringere il lavoratore pubblico a tornare in ufficio. Infine, il dipendente pubblico può chiedere di essere collocato in aspettativa se il presta servizio all'estero. A meno che l'amministrazione non decida di destinarlo a prestare servizio nella stessa località in cui si trova il coniuge.
Possono chiedere l'aspettativa per lo svolgimento di cariche pubbliche i lavoratori statali che sono eletti membri del parlamento europeo o del parlamento nazionale.