L'assegno unico per i dipendenti di aziende private nel 2022 è riconosciuto per ogni figlio minorenne a carico e, in caso di nuove nascite, decorre dal settimo mese di gravidanza.
Al via l'assegno unico familiare per i dipendenti delle aziende private. C'è già una data e ci sono già le procedure da rispettare. Dal primo gennaio 2022 i lavoratori interessati possono fare richiesta sul portale Inps con il sostegno destinato a tutte le famiglie con figli dal settimo mesi di gravidanza a 21 anni arriverà dal mese di marzo.
La misura parte da una cifra minima mensile di 50 euro a figlio fino a un massimo di 175 euro per Isee fino a 15.000 euro. Dal terzo figlio in poi è prevista una maggiorazione e 100 euro in più dal quarto figlio. Lo strumento che sarà preso in considerazione per il calcolo dell'importo spettante è dunque l'Indicatore della situazione economica equivalente. Vediamo quindi i dettagli:
Assegno unico per i dipendenti di aziende private, come funziona
A chi spetta l'assegno unico per i dipendenti di aziende private
Tutto pronto per l'entrata in vigore dell'assegno unico per i dipendenti di aziende private. Questo nuovo strumento di sostegno al reddito cambia profondamente l'aiuto che lo Stato riconosce alle famiglie con figli.
Anche se il via libera è in calendario per il primo gennaio 2022, in realtà la novità prende le mosse dal mese di marzo. Esattamente quando scattano anche i benefici della nuova Irpef a quattro aliquote e, con un conguaglio, i dipendenti di aziende private possono recuperare gli sconti previsti per i due mesi precedenti.
Il governo ha indicato con chiarezza la data di marzo per l'assegno unico, ricordando però che è già operativo per i lavoratori autonomi in via sperimentale. Siamo davanti a una riscrittura dell'impianto odierno che coinvolge chi ha figli a carico e scatta dal settimo mese di gravidanza e vale fino ai 21 anni d'età.
Ai richiedenti è richiesta la cittadinanza italiana o di uno Stato dell'Unione europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), o un suo familiare, titolare del diritto di soggiorno; oppure cittadino extra Unione europea con permesso di soggiorno di lungo periodo, oppure titolare di permesso di lavoro o ricerca per oltre sei mesi.
Necessarie poi la residenza e domicilio in Italia, dove si paga anche l'imposta sul reddito; la residenza in Italia di almeno due anni o titolarità di contratto di lavoro almeno a tempo determinato semestrale.
A conti fatti sono 11 milioni gli assegni unici per i dipendenti di aziende private stimati dall'Istituto nazionale della previdenza sociale per circa 7,3 milioni di famiglie, con un importo compreso tra 175 euro mensili e 50 euro, in base all'Isee. Quest'ultimo va presentato con un'apposita domanda a partire da gennaio ma per la quale c'è tempo fino a giugno 2022 con la conservazione del diritto a recuperare anche quanto previsto da gennaio in poi.
L'assegno unico per i dipendenti di aziende private nel 2022 spetta a coloro che risiedono in Italia, anche agli extracomunitari, purché siano nel nostro Paese da almeno due anni. Calcolatrice alla mano, l'importo medio annuo ammonta a circa 1.000 euro.
L'Inps stima che molti non presenteranno l'Indicatore della situazione economica equivalente per accontentarsi della cifra minima. L'importo erogato si riduce infatti con l'aumento del reddito. Da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15.000 euro si riduce fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40.000 euro, fino al tetto di 50.000 euro di reddito. Previste infine maggiorazioni e nessuna soglia d'età per le famiglie con i figli disabili.
In sintesi, l'assegno unico per i dipendenti di aziende private nel 2022 è riconosciuto per ogni figlio minorenne a carico e, in caso di nuove nascite, decorre dal settimo mese di gravidanza. Per i figli 18-20enni viene erogato se questi frequentano un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea, o svolgono un tirocinio o un'attività lavorativa con un reddito inferiore a 8.000 euro annui, oppure sono disoccupati e in cerca di lavoro, oppure svolgono il servizio civile. Se un figlio è disabile, l'assegno viene erogato senza limiti di età.