Alla luce della pioggia di agevolazioni economiche per i lavori di ristrutturazione, sapere che sono disponibili più modi per fruirle è sicuramente un punto a favore del contribuente. Non ci sono infatti solo la detrazione in dichiarazioni dei redditi e la cessione del credito a una banca, a un intermediario finanziario o all'impresa che effettua i lavoratori.
Con le nuove facilitazioni torna infatti lo sconto diretto in fattura che dal punto di vista procedurale rappresenta una semplificazione. A dimostrazione della volontà dell'esecutivo di rilanciare l'edilizia privata, tutti gli strumenti possono essere utilizzati per ogni tipo di lavoro di ristrutturazione ammesso.
Pensiamo ad esempio alle ultime novità tra interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica, interventi antisismici, rifacimento delle facciate, installazione di impianti fotovoltaici, installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
A cui si aggiungono gli interventi ammessi fino alla fine dell'anno con gli ecobonus adesso in vigore. Vediamo quindi tutti i dettagli ovvero
Lo sconto in fattura per lavori di ristrutturazione è l'opzione più semplice per fruire delle agevolazioni economiche adesso in vigore. In termini pratici si tratta di uno sconto dello stesso importo della detrazione su quanto bisogna pagare al fornitore fino al limite della spesa da sostenere.
L'impresa che effettua i lavori rientra in possesso della cifra come credito d'imposta che può cedere a banche o intermediari finanziari. I contribuenti che scelgono lo sconto immediato in fattura sono quindi chiamati a inviare una comunicazione all'Agenzia delle entrate, utilizzando il modello appositamente creato e scaricabile sullo stesso sito delle Entrate.
Può essere spedito via web dalla propria area riservata del sito dell'Agenzia delle entrate, di persona in un ufficio dell'Agenzia o via Pec ovvero Posta elettronica certificata.
All'interno del modello per la comunicazione dello sconto in fattura per lavori di ristrutturazione sono presenti gli interventi oggetto di agevolazione, di cui va barrata la casella corrispondente.
Al di là di quelli previsti nel decreto Rilancio, trovano spazio: