Il contratto Ata 2022 prevede, come da legge stabilito, un periodo di maternità come astensione obbligatoria dal lavoro per una durata complessiva di cinque mesi di cui si può usufruire, condizioni di salute di neo mamma e nascituro permettendo, in modalità diverse, o come prassi 2 mesi prima del parto e 3 mesi successivi al parto, o, in alternativa, 1 mese prima del parto e 4 mesi successivi al parto o tutti e 5 i mesi dopo il parto.
Il Contratto Ata regola i rapporti di lavoro del personale amministrativo, tecnico e ausiliario statale degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, dei licei artistici, delle istituzioni educative e degli istituti e scuole speciali statali, degli istituti d’arte, addetto alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, nonchè di accoglienza e di sorveglianza legate all’attività delle istituzioni scolastiche, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente. Vediamo di seguito cosa prevede il contratto Ata 2022 per il periodo di maternità e relative regole in vigore.
La maternità per la lavoratrice con contratto Ata, esattamente come previsto per tutte le altre lavoratrici in procinto di diventare mamma, è un periodo riconosciuto di astensione obbligatoria dal lavoro che permette alla donna di curarsi e prepararsi in vista della nascita di suo figlio.
Stando a quanto previsto dalle regole in vigore, per il periodo della maternità della lavoratrice con Contratto Ata 2022 non è più obbligatorio astenersi dal lavoro per le lavoratrici per tutto il periodo del congedo di maternità prima del parto a condizione, però, che sia rilasciato alla stessa donna in gravidanza un certificato del proprio medico che confermi la possibilità per la donna di continuare a lavorare anche fino al nono mese di gravidanza e che non sussiste alcun rischio né per la futura mamma né per il nascituro.
E' possibile, infatti, fruire del periodo dei cinque mesi di maternità obbligatoria previsti per legge, previa presentazione del certificato medico del proprio ginecologo che attesta il buono stato di salute di futura mamma e nascituro tanto da permettere alla donna di continuare a lavorare, nelle seguenti modalità:
Se il parto avviene prematuramente rispetto alla data prevista, i giorni non goduti si aggiungono al dopo parto.
Il periodo di astensione obbligatoria per maternità è considerato servizio effettivamente prestato considerati ai fini pensionistici, sia per raggiungimento dei requisiti pensionistici sia per calcolo della pensione finale, considerando che durante il periodo di maternità, ai fini pensionistici, vengono riconosciuti alle lavoratrici i contributi figurativi.
Durante il periodo della maternità, la dipendente con contratto Ata ha diritto a percepire relativa retribuzione. In particolare, la retribuzione per lavoratrice con contratto Ata 2022 è intera per le seguenti assenze dal lavoro durante il periodo della maternità:
Per i rimanenti 5 mesi di congedo parentale, la retribuzione si riduce al 30%, mentre per assenza dal lavoro per le malattie del figlio fra i 3 e gli 8 anni è prevista per la lavoratrice con contratto Ata la possibilità di assentarsi fino ad un massimo di 5 giorni all’anno, ma in questo caso non è prevista alcuna retribuzione.
Nel caso, poi, di complicanze della gravidanza, a partire dal momento di riconoscimento dello stato di gravidanza, e fino al terzo mese di vita del bambino, le lavoratrici con contratto Ata beneficiano dell’indennità di maternità peri all’80 % dell’ultimo stipendio percepito.
Quando e come usufruire del congedo di maternità dei dipendenti della scuola Ata: fornire regole e spiegazioni pertinenti.