Il decreto di maggio continua ad assorbire nuovi provvedimenti e tra le novità a poche ore dall'approvazione definitiva c'è anche la sanatoria delle badanti. Il filo comune che lega questa misura a tutte le altre è l'emergenza coronavirus che sta spingendo il governo alla riorganizzazione delle attività lavorative e alla definizione delle posizioni rimaste in sospeso.
Proprio intorno alle badanti si sta consumando una vera e propria battaglia perché non tutte le anime della maggioranza che sostiene l'esecutivo hanno manifestato le medesime intenzioni. Il nodo è come sempre quello economico perché la spesa per la regolarizzazione delle badanti così come di tutte le altre figure in posizione di irregolarità hanno un peso non indifferente, anche se poi il gettito per l'Inps è destinato ad aumentare.
Si tratta insomma di trovare il giusto equilibrio tra tutte le esigenze e di sintetizzarlo nella posizione unica da inserire nel decreto di maggio. Nonostante la complessità della questione, è interessante notare come sia solo uno l'articolo che la disciplina. Vediamo quindi
La sanatoria delle badanti non è altro che il provvedimento di regolarizzazione della loro posizione ovvero l'emersione dal "nero". Il meccanismo introdotto è facilitato sia in relazione all'esborso economico richiesto ai datori di lavoro e sia alla procedura burocratica da seguire.
Il funzionamento ruota attorno al pagamento di 400 euro che ciascun datore di lavoro è chiamato a corrispondere a copertura degli oneri connessi alla procedura di emersione.
Ci sono per tre aspetti fondamentali che non deve trascurare per l'accoglimento della domanda. Innanzitutto la badante deve essere stata fotosegnalata in Italia prima dello scorso 8 marzo ovvero prima dell'avvio della situazione di crisi derivante dal contagio di coronavirus.
In seconda battuta, la richiesta di sanatoria deve essere presenta nell'arco dei 45 giorni ammessi dalla legge ovvero tra il primo giugno e il 15 luglio 2020.
Infine, ma non meno importante per scongiurare un eventuale annullamento della domanda dopo aver inviato la documentazione e aver effettuato il versamento forfettario richiesto, è indispensabile indicare la durata del contratto e lo stipendio della badante.
A mettere la firma al provvedimento sono state le ministre dell'Interno Luciana Lamorgese, dell'Agricoltura Teresa Bellanova, del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo, insieme al ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano.
Anche se l'articolo sulla sanatoria delle badanti e di altri lavoratori in posizione irregolare è unico, è sicuramente dettagliato. Tiene infatti conto anche del caso in cui le badanti stranieri abbiano un permesso di soggiorno scaduto e sono privi di un accordo lavorativo.
Se la data di scadenza è precedente al 31 ottobre 2019, o è adesso in scadenza, viene concessa l'opportunità di presentare domanda in Questura per un permesso temporaneo per la ricerca di lavoro della durata di 6 mesi.
Quest'ultimo può quindi essere convertito in permesso di lavoro in caso di assunzione, ma solo dietro dimostrazione di aver svolto attività nel comparto del lavoro domestico ovvero quello proprio delle badanti, già destinatarie di un bonus di 500 euro al mese per due mesi. I costi sono a carico del lavoratore o aspirante tale che presenta la richiesta e sono complessivamente pari a 160 euro.