Non esiste un solo tipo di agevolazione a cui possono accedere i dipendenti pubblici. Attraverso l'Inps (ex Inpdad) possono infatti scegliere tra piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti e prestiti pluriennali garantiti, ciascuno con caratteristiche differenti.
I dipendenti pubblici possono sfruttare una corsia preferenziale in termini di agevolazioni per prestiti 2022. Lo possono fare perché viene loro riconosciuta stabilità nell'occupazione e sicurezza nella retribuzione. A tal punto che hanno a disposizione formule creditizie presentate a condizioni agevolate.
Lo strumento più noto per la concessione di finanziamenti per i dipendenti pubblici sono i prestiti Inpdap. Con l'accorpamento dell'Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica all'Inps è proprio quest'ultimo a occuparsene, anche attraverso banche e finanziarie in convenzioni con l'ente previdenziale.
Ricordiamo quindi Findomestic, attiva da circa 25 anni nei prestiti Inpdap, Ibl Banca che propone agevolazioni per dipendenti e pensionati, Pitagora con focus sui finanziamenti con cessione del quinto, Sigla Credit con la sua proposta di prodotti finanziari per dipendenti pubblici, statali e pensionati. Approfondiamo in questo articolo proprio queste tematiche per vedere
Non esiste un solo tipo di agevolazione a cui possono accedere i dipendenti pubblici. Proprio attraverso l'Inps (ex Inpdad) possono infatti scegliere tra piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti e prestiti pluriennali garantiti.
I primi, come lascia intendere lo stesso nome, sono di importo contenuto e servono per fare fronte a spese urgenti e impreviste senza intaccare la regolarità degli accantonamenti mensili con lo stipendio. Il finanziamento minimo è di una mensilità netta della retribuzione con tasso di interesse nominale del 4,25%, a cui aggiungere le spese di amministrazione e da restituire in una fascia di tempo tra 12 e 48 mesi con rate regolari.
I prestiti pluriennali diretti sono subordinati a necessità personali o familiari da documentare con rimborso a lunga scadenza ovvero in cinque o dieci anni.
Al richiedente è chiesto un contratto a tempo indeterminato mentre se il se è a tempo determinato, per almeno tre anni, scatta la clausola dell'estinzione del debito prima del termine del rapporto di lavoro e con il Tfr a garanzia del finanziamento. Stessa durata per i prestiti pluriennali garantiti con il richiedente in attività di servizio da almeno 4 anni.
Tra le opzioni a disposizione dei dipendenti pubblici c'è quella di NoiPa, basata sulla cessione del quinto dello stipendio. Le condizione proposte sono di restituzione fino a 10 anni di un importo massimo da richiedere di 75.000 euro.
Il funzionamento è presto detto: la rata che tutti i mesi viene prelevata dal conto corrente non può arrivare a un quinto del proprio stipendio mensile netto. Provando a fare un esempio limite. Nel caso di retribuzione netta di 1.000 euro, la cifra massima mensile da pagare per il rimborso del prestito ricevuto è di 200 euro.
Per richiederlo il dipendente pubblico deve presentare documento di identità valido, tessera sanitaria e busta paga. Le leve utilizzate da NoiPA, che ha stipulato una intesa con il Ministero dell'Economia e le banche che hanno aderito all'iniziativa sono numerose.
A iniziare dalla copertura del finanziamento coperto con una polizza assicurativa in caso di decesso o perdita dell'impiego associato al tasso fisso per l'intera durata del prestito. Ecco quindi la possibilità della concessione del prestito di cessione del quinto anche in presenza di altri finanziamenti, protesti o pignoramenti in corso e l'opzione di rimborso con trattenute sullo stipendio o cedolino pensione per evitare code alla posta o in banca.
NoiPa permette quindi di consolidare altri prestiti con una sola operazione e non chiedere le ragioni della richiesta del finanziamento. Infine, dal punto di vista operativo, la sottoscrizione del prestito è a firma singola. Come per tutti i prestiti, occorre sempre prestare attenzione ai tassi di interesse applicati, Tan e Taeg, e a eventuali spese fisse o accessorie.