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Come funzionano i ristorni delle cooperative? Calcolo ed esempi importi e tassazione 2024

Chi ha diritto ai ristorni delle cooperative e quali sono le regole in vigore: i chiarimenti e le spiegazioni

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come funzionano i ristorni delle coopera

Come funzionano i ristorni delle cooperative?

I ristorni delle cooperative sono delle sorte di premi che vengono distribuiti tra i soci in caso di conseguimento di risultati positivi o possono anche essere accantonati in vista di futuri investimenti o esigenze societarie e prevedono determinate regole di calcolo e una tassazione specifica. 

Come funzionano i ristorni nelle cooperative? I ristorni sono somme di denaro ridistribuite ai soci derivanti dal profitto realizzato dalla cooperativa e vengono calcolate in proporzione al valore degli scambi mutualistici che i soci hanno intrattenuto con la cooperativa durante l'esercizio e sottoposta a limiti fissati dalla legge e dal mercato.

  • Come funzionano i ristorni nelle cooperative secondo le leggi in vigore
  • Come avviene la divisione dei ristorni nelle cooperative e come si calcolano 

Come funzionano i ristorni nelle cooperative secondo le leggi in vigore

Il Ccnl cooperative comprende l'istituto del ristorno e, come somme di denaro da dividere tra i soci, le regole in vigore prevedono che vengano ripartite in maniera proporzionale alla quantità e qualità degli scambi mutualistici.

Se la cooperativa raggiunge risultati positivi di gestione, i soci hanno diritto a ricevere i ristorni come premio per il lavoro prestato, puntando sullo scopo mutualistico a beneficio dei soci stessi.

Il diritto al ristorno nel Ccnl 2024 cooperative non è, però, universale e fisso ma si può avere solo ed esclusivamente in caso di risultati positivi.

Inoltre, il valore massimo distribuibile a titolo di ristorno nelle cooperative è del 30% dei trattamenti retributivi complessivi dei soci. 

Precisiamo, inoltre, che in caso di risultati positivi della cooperativa e del buon andamento economico della società, è anche possibile decidere di non attribuire i ristorni ai soci, ma di mettere da parte il risultato economico conseguito per investimenti futuri aziendali. Tale decisione spetta all’assemblea.

Come avviene la divisione dei ristorni nelle cooperative e come si calcolano 

La divisione dei ristorni ai soci delle cooperative deve seguire criteri precisi. Il Ccnl 2024 prevede anche limiti specifici che sono:

  • mantenere il pareggio di bilancio, perché non vengono erogati ristorni quando possono causare, al netto delle imposte di competenza, la chiusura del bilancio in perdita;
  • assicurare continuità aziendale;
  • rispettare il principio della prudenzialità, per cui non è mai possibile dividere tra i soci tutti i soldi derivanti dal risultato positivo della cooperativa ma bisogna sempre mantenere soldi da parte per eventuali esigenze societarie;
  • inammissibilità della ripartizione dei ristorni ai soci se i risultati netti non derivano dall’attività dei soci stessi, ma dall’attività svolta con i terzi, per cui gli utili devono essere accantonati come riserve indivisibili;
  • distribuzione dei ristorni entro non il limite del 30% dei trattamenti retributivi complessivi.

Il ristorno, quando viene assegnato ai soci lavoratori subordinati, non costituisce base imponibile per l’applicazione dei contributi previdenziali e assicurativi.

Per quanto riguarda il trattamento fiscale dei ristorni, è prevista una tassazione con una ritenuta ridotta del 12,50% a titolo d'imposta per i soci delle cooperative.

Ci sono, però, alcune categorie di soci, che sono quelli diversi dalle persone fisiche e gli imprenditori individuali, che sono soggetti a un’imposta fissa del 26% e non possono usufruire della tassazione agevolata.
 

Per fare un esempio di calcolo di ristorni con Ccnl 2024 cooperative, prendendo il caso di una cooperativa che ottiene ricavi di vendita pari a 10mila euro, di cui 7.000 ( cioè il 70%) ottenuti da vendite fatte verso i soci, e che ha avuto un avanzo di gestione pari a 1.000 euro, può riconoscere come ristorno ai soci un importo di 700 euro, cioè il 70% di 1.000.

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