Il periodo di esigibilità dell'Iva è determinato dalla data di emissione della fattura. Per una fattura emessa con data 31 dicembre 2021, l'Iva è dovuta con la liquidazione che include il mese di dicembre 2021, mensile o trimestrale che sia. Se la fattura è inviata e ricevuta a gennaio 2023, l'Iva può essere portata in detrazione dal mese di gennaio 2023.
Se c'è un periodo che può provocare qualche dubbio di troppo tra gli intestatari di un partita Iva è la gestione delle fatture a cavallo di due anni, ad esempio tra il 2021 e il 2023. Da una parte occorre infatti considerare il cambiamento delle normative in materia che può incidere in maniera diretta e decisa.
Dall'altra ci sono i principi di competenza e di cassa, alternativamente applicati ai regimi ordinari e forfettari, da tenere presente in vista del pagamento delle tasse e delle spese da portare in detrazione. Proviamo allora a fare il punto e più esattamente:
Fattura a cavallo tra 2023, come gestirla
Il fattore Iva delle fatture tra il 2021 e il 2023
La gestione delle fatture a cavallo tra due anni impone di prestare attenzione ad alcuni aspetti contabili, tra cui quello relativo ai principi di cassa e di competenza. Nel primo caso sono inclusi nel calcolo del reddito solo i costi e i ricavi per cui ci sia stata manifestazione finanziaria. Con il principio di competenza le transazioni sono registrate nel periodo di imposta a cui si riferiscono. In pratica non conta il momento in cui si verificano i pagamenti.
Con il principio di cassa, le partite Iva e le imprese in contabilità semplificata calcolano l’imponibile come differenza tra l’ammontare dei ricavi e degli altri proventi percepiti nel periodo di imposta e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’attività di impresa.
C'è poi un altro aspetto fondamentale da considerare nelle fattura a cavallo tra due anni (tra il 2021 e il 2023 nel nostro caso) ed è quello relativo all'Iva. Il periodo di esigibilità dell'Iva è determinato dalla data di emissione della fattura. Per una fattura emessa con data 31 dicembre 2021, l'Iva è dovuta con la liquidazione che include il mese di dicembre 2021, mensile o trimestrale che sia. Se la fattura è inviata e ricevuta a gennaio 2023, l'Iva può essere portata in detrazione dal mese di gennaio 2023.
Nella gestione al meglio al meglio di una fattura fatta a cavallo dell'anno tra 2023 entrano in gioco le disposizioni vigenti secondo cui entro il giorno 16 di ciascun mese, il contribuente determina la differenza tra l’ammontare complessivo dell’imposta sul valore aggiunto esigibile nel mese precedente, risultante dalle annotazioni eseguite o da eseguire nei registri relativi alle fatture emesse o ai corrispettivi delle operazioni imponibili, e quello dell’imposta, risultante dalle annotazioni eseguite, nei registri relativi ai beni e ai servizi acquistati, sulla base dei documenti di acquisto di cui è in possesso.
Entro il medesimo termine di cui al periodo precedente può esercitare il diritto alla detrazione dell’imposta relativa ai documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, fatta eccezione per i documenti di acquisto relativi a operazioni effettuate nell’anno precedente.
La gestione delle fatture a cavallo tra due anni impone di prestare attenzione ad alcuni aspetti contabili, tra cui quello relativo ai principi di cassa e di competenza.