L'aspettativa retribuita incide ai fini pensionistici sui contributi e l'importo della pensione in misura variabile e differente a seconda del riconoscimento della contribuzione figurativa spettante. Il valore dei contributi figurativi riconosciuti per l’aspettativa retribuita ai fini del calcolo dell’importo della pensione finale varia a seconda della retribuzione percepita dal lavoratore e conseguente calcolo dei contributi da riconoscere.
L'aspettativa retribuita dal lavoro è un periodo di astensione dal lavoro che può essere retribuito e non in base a quanto stabilito da diversi contratti collettivi nazionali. Generalmente, infatti, l’aspettativa non viene retribuita se richiesta per eventi come gravi motivi familiari e personali che non rientrano nel campo di applicazione del congedo retribuito o la morte del coniuge, anche se si è separati, o di un parente anche entro il secondo grado.
Secondo quanto previsto dalle leggi 2022, i lavoratori possono richiedere l’aspettativa retribuita per assistenza di familiari disabili gravi, per matrimonio, per volontariato, per dottorato di ricerca. Ma come incide l'aspettativa retribuita sui contributi e l'importo della pensione secondo leggi 2022?
L’aspettativa retribuita a lavoro può essere richiesta in casi specifici e prevede, appunto, il pagamento spettante al lavoratore per tutta la durata della stessa aspettativa a seconda del motivo per cui è stata richiesta.
Stando a quanto previsto dalle leggi 2022 attualmente in vigore, i lavoratori dipendenti che fruiscono dell'aspettativa per gravi motivi familiari, per eventi di malattia, di assistenza ai parenti con gravi disabilità hanno diritto al versamento dei contributi figurativi a carico dello Stato e si tratta di contributi utili ai fini pensionistici per il calcolo dell’importo di pensione finale.
Le leggi in vigore prevedono, infatti, che i periodi per cui il dipendente, pur essendo assente dal lavoro, matura l'anzianità contributiva utile ai fini pensionistici sono:
In questi casi, per usufruire ai fini pensionistici dell’aspettativa, il lavoratore dipendente deve comunicare la propria posizione giuridica e l'ente di appartenenza deve certificarne i servizi e spetta poi all'istituto previdenziale interessato valutare i periodi da riconoscere ai fini previdenziali.
I contributi figurativi sono contributi previdenziali che vengono versati nei casi di sospensione o interruzione dell'attività e che rientrano nel calcolo dei contributi previdenziali ai fini pensionistici. A versare i contributi figurativi non è il datore di lavoro (che si occupa del versamento dei contributi cosiddetti effettivi) ma lo stesso Inps e questo procedimento non implica alcun onere per il lavoratore.
Dunque, l'aspettativa retribuita incide ai fini pensionistici sui contributi e l'importo della pensione in misura variabile e differente a seconda del riconoscimento della contribuzione figurativa spettante. Il valore dei contributi figurativi riconosciuti per l’aspettativa retribuita ai fini del calcolo dell’importo della pensione finale varia a seconda della retribuzione percepita dal lavoratore e conseguente calcolo dei contributi da riconoscere.
Per richiedere l’aspettativa retribuita dal lavoro, bisogna presentare domanda e tutti i documenti che attestino la sussistenza dei requisiti necessari direttamente all’Inps accedendo al sito dell’Istituto di Previdenza o rivolgendosi a Caf o patronati.
Presunto congedo contributivo a fini pensionistici: fornire leggi e spiegazioni pertinenti.