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Come incidono le ore di straordinario sulla pensione per importo ed età uscita

Ore di straordinario sul lavoro e aumento importo della pensione finale ma anche incidenza sull'età di uscita dal mondo di lavoro. Cambia davvero qualcosa lavorando di più?

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come incidono le ore di straordinario su

L’effetto delle ore di straordinario sul futuro pensionistico interessa molti lavoratori italiani, specialmente chi desidera pianificare con attenzione le proprie scelte finanziarie e lavorative. Analizziamo in modo approfondito come le ore extra rispetto al normale orario contrattuale incidano sull’importo finale della pensione e sull’età di accesso al pensionamento, secondo le normative attuali, evidenziando le distinzioni tra lavoratori privati, pubblici e le eccezioni previste dalla legge.

Il quadro normativo dello straordinario: definizione, limiti e aspetti contributivi

Il lavoro straordinario rappresenta le ore svolte oltre l’orario standard contrattualmente stabilito, generalmente fissato a 40 ore settimanali per la maggior parte dei contratti collettivi nazionali. Il Decreto Legislativo 66/2003 disciplina questa materia fissando limiti precisi: le ore lavorate, comprensive degli straordinari, non devono superare le 48 settimanali e, salvo specifiche deroghe dei contratti collettivi, il ricorso annuo non può superare le 250 ore.

  • Straordinari volontari e obbligatori: i primi concordati tra lavoratore e datore di lavoro, i secondi richiesti in casi eccezionali o esigenze produttive impreviste.
  • Compenso: è prevista una maggiorazione della retribuzione per le ore straordinarie, o, in alternativa, la fruizione di riposi compensativi.

Per quanto riguarda il trattamento a fini previdenziali, la regola generale è che le retribuzioni soggette a contribuzione INPS comprendono paga base, contingenza, elementi di anzianità, indennità e mensilità aggiuntive. Le maggiorazioni per straordinario sono in taluni casi incluse solo parzialmente e in modo non uniforme, con distinzione fondamentale tra lavoro privato e pubblico impiego (si veda la sezione successiva per i dettagli).

Ore di straordinario e impatto sull’importo della pensione

Le ore di straordinario hanno limitata incidenza sul calcolo dell’assegno pensionistico nella generalità dei casi. La normativa aggiornata al 2025 conferma che nei sistemi di calcolo attualmente vigenti – retributivo, contributivo e misto – solo alcune componenti retributive legate allo straordinario vengono conteggiate come imponibile previdenziale:

  • Nel settore privato, la maggiorazione retributiva collegata alle ore di straordinario, salvo casi di sistematicità e inclusione fissa nella retribuzione ordinaria, non viene generalmente inclusa nell’imponibile su cui si calcolano i contributi pensionistici. Di norma, tale compenso è escluso nei metodi di calcolo retributivo e resta estraneo al montante contributivo nei sistemi contributivi puri, tranne particolari contratti collettivi che prevedono diversamente.
  • Lavoratori pubblici e statali: per la Quota A (riferita agli anni fino al 1992 o 1995), lo straordinario è del tutto escluso dal calcolo della pensione (né influisce su Tfs o Tfr). Dal 1996 per la Quota B, gli elementi accessori, inclusi eventuali premi e indennità straordinarie, sono conteggiati solo se sistematici e se non superano una soglia percentuale della media delle retribuzioni ordinarie degli ultimi anni.

Riferimento Inps: Con messaggio n. 658/2008, l’Inps ha precisato che le ore di straordinario non contribuiscono alla formazione dell’importo pensionistico finale, dato che i datori sono generalmente esentati dal versare contribuzione su tali compensi accessori, a meno che la contrattazione collettiva non preveda espressamente il contrario.

È bene evidenziare ulteriormente che, nelle ipotesi in cui la maggiorazione per straordinario sia corrisposta in modo continuativo e garantito, questa può rientrare in determinati conteggi ai fini di altri istituti (TFR, ferie, tredicesima), ma non nella base contributiva utile per la pensione, a meno di specifiche disposizioni contrattuali e sempre nell’ambito dei limiti normativi previsti.

Effetto delle ore di straordinario sull’età di uscita dal lavoro

Le ore di straordinario non incidono in alcun modo sul requisito anagrafico per accedere alla pensione, né su quello contributivo richiesto. In sostanza:

  • L’età minima per la pensione di vecchiaia 2025 resta fissata a 67 anni con almeno 20 anni di contributi versati, senza alcun impatto collegato al numero di ore straordinarie effettuate durante la carriera lavorativa.
  • Per la pensione anticipata ordinaria, servono 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini: anche qui fare più o meno ore straordinarie non permette di maturare prima i requisiti contributivi né riduce l’età per l’uscita.
  • Resta verbalizzata nelle circolari Inps e nelle pronunce giurisprudenziali (Corte di Cassazione, varie sentenze tra cui Cass. n. 18063/2023, n. 4984/2025) che lo straordinario non anticipa né ritarda l’accesso a pensione rispetto alle vie ordinarie.

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