Un amministratore di condominio può essere licenziato per giusta causa, quando cioè si renda colpevole di cattiva condotta, atti in malafede o gravi irregolarità, ma anche senza giusta causa, in ogni caso la decisione spetta all’assemblea di condominio che per il licenziamento deve raggiungere la maggioranza dei condomini per almeno la metà del valore dell’edificio e un valore complessivo per gli appartamenti di almeno 500 millesimi.
Come fare a mandare via un amministratore di condominio? La gestione fiscale, contabile e non solo, di un condominio è quasi sempre affidata ad un amministratore di condominio che viene nominato dall’assemblea condominiale che ha anche il compito di decidere il compenso dovuto allo stesso amministratore e eventuale conferma o revoca del mandato a fine contratto. E’ possibile che l’amministratore di condominio possa anche essere mandato via prima del termine del contratto.
L’amministratore di condominio può essere licenziato nei casi di cattiva condotta, se compia atti in malafede o gravi irregolarità, e in tal caso si parla di revoca per giusta causa. Il licenziamento avviene tramite revoca dell’incarico da parte dell’assemblea condominiale.
E’, però, anche possibile che un amministratore di condominio venga licenziato senza giusta causa. Questo accade quando, per esempio, si trova un amministratore di condominio meno costoso. Può accadere che nei casi di licenziamento dell’amministratore di condominio senza giusta causa, bisogna risarcire l’amministratore revocato ma solo se è previsto dal contratto firmato al momento del conferimento dell’incarico. Secondo alcuni, invece, tra cui la Cassazione, il licenziamento dell’amministratore di condominio senza giusta causa permette sempre all’amministratore di chiedere il risarcimento del danno.
Per licenziare un amministratore di condominio revocandolo dal suo incarico l’assemblea condominiale deve raggiungere la maggioranza dei condomini che rappresenti almeno la metà del valore dell’edificio e che gli appartamenti di questi abbiano un valore complessivo di almeno 500 millesimi.
E’ possibile decidere per il licenziamento di un amministratore di condominio nei casi in cui si verifichi una cattiva condotta da parte dello stesso. A stabilirlo è il Codice Civile, che stabilisce che l’amministratore di condominio si rende colpevole di cattiva condotta quando commette grave irregolarità e non rispetta le sue responsabilità e i suoi doveri di amministratore.
In particolare, l’amministratore di condominio commette gravi irregolarità per cui si parla di cattiva condotta quando: