Nel caso di multe per lavoro in nero e tasse non pagate è preferibile autodenunciarsi anziché attendere che l'iter fiscale faccia il suo corso. Nel caso di ammissione davanti all'Agenzia delle entrate che del "furto" non si rischia paradossalmente nulla in quanto il fisco non ha potere di intervento su questo versante.
La prima cosa da sapere è che è sempre meglio pagare le tasse, anche dopo la scadenza del termine piuttosto che evadere deliberatamente il pagamento. Nel caso di un ritardo, di un pagamento parziale o di un rifiuto di versare quanto dovuto sulla base della normativa vigente, il contribuente va incontro a una serie di conseguenze. A iniziare dall'aumento dell'imposta iniziale a seconda dell'entità del ritardo per via dell'applicazione degli interessi.
Il contribuente in ritardo o in difficoltà finanziarie viene così informato per posta dell'aumento per il quale è sanzionato oltre all'importo della sua imposta dovuta. Tuttavia, come vedremo in questo articolo, l'impianto legislativo vigente presenta alcuni aspetti paradossali. Scopriamo quali sono:
Multe per lavoro in nero e tasse non pagate, come non pagarle con autodenuncia
Cosa succede se non si pagano le multe per lavoro in nero e tasse non pagate
Al fine di evitare il progressivo aumento dell'importo da pagare per lavoro in nero e tasse non regolarmente versate, è sempre raccomandato stabilire quanto prima un contatto con l'Agenzia delle entrate. In questo caso il contribuente può spiegare chiaramente le ragioni del mancato pagamento delle tasse. Che si tratti di una svista o di difficoltà finanziarie temporanee, ciascuna circostanza merita di essere sostenuto da un funzionario dell'amministrazione fiscale.
Una svista può capitare a chiunque, ma è importante sapere come riconoscere il proprio errore. L'amministrazione tiene conto delle situazioni più disparate, come un problema familiare, una malattia o la sopraggiunta disoccupazione. In ogni caso l'accoglimento della richiesta non è mai garantito e dipende dall'accertamento dell'amministrazione fiscale.
Succede però che in base alla normativa vigente, nel caso di multe per lavoro in nero e tasse non pagate è preferibile autodenunciarsi anziché attendere che l'iter fiscale faccia il suo corso. Nel caso di ammissione davanti all'Agenzia delle entrate che del "furto" non si rischia paradossalmente nulla in quanto il fisco non ha potere di intervento su questo versante.
Prescrizione significa che in assenza di azione per un certo periodo, l'amministrazione fiscale perde il diritto di agire nei confronti di un debitore. In altre parole, ha un determinato periodo di tempo per richiedere gli importi dovuti. In caso contrario, il credito è perso dopo questo periodo. In materia di prescrizione, i termini variano a seconda della natura dell'imposta, della colpa e della pretesa. Viene operata una distinzione tra la prescrizione dell'azione di recupero e la prescrizione del diritto di recupero.
Sanzioni amministrative: 5 anni
Imposta catastale: 10 anni
Contributi assistenziali Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro): 5 anni
Imposta ipotecaria (riguarda il trasferimento di immobili sia a titolo gratuito sia a titolo oneroso): 10 anni
Canone Rai (per la detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni): 10 anni
Contributi alla Camera di Commercio (disciplinate dagli enti camerali con appositi regolamento): 10 anni
Imposta di bollo (dovuta dai titolari di conto corrente con giacenza superiore a 5.000 euro): 10 anni
Violazioni del codice della strada (indipendentemente dal tipo di infrazione commessa): 5 anni
Contributi previdenziali Inps (pari al 33,00% della retribuzione lorda o del compenso): 5 anni
Bollo auto (dovuto per il possesso del veicolo e riscosso a livello regionale): 3 anni
Tosap (tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche): 5 anni
Irap (Imposta regionale sulle attività produttive): 10 anni
Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche): 10 anni
Ires (Imposta sul reddito delle società): 10 anni
Tasi (tributo per i servizi indivisibili: 5 anni
Iva (Imposta sul valore aggiunto): 10 anni
Imu (Imposta municipale propria): 5 anni
Tari (tassa sui rifiuti): 5 anni