Come non pagare multe per lavoro in nero e tasse non pagate? Autodenunciandosi, ecco perché

Al fine di evitare il progressivo aumento dell'importo da pagare per lavoro in nero e tasse non regolarmente versate, è sempre raccomandato stabilire quanto prima un contatto.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Come non pagare multe per lavoro in nero

Multe per lavoro in nero e tasse non pagate, come non pagarle con autodenuncia?

Nel caso di multe per lavoro in nero e tasse non pagate è preferibile autodenunciarsi anziché attendere che l'iter fiscale faccia il suo corso. Nel caso di ammissione davanti all'Agenzia delle entrate che del "furto" non si rischia paradossalmente nulla in quanto il fisco non ha potere di intervento su questo versante.

La prima cosa da sapere è che è sempre meglio pagare le tasse, anche dopo la scadenza del termine piuttosto che evadere deliberatamente il pagamento. Nel caso di un ritardo, di un pagamento parziale o di un rifiuto di versare quanto dovuto sulla base della normativa vigente, il contribuente va incontro a una serie di conseguenze. A iniziare dall'aumento dell'imposta iniziale a seconda dell'entità del ritardo per via dell'applicazione degli interessi.

Il contribuente in ritardo o in difficoltà finanziarie viene così informato per posta dell'aumento per il quale è sanzionato oltre all'importo della sua imposta dovuta. Tuttavia, come vedremo in questo articolo, l'impianto legislativo vigente presenta alcuni aspetti paradossali. Scopriamo quali sono:

  • Multe per lavoro in nero e tasse non pagate, come non pagarle con autodenuncia

  • Cosa succede se non si pagano le multe per lavoro in nero e tasse non pagate

Multe per lavoro in nero e tasse non pagate, come non pagarle con autodenuncia

Al fine di evitare il progressivo aumento dell'importo da pagare per lavoro in nero e tasse non regolarmente versate, è sempre raccomandato stabilire quanto prima un contatto con l'Agenzia delle entrate. In questo caso il contribuente può spiegare chiaramente le ragioni del mancato pagamento delle tasse. Che si tratti di una svista o di difficoltà finanziarie temporanee, ciascuna circostanza merita di essere sostenuto da un funzionario dell'amministrazione fiscale.

Una svista può capitare a chiunque, ma è importante sapere come riconoscere il proprio errore. L'amministrazione tiene conto delle situazioni più disparate, come un problema familiare, una malattia o la sopraggiunta disoccupazione. In ogni caso l'accoglimento della richiesta non è mai garantito e dipende dall'accertamento dell'amministrazione fiscale.

Succede però che in base alla normativa vigente, nel caso di multe per lavoro in nero e tasse non pagate è preferibile autodenunciarsi anziché attendere che l'iter fiscale faccia il suo corso. Nel caso di ammissione davanti all'Agenzia delle entrate che del "furto" non si rischia paradossalmente nulla in quanto il fisco non ha potere di intervento su questo versante.

Cosa succede se non si pagano le multe per lavoro in nero e tasse non pagate

Prescrizione significa che in assenza di azione per un certo periodo, l'amministrazione fiscale perde il diritto di agire nei confronti di un debitore. In altre parole, ha un determinato periodo di tempo per richiedere gli importi dovuti. In caso contrario, il credito è perso dopo questo periodo. In materia di prescrizione, i termini variano a seconda della natura dell'imposta, della colpa e della pretesa. Viene operata una distinzione tra la prescrizione dell'azione di recupero e la prescrizione del diritto di recupero.

  • Sanzioni amministrative: 5 anni

  • Imposta catastale: 10 anni

  • Contributi assistenziali Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro): 5 anni

  • Imposta ipotecaria (riguarda il trasferimento di immobili sia a titolo gratuito sia a titolo oneroso): 10 anni

  • Canone Rai (per la detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni): 10 anni

  • Contributi alla Camera di Commercio (disciplinate dagli enti camerali con appositi regolamento): 10 anni

  • Imposta di bollo (dovuta dai titolari di conto corrente con giacenza superiore a 5.000 euro): 10 anni

  • Violazioni del codice della strada (indipendentemente dal tipo di infrazione commessa): 5 anni

  • Contributi previdenziali Inps (pari al 33,00% della retribuzione lorda o del compenso): 5 anni

  • Bollo auto (dovuto per il possesso del veicolo e riscosso a livello regionale): 3 anni

  • Tosap (tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche): 5 anni

  • Irap (Imposta regionale sulle attività produttive): 10 anni

  • Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche): 10 anni

  • Ires (Imposta sul reddito delle società): 10 anni

  • Tasi (tributo per i servizi indivisibili: 5 anni

  • Iva (Imposta sul valore aggiunto): 10 anni

  • Imu (Imposta municipale propria): 5 anni

  • Tari (tassa sui rifiuti): 5 anni