Sono diversi i sistemi che nel 2022-2023 permettono di pagare legalmente meno tasse sulla prima casa, dalla decisione di intestare la casa ad un parente, ad esenzione dal pagamento Imu per prime case non di lusso e di pregio, ad acquisto di casa con bonus prima casa a usufrutto e comodato d’uso.
Avere una casa di proprietà significa pagare diverse spese e tasse, dall’Imu alla Tari sui rifiuti, all’Iva per l’acquisto stesso della casa senza considerare le successive spese di manutenzione ordinaria e straordinaria di una casa. Ci sono, tuttavia, delle soluzioni che permettono di pagare meno tasse e spese sulle case. Vediamo di seguito come fare a pagare legalmente meno tasse sulla prima casa con diversi sistemi possibili nel 2022-2023?
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, uno dei primi sistemi possibili per pagare legalmente meno tasse sulla prima casa è quello di acquistare la casa intestandola ad un parente, a condizione che si tratti di una persona di fiducia perché spetta poi a lui esercitare tutti i diritti sull'immobile, compreso quello di venderlo o affittarlo, per cui intestare casa propria ad una persona non di fiducia non sarebbe certamente una mossa furba e conveniente.
Se intestare la casa ad un parente permette di pagare meno tasse, un’altra soluzione per ridurre il peso fiscale sulla prima casa è quella di acquistare una casa ‘modesta’, un normale appartamento, non rientrante nella categoria catastale di case di lusso o di pregio, in modo da evitare del tutto il pagamento dell’Imu.
Le leggi in vigore 2022-2023 prevedono, infatti, l’esenzione dal pagamento dell’Imu per prime case, adibite ad abitazione principale, e relative pertinenze, per cui avere una prima casa non di lusso o di pregio permette di risparmiare sulla spesa Imu che, all’anno, può essere di importo elevato.
E’ possibile pagare meno tasse legalmente sulla prima casa acquistandola con bonus prima casa. Si tratta di una misura che prevede agevolazioni sull’acquisto di casa con una riduzione delle tasse che sono:
Chi acquista la prima casa usufruendo del bonus prima casa deve obbligatoriamente trasferire la residenza nella nuova casa entro 18 mesi dalla richiesta del bonus e non deve avere altre abitazioni nello stesso Comune, inoltre, la nuova casa non deve essere di lusso (A/1, A/8 o A/9).
Per poter presentare usufruire del bonus prima casa bisogna soddisfare specifiche condizioni che sono:
Per pagare legalmente meno tasse sulla prima casa una delle soluzioni è quella di dare la casa in usufrutto, per esempio ai figli, stipulando un contratto a tempo determinato, che può arrivare al massimo a 30 anni, per un passaggio di proprietà che si deve sempre fare con un notaio per la cessione del diritto ad usare realmente la casa ad una terza persona, pur restando di proprietà del legittimo proprietario.
Chi riceve la casa in usufrutto ha diritto ad usare e godere della casa senza, però, mai diventarne proprietari a pieno titolo. Chi da una casa in usufrutto può pagare legalmente meno tasse perché le leggi in vigore prevedono una divisione delle spese tra proprietario di casa e chi ne acquisisce un usufrutto anche se, per precisare, l’usufrutto prevede meno spese da pagare per i proprietari piuttosto che meno tasse.
Il vantaggio delle case in usufrutto è quello di avere la possibilità di sconti sulla divisione di tasse e spese dovute tra proprietari e usufruttuari, perché, per esempio, per una casa data in usufrutto, le spese dell’Imu, così come le spese di manutenzione straordinaria della casa, spettano sempre ai proprietari legittimi della casa, la tassa sui rifiuti Tari, invece, insieme alle spese di manutenzione ordinaria della casa spettano sempre a chi riceve la casa in usufrutto e la usa.
Diverso è, invece, il discorso su una casa che si da in comodato d’uso, anche se la possibilità di risparmiare sulle tasse in tal senso interesserebbe più una seconda casa che una prima casa: in questo caso, soprattutto se il comodato d’uso gratuito avviene tra genitori e figli, si possono pagare meno tasse, a partire dal pagamento dell’Imu.
Il vantaggio di dare la casa in comodato è, a differenza della casa data in usufrutto, poter usufruire di uno sconto del 50% della base imponibile dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito ma solo se si soddisfano le seguenti condizioni:
Il pagamento delle tasse al 50% per una casa data in comodato d’uso gratuito ai figli vale solo per l’Imu. Non è previsto uno sconto sul pagamento della Tari sui rifiuti né su spese di manutenzione ordinaria e straordinaria della casa.