Dal punto di vista fiscale, l'impresa familiare è soggetta al versamento dell'Irpef e al titolare spetta un minimo del 51% dei redditi. La quota di utili spettante ai familiari non può superare il 49% del totale.
La soluzione della creazione di una impresa familiare porta con sé una serie di vantaggi a livello fiscale. E lo sono a tal punto che per un imprenditore è una delle opzioni che, se sussistono le condizioni, consente anche di alleggerirsi di un bel carico di adempimenti amministrativi. Tra l'altro, con la trasformazione in impresa familiare, restano in vigore numero di partita Iva e conto corrente ovvero non sono previsti cambiamenti che comporterebbero dispendio di tempo ed energie.
Naturalmente, oltre alla verifica dei requisiti richiesti dalla normativa vigente per la creazione di una impresa familiare, bisogna considerare pure quali sono i contro che derivano dall'applicazione di questa disposizione. Approfondiamo quindi:
Impresa familiare, come pagare meno tasse
Norme 2022 creazione di una impresa familiare
Quando si parla di impresa familiare si fa riferimento a una vera e propria ditta individuale, alla cui attività partecipano anche i familiari del titolare. Il coniuge e i figli, ad esempio, ma anche nipoti e zii, suoceri e cognati.
L'ingresso di un familiare comporta l'acquisizione di potere decisione sulle questioni aziendali, la partecipazione alla distribuzione degli utili e sfruttamento di beni acquisiti, il diritto al mantenimento tenendo conto delle condizioni patrimoniali della famiglia. Tuttavia, la responsabilità dell'azienda familiare ricade solo sull'imprenditore che risponde con il proprio patrimonio personale ed è la sola figura che si espone al fallimento.
Dal punto di vista fiscale, l'impresa familiare è soggetta al versamento dell'Irpef e al titolare spetta un minimo del 51% dei redditi. La quota di utili spettante ai familiari non può superare il 49% del totale. Non conta che l'impresa sia creata da zero oppure da una ditta individuale già esistente.
In pratica, con la creazione di una impresa familiare si accede al regime fiscale agevolato per trasparenza ed è dunque possibile dividere il reddito tra l'imprenditore e i suoi familiari per evitare la tassazione Irpef solo sul titolare. Proprio l'opzione di distribuire su più persone il 49% degli utili di una impresa familiare può consentire di risparmiare in termini di imposte a debito.
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A norma di legge, salvo che sia configurabile un diverso rapporto, il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell'impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell'impresa familiare e ai beni acquistati con essi nonché agli aumenti dell'azienda, anche in ordine all'avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.
Dopodiché le decisioni concernenti l'impiego degli utili e degli incrementi nonché quelle inerenti alla gestione straordinaria, agli indirizzi produttivi e alla cessazione dell'impresa sono adottate, a maggioranza, dai familiari che partecipano all'impresa stessa.
I familiari partecipanti all'impresa che non hanno la piena capacità di agire sono rappresentati nel voto da chi esercita la potestà su di essi. In questo contesto, il lavoro della donna è considerato equivalente a quello dell'uomo. Da segnalare che si intende come familiare il coniuge, i parenti entro il terzo grado; gli affini entro il secondo.
Per impresa familiare quella cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo. Il diritto di partecipazione - stabiliscono le disposizioni vigenti - è intrasferibile, salvo che il trasferimento avvenga a favore di familiari con il consenso di tutti i partecipi.
Può essere liquidato in danaro alla cessazione, per qualsiasi causa, della prestazione del lavoro e altresì in caso di alienazione dell'azienda. Il pagamento può avvenire in più annualità, determinate, in difetto di accordo, dal giudice. In caso di divisione ereditaria o di trasferimento dell'azienda i partecipi hanno diritto di prelazione sull'azienda.