Come pagare meno tasse su case, giardini e terreni secondo nuove leggi in vigore nel 2023

Quali sono le soluzioni per pagare meno tasse su case, giardini e terreni in modo legale e corretto: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Come pagare meno tasse su case, giardini

E’ possibile pagare meno tasse su case, giardini e terreni?

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, è possibile pagare meno tasse sia su case e giardini e sia su terreni in modi differenti. E’, per esempio, possibile pagare meno tasse sulla casa con comodato d’uso gratuito di casa, o intestando una seconda casa ad un figlio o altro parente di fiducia, ecc, mentre si possono pagare meno tasse sui terreni se si soddisfano specifiche condizioni e requisiti. 
 

Come pagare meno tasse su case, giardini e terreni secondo nuove leggi in vigore nel 2023? Avere un immobile di proprietà, che si tratti di una casa, un giardino, un terreno o di altra tipologia, implica sempre il pagamento di tasse che devono essere regolarmente pagare, altrimenti si corre il rischio di evasione. Vediamo però se e quali possibilità ci sono di pagare meno tasse su case e terreni.

  • Come pagare meno tasse su case e giardini nel 2023
  • Come pagare meno tasse su terreni con nuove leggi 2023

Come pagare meno tasse su case e giardini nel 2023

Le tasse che generalmente si pagano sulla casa sono soprattutto Tari, imposta sui rifiuti, e Imu, nel caso di proprietà di seconde case, o anche più. La Tari sui rifiuti deve essere sempre pagata da tutti, proprietari e inquilini, e il calcolo dipende da metri quadri della casa e membri che compongono il nucleo familiare.

Ciò significa che meno sono i componenti di un nucleo familiare e meno risulta l’importo Tari da pagare. Chiaramente la gestione del nucleo familiare in relazione alle tasse da pagare deve avvenire sempre in maniera corretta e regolare, per esempio con un cambio di residenza, per esempio di un figlio che trova un lavoro tale da avere l’indipendenza economica per andare a vivere da solo. E in questo caso, l’importo dell’imposta sui rifiuti verrebbe calcolata diversamente, risultando inferiore.

Un altro modo per pagare meno tasse su case è quello di dare una eventuale seconda casa di proprietà in comodato d’uso gratuito ma meglio se ad un figlio. Le leggi in vigore prevedono, infatti, che per una casa data in comodato d’uso gratuito ad un figlio, si può usufruire della riduzione del 50% delle tasse da pagare se, però, si soddisfano specifiche condizioni. 

E’, infatti, possibile ottenere una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito ma solo a condizione:

  • di registrare all’Agenzia delle Entrate il regolare contratto di comodato d’uso gratuito della casa; 
  • che il comodato d’uso gratuito sia tra parenti di primo grado in linea diretta, cioè genitori e figli, per cui la casa diventa l’abitazione principale (nessuno sconto Imu al 50% vale dunque se la casa viene data in comodato d’uso ad amici o altri parenti); 
  • che il genitore che concede la casa in comodato sia residente e dimori abitualmente nello stesso comune in cui si trova la casa data in comodato;
  • che il genitore che ha dato la casa in comodato d'uso gratuito al figlio abbia al massimo due immobili ad uso abitativo e sempre nello stesso Comune;
  • che la casa data in comodato d'uso gratuito al figlio non rientri tra le case di lusso o di pregio.

Il pagamento delle tasse al 50% per una casa data in comodato d’uso gratuito ai figli vale solo per l’Imu mentre non è previste alcuna agevolazione per il pagamento della Tari che anche per una casa in comodato d’uso gratuito si calcola e si paga secondo le stesse regole e modalità previste per tutte le altre case.

Se si ha una seconda casa di proprietà, per evitare di pagare l’Imu, si può intestare la casa ad un figlio o ad un altro parente di fiducia, che non siano comunque proprietari di altri immobili, per cui risulterebbe prima casa adibita ad abitazione principale per cui la legge non prevede il pagamento dell’Imu. Le leggi in vigore prevedono infatti l’esenzione dal pagamento dell’Imu per prime case e relative pertinenze. 

Risulta tra le pertinenze di una casa anche il giardino, per cui se risulta pertinenza di una prima casa, non è previsto il pagamento dell’Imu. Se, però, il giardino risulta accatastato in maniera autonoma, allora anche sui giardini grava il pagamento dell’Imu.

Altra soluzione per pagare meno tasse su una casa è abbassarne il valore catastale: le leggi in vigore permettono, infatti, di ridurre il valore di una casa con una revisione della rendita catastale, che rappresenta la base per il calcolo di tutte le imposte legate alla casa.

E’ possibile abbassare la rendita catastale e diminuire il valore di una casa, per pagare meno tasse sulla casa soprattutto in casi specifici come:

  • modifica della superficie della casa;
  • modifica della categoria catastale della casa;
  • rovina della casa;
  • cambio di destinazione d'uso dell'immobile. 

Per rivedere la rendita catastale di una casa per ridurre il valore di una casa e pagare dunque meno tasse si deve presentare apposita istanza di modifica della rendita catastale.

Come pagare meno tasse su terreni con nuove leggi 2023

Sono diverse le soluzioni che permettono di pagare meno tasse sui terreni, a partire dalla possibilità di non pagare proprio l’Imu. Si tratta di una esenzione che non vale, in realtà, per tutte le tipologie di terreni.

Secondo le leggi in vigore, l’Imu non si paga per niente sui terreni agricoli ma solo se posseduti da imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti, iscritti alla previdenza agricola e se i terreni sono usati con finalità agro-silvo-pastorale, di silvicoltura, funghicoltura e allegamento di animali.

In tutti gli altri casi, su terreni agricoli e boschivi l’Imu deve essere pagata. Altro modo che permette di pagare meno tasse su terreni agricoli e boschivi è l’esenzione Irpef dei redditi dominicali e agrari che vale per terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. 

Ciò significa che, in riferimento all'anno d'imposta 2023, non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche i redditi dominicali e agrari di terreni agricoli dichiarati dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Sono imprenditori agricoli professionali (IAP) coloro che hanno competenze e conoscenze professionali specifiche e dedicano alle attività agricole almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo, ricavando dalle stesse attività almeno il 50% del proprio reddito globale. 

Si possono pagare meno tasse su terreni agricoli e boschivi anche grazie alla Piccola Proprietà Contadina, che prevede una serie di agevolazioni fiscali che vengono riconosciute agli agricoltori per l'acquisto di terreni agricoli.

Per l’acquisto di un terreno da parte di un coltivatore o un imprenditore agricolo a titolo professionale è previsto il pagamento di una imposta di registro del 15% del prezzo dichiarato del terreno agricolo con un minimo di 1.000 euro e le tasse si pagano in maniera ridotta. E’, infatti, previsto il pagamento dell’imposta di registro dell'1% del prezzo dichiarato del terreno agricolo e imposta ipotecaria e imposta catastale di 200 euro.