La residenza in Italia, in una regione o Comune piuttosto che in un altro, può incidere su importo pensione per Irpef e tasse locali e regionali, in alcune regioni riviste all’insù in altre rimaste invariate, per agevolazioni sulla tassazione, che nelle regioni del Centro Italia è al solo 7%, e aiuti locali definiti a livello regionale o comunale per Isee e stato di famiglia se si ha la residenza in alcune regioni di Italia.
Come può incidere la residenza (in Italia) sull'importo pensione permettendo di avere anche aumenti nel 2022? Se è vero che il calcolo dell’importo della pensione finale prevede regole specifiche che devono essere applicate per tutti i pensionati, a partire dal diverso sistema di calcolo, retributivo, contributivo o misto, a seconda del periodo di contribuzione previdenziale versata, e dal montante contributivo accumulato nel corso della vita lavorative e non solo.
Tuttavia, è bene sapere che insieme agli elementi che concorre per tutti i pensionati al calcolo della pensione finale che si percepisce anche la propria residenza. Ci si chiederà perché e in che misura e come la residenza incide sull’importo di pensione e di seguito cerchiamo di spiegarlo.
Il primo motivo per cui la residenza in Italia incide sull’importo di pensione finale è la tassazione locale. Stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, le tasse locali e regionali sono state modificate, in molti casi prevedendo aumenti, in altri, invece, prevedendo nessun cambiamento.
L’addizionale regionale all’Irpef è un’imposta locale che non è uguale per tutte le regioni italiane ma varia da regione a regione e anche in base alla fascia di reddito del contribuente e, per legge, può oscillare da un minimo dell’1,23% ad un massimo del 3,33%.
Semplicemente, nelle regioni in cui sono state aumentate Irpef e tasse regionali, l’importo di pensione diminuisce per effetto di una maggiore tassazione locale, mentre per i pensionati che hanno la residenza in regioni che non hanno ritoccato all’insù l’Irpef, sono previsti aumenti dell’importo di pensione, considerando anche le novità previste dalla nuova riforma delle tasse 2022, tra revisione delle aliquote Irpef e nuove detrazioni per redditi da lavoro, nonché per effetto della rivalutazione automatica delle pensioni annuale.
In base al luogo di residenza cambiano anche le agevolazioni per i pensionati e, a seconda di quanto stabilito dalle singole regioni, l’importo di pensione può aumentare o meno. Stando a quanto stabilito dalle leggi in vigore, infatti, è prevista una imposta sulle pensioni al 7% se si trasferisce la residenza in alcune regioni di Italia.
Le regioni che permettono ai pensionati di risparmiare sulle tasse e quindi aumentare il proprio importo di pensione sono Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, cioè le regioni colpite dal terremoto del 2016. Per usufruire di una minore tassazione sulla pensione, è necessario trasferire la residenza dall’estero in uno dei Comuni italiani colpiti dal terremoto e a beneficiare del taglio delle tasse sulle pensioni al 7% sono soprattutto i pensionati coloro che percepiscono un assegno medio-alto, dai 15 mila euro all’anno in su.
Per fare un esempio di quanto può aumentare l’importo di pensione con tassazione al 7% se si risiede in una delle regioni di Italia sopra riportate, prendendo il caso di un pensionato che percepisce una pensione netta di 1.200 euro al mese per 13 mensilità, per un importo annuo complessivo di 15.600 euro, si pagherebbero tasse solo per 1.092 euro con tassazione al 7% invece che 3.900 euro previste con tassazione ordinaria.
Avere la residenza in una regione o un Comune di Italia piuttosto che in un altro può prevede aumenti di importi di pensione anche in base ai diversi eventuali aiuti locali previsti per pensionati, soprattutto se si ha un valore Isee molto basso e che permette di accedere, in generale, ad una serie di agevolazioni fiscali, bonus, sconti e misure di sostegno al reddito che altrimenti si potrebbero non avere se si avesse la residenza in un’altra regione italiana o se si avesse un Isee più alto magari per una composizione differente dello stato di famiglia.
Un pensionato può beneficiare, infatti, di maggiori prestazioni agevolate e bonus se in uno stato di famiglia da solo, con altri componenti che hanno cambiato stato di famiglia e quindi Isee.